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Troppi pesticidi, così le acque toscane si ammalano: due casi aretini

Scorrono negli alvei dei fiumi e sottoterra. Scorrono insieme alle acque. Sono i pesticidi. L'allarme sulla loro presenza nei corsi d'acqua italiani arriva da un'indagine che non lascia adito a interpretazioni. Alla quale è seguita anche una...

Scorrono negli alvei dei fiumi e sottoterra. Scorrono insieme alle acque. Sono i pesticidi. L'allarme sulla loro presenza nei corsi d'acqua italiani arriva da un'indagine che non lascia adito a interpretazioni. Alla quale è seguita anche una interrogazione parlamentare al ministro delle politiche agricole in commissione agricoltura. Il dettagliato rapporto è stato stilato dall'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra). Circa cento pagine che - avvalendosi di cifre e numeri - raccontano la salute delle nostre acque. Quelle aretine comprese. E sono tante le sorprese che emergono.

SITUAZIONE ARETINA

Due i casi di contaminazione nell'Aretino. Per quanto riguarda le acque superficiali sono stati sforati i limiti previsti dalla legge nel Canale Maestro della Chiana proprio a ridosso della città. Per quanto riguarda invece le acque sotterranee è stata trovata contaminata una falda nella zona di Laterina: si tratta di uno dei due casi che interessano tutta la Toscana. IN TOSCANA

In Toscana, infatti il rapporto parla di "livello di contaminazione superiore ai limiti di qualità ambientale in 14 punti delle acque superficiali (13,1% del totale) e in 2 punti delle acque sotterranee (1,1% del totale)". Per quanto riguarda le acque sotterranee, oltre a Laterina è risultata contaminata anche una falda a Castagneto Carducci.

Per quanto riguarda le acque superficiali, invece, quelle dell'Arno non sembrano essere molto in salute. I rilievi fatti a Cecina, Figline Valdarno, Capraia, Calcinaia e Pisa mostrano come i pesticidi presenti vadano oltre la soglia in più punti.

Nei limiti invece il tratto aretino del Tevere, le cui acque sono state analizzate nei pressi di Pieve Santo Stefano.

LE ANALISI

A livello regionale, i dati raccolti dall'Ispra riguardano 107 punti delle acque superficiali e 178 di quelle sotterranee.

"Nelle acque superficiali - si legge nel rapporto - ci sono pesticidi nel 90,7% dei punti e nel 51,9% dei campioni investigati. Sono state trovate 63 sostanze: le più frequenti sono imidacloprid, dimetomorf e fluopicolide.

Nelle acque sotterranee è stata riscontrata la presenza di residui pesticidi nel 38,2% dei punti e nel 23,1% dei campioni. Sono state rinvenute 34 sostanze: le più frequenti sono atrazina-desetil, imidacloprid, carbendazim e pendimetalin". INTERROGAZIONE PARLAMENTARE

Sulla contaminazione da pesticidi Samuele Segoni deputato di Alternativa Libera, è intervenuto chiedendo al ministro delle Politiche agricole in commissione Agricoltura di prendere provvedimenti:

"Chiediamo un sostegno all'agricoltura sostenibile e iniziative per limitare tecniche di coltivazione che determinano lo spargimento di sostanze chimiche non mirate e massive nell'ambiente. Le tecniche d’irrorazione sono sconsiderate, dannose e considerate le principali inquinanti del suolo e dell'acqua potabile".

"I dati secondo cui nel 63,9% dei 1.284 punti di monitoraggio delle acque superficiali e nel 31,7% dei 2.463 punti di controllo su quelle sotterranee ci sono tracce di pesticidi, sono preoccupanti e fanno riflettere. Per questo da sempre chiediamo controlli su acqua potabile, soprattutto per la Toscana, dove i dati le assegnano una posizione fra le peggiori nella classifica della contaminazione delle acque e dove da anni seguiamo con attenzione con i comitati tale problematica, vogliamo che si faccia al più presto chiarezza" conclude Segoni.

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