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Alta Velocità sempre più in ritardo e regionali a rilento. L'ad di Ferrovie dello Stato chiede l'intervento di Rfi

Di fatto, dati alla mano, un treno su due ad alta velocità delle Ferrovie dello Stato arriva in ritardo di oltre 5 minuti.

Attivare un tavolo permanente per ristabilire gli standard di un anno fa.
A chiederlo è l'amministratore delegato di Fs Italiane Gianfranco Battisti che, all'indomani della sua nomina, si pronuncia prontamente su quanto ereditato e riguardante il traffico dell'Alta Velocità lungo le vie ferrate italiane.

Di fatto, dati alla mano, un treno su due ad alta velocità delle Ferrovie dello Stato arriva in ritardo di oltre 5 minuti. Una situazione inaccettabile soprattutto per i numerosi utenti che ogni giorno sperimentano nuove forme di disservizio. Così è stato lo stesso Battisti, amministratore delegato di Fs dal 31 luglio, a denunciare pubblicamente le problematiche e richiedere a Rfi, la società controllata al 100% da Fs che gestisce la rete ferroviaria, di intervenire.

"Preso atto della gravità della situazione - spiega Battisti - e del fatto che la puntualità dei treni da molti mesi mostra forti problematiche e non evidenzia miglioramenti apprezzabili, chiedo al gestore dell'infrastruttura Rfi di convocare un tavolo permanente con le imprese ferroviarie. Obiettivo del tavolo è di concordare o, se necessario, imporre, nel pieno rispetto della cornice regolatoria, le idonee misure per ripristinare nel più breve tempo possibile la puntualità ai migliori standard, almeno pari agli stessi livelli raggiunti negli anni precedenti e che hanno contribuito a rendere i servizi Alta Velocità una eccellenza italiana nel mondo".

Una situazione come detto non nuova soprattutto per gli utenti e che a più riprese era già stata portata sotto ai riflettori.
I ritardi dei treni ad alta velocità sono infatti oggetto di attenzione anche dell'Autorità di regolazione dei trasporti (l'Art), che ha ricevuto segnalazioni in particolare dalla Regione Toscana. Potrebbe essere la stessa Art ad aprire un procedimento ufficiale nei confronti dei gestori della rete visto che, stando alle cifre, nel primo semestre del 2018 la puntualità reale dei treni ad alta velocità - sia le Frecce di Trenitalia sia Italo - è stata pari in media al 51,2% (treni con massimo di 5 minuti di ritardo), con un peggioramento di 10,6 punti percentuali sul primo semestre 2017. Per i treni regionali, utilizzati soprattutto dai pendolari, la puntualità reale entro 5 minuti a destinazione nel primo semestre è stata pari all'87,4%, anche in questo caso con un peggioramento rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, benché inferiore (-1,6 punti percentuali).

Negli ultimi mesi l'Art è stata chiamata a monitorare attentamente la situazione lungo la Direttissima. Secondo quanto denunciato dall'assessore regionale ai trasporti Vincenzo Ceccarelli, la situazione lungo questa arteria del traffico via ferro è davvero molto delicata tanto che sarebbe arrivata quasi a saturazione.
Da una parte l'incremento dei treni Av (attualmente ci sono 304 treni ad alta velocità al giorno, rispetto ai 262 del 2017 e a 215 del 2016. Duecento di questi transitano lungo la Direttissima) e dall'altra le esigenze dei pendolari aretini e valdarnesi che utilizzano i regionali (112 ogni giorno).
Due realtà che mal convivono e che quotidianamente balzano agli onori della cronaca per disservizi di varia natura.
La soluzione? A detta di Ceccarelli l'unica strada perseguibile potrebbe essere il raddoppio della Direttissima oltre che una linea sotterranea per quello che riguarda il nodo di Firenze.

"Si faccia subito il sotto-attraversamento e si definisca rapidamente il progetto per il raddoppio della Direttissima e la separazione dei flussi dei treni AV e di quelli regionali. Non si può davvero più aspettare".

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