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Treni, Intercity a rischio da gennaio: pendolari si appellano a sindaci. Donati: "Interrogazione urgente"

Sette coppie di Intercity in forse, la preoccupazione dei pendolari aretini e un'interrogazione urgente ai ministri dell'Economia e dei Trasporti per chiedere che il servizio venga garantito. Sono questi gli ingredienti dell'ultimo "caso" di...

Sette coppie di Intercity in forse, la preoccupazione dei pendolari aretini e un'interrogazione urgente ai ministri dell'Economia e dei Trasporti per chiedere che il servizio venga garantito. Sono questi gli ingredienti dell'ultimo "caso" di Trenitalia.

A lanciare l'allarme sono stati i pendolari aretini che con una nota spiegano la loro preoccupazione: "Dal prossimo 15 gennaio, saranno tagliate almeno 7 coppie di Intercity in tutta Italia. In Toscana questa modifica porterebbe alla soppressione di 4 convogli ovvero il 583, 596, 590 e 597, gli ultimi due molto utilizzati, non solo dai pendolari che si spostano tra Prato, Firenze, Arezzo, Terontola e Chiusi, ma anche da tanti viaggiatori occasionali che preferiscono il treno all’autovettura per i lunghi spostamenti. La ragione ufficiale di questo taglio - sostengono i pendolari - è meramente economica: secondo Trenitalia questi IC non sono redditizi e quindi, o lo Stato si assume il costo di questi treni oppure, se rimangono nel libero mercato, verranno cancellati per far viaggiare al loro posto altri treni AV garantendo maggiori guadagni per l’azienda".

Nel frattempo il deputato aretino Marco Donati ha presentato, insieme a Luigi Dallai, un’interrogazione urgente ai ministri dell’Economia e dei Trasporti, per chiedere che venga garantito il servizio dei treni intercity. "Tale servizio – afferma Donati – rappresenta, per un’ampia e diversificata fascia di utenza, un mezzo di trasporto fondamentale per garantire il diritto alla mobilità, in particolare per i tanti cittadini che sono costretti quotidianamente ad affrontare spostamenti per motivi di lavoro, studio o salute".

Nell’interrogazione, sottoscritta da trentadue deputati, il parlamentare aretino ha evidenziato anche i numerosi disservizi cui sono sottoposti giornalmente i passeggeri che viaggiano sui treni intercity: lunghi tempi di percorrenza, mancanza di puntualità, soppressione senza preavviso delle corse, carenza d’informazione, guasti tecnici, carrozze non adeguate e poco pulite, sovraffollamento dei convogli. "Tale soppressione – spiega il deputato – se confermata può di causare gravi disagi a migliaia di utenti su tutto il territorio nazionale".





E a spiegare l'importnaza degli Intercity sono gli stessi pendolari: "Sono treni molto utilizzati dagli italiani perché arrivano là dove l’Alta Velocità non ferma, costituendo una via di mezzo tra l’AV e il trasporto locale. Questo perché hanno un costo sostenibile, in un periodo di forte crisi economica e occupazionale, e perché sono una “valvola di sfogo” per il trasporto regionale che, in certe tratte, fa letteralmente soffrire i viaggiatori per il sovraffollamento: come avviene nel tratto Firenze - Chiusi, gli IC consentono ai pendolari di Arezzo e Valdichiana di non utilizzare il servizio regionale che altrimenti sarebbe ancor più “sovraffollato” dalla loro presenza, garantendo inoltre tempi di percorrenza più rapidi. Gli IC, insomma, sono complementari sia al trasporto regionale sia al trasporto Alta Velocità ed eliminarli sarebbe un errore strategico che mette in difficoltà migliaia di viaggiatori in Italia".

Poi i pendolari lanciano un appello a tutti i sindaci, quello di Arezzo in primis: "Per quanto riguarda la situazione Toscana, il Comitato dei pendolari aretini condivide sia l’intervento delle rappresentanze sindacali che si sono opposte a questo taglio, sia l’intervento dell’assessore regionale Ceccarelli e si vuole appellare a tutti i Sindaci dei territori coinvolti, primo tra tutti quello di Arezzo, ed ai parlamentari toscani per sollecitare il Governo affinché tutti gli Intercity siano mantenuti nel nuovo orario e per affermare il concetto che il trasporto ferroviario deve essere pensato e organizzato innanzitutto come un servizio ai cittadini e non come un business a scapito degli utenti".




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