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Ubi, Faltoni (Fabi): "Macroarea, aggregazioni e cessioni, il punto"

"Guardando al presente e al futuro di UBI Banca e delle sue ramificazioni in Toscana e ad Arezzo, ci preme tenere alta l’attenzione su tre aspetti"

"Seppur siano ancora aperte le ferite causate dalla “risoluzione” di BancaEtruria – con i processi ai lavoratori ancora in corso -, guardando al presente e al futuro di UBI Banca e delle sue ramificazioni in Toscana e ad Arezzo, ci preme tenere alta l’attenzione su tre aspetti". Così la Federazione Autonoma Bancari Italiani (Fabi) torna ad attirare l'attenzione sulla situazione attuale di Ubi

Cessioni di ramo d’azienda di Ubiss- Ubi Sistemi e Servizi

Dopo le riuscite manifestazioni e assemblee in tutte le zone di insediamento, compreso Arezzo, del 13 settembre, è in corso la trattativa per le esternalizzazioni di alcuni suoi comparti e che coinvolgono in totale duecento dipendenti, fra lavoratori di Ubiss in senso stretto e distaccati. Anche se non si parla del Polo Ubiss di Arezzo (120 dipendenti), le preoccupazioni sono evidenti, non solo in questa azienda, ma in tutto il Gruppo bancario.

Macroarea

Quello che era il nucleo centrale di BancaEtruria, sia dal punto di vista storico che di filiali, è inquadrato nella macroarea Toscana/Umbria/Lazio, con sede a Roma. Oltre a ciò, ad Arezzo insiste una sede della società Ubiss – Ubi sistemi e servizi, con circa centoventi dipendenti; poi, ci sono oltre duecento dipendenti che lavorano in città nei vari uffici di UBI Banca. La Toscana è la quinta regione nella banca per numero di filiali e, in questa zona geografica dell'Italia centrale, già BancaEtruria aveva 144 filiali, il 58% dell’attuale presenza.

Per questo, ma anche come riconoscimento del valore di BancaEtruria all’interno di UBI – e magari anche come simbolico “risarcimento” per quante ne hanno subite il territorio, i clienti e i lavoratori - è il caso che l’azienda valuti l’idea di spostare da Roma ad Arezzo la sede della macroarea. La nostra città e la Toscana se lo meriterebbero.

 Aggregazioni

Su input della Banca Centrale Europea, in Italia assisteremo a breve ad una nuova stagione di aggregazioni bancarie, che coinvolgeranno anche UBI. Se una fusione con Banco BPM (che ha i suoi nuclei fondativi a Verona e a Milano) potrà avere conseguenze indirette nella nostra città, una eventuale unione con MPS potrebbe invece avere ricadute molto negative sul nostro territorio – come in tutta la Toscana - e sull’occupazione delle due banche. Basti solo pensare alle sovrapposizioni di filiali e alla forza lavoro che insiste negli uffici di Siena (migliaia) e di Arezzo (centinaia), oltre che di Firenze.

Insomma, in un mondo così in evoluzione come quello bancario - un settore che è fondamentale per l’economica del Paese - è sempre massima l’attenzione della FABI per tutelare al meglio l’occupazione; non solo, ma vogliamo costantemente sensibilizzare le istituzioni, la politica e l’opinione pubblica su scelte aziendali che possono avere giocoforza importanti ricadute anche sui nostri territori.

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