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Toscana Pride: "ecco perché scendiamo in piazza ad Arezzo". Le famiglie arcobaleno chiedono incontro al sindaco

"Di motivi per scendere in piazza ce ne sono, e sono tanti". Ne è convinta la portavoce del Toscana Pride 2017, Veronica Vasarri che da mesi è al lavoro insieme ad altre realtà del territorio per l'organizzazione del Toscana Pride che il 27 maggio...

"Di motivi per scendere in piazza ce ne sono, e sono tanti". Ne è convinta la portavoce del Toscana Pride 2017, Veronica Vasarri che da mesi è al lavoro insieme ad altre realtà del territorio per l'organizzazione del Toscana Pride che il 27 maggio farà tappa ad Arezzo.

"Perché questa manifestazione? Bè, anche se le unioni civili sono state un primo passo in avanti c'è bisogno di fare molta strada ancora. Su questo, il manifesto politico del Toscana Pride è molto chiaro. Sono stati focalizzati dei punti chiave per comprendere meglio le ragioni che si celano dietro alla manifestazione. Dalla lotta al bullismo a quella riguardante una maggiore e più intensa parificazione di diritti per tutte le persone LGBTIQA. C'è bisogno ancora di sensibilizzare la popolazione e la politica verso le tematiche che riguardano direttamente questa fascia di popolazione".

A fare chiarezza su questo punto è proprio il manifesto politico del Toscana Pride 2017.

Cinque in tutto i punti principali sui quali viene posta particolare attenzione. Affettività e famiglie, omobitransfobia e diritti umani, educazione alle differenze, salute, prevenzione e benessere e autodeterminazione. Alla manifestazione del 27 maggio hanno dato la propria adesione decine di associazioni del territorio regionale e provinciale. Per quanto riguarda i patrocini, invece, Provincia di Siena, Comune di Camaiore, Comune di Campi Bisenzio, Comune di Castelnuovo Berardegna, Comune di Impruneta e Comune di Vaiano hanno già reso pubblico il proprio appoggio. "Per la provincia di Arezzo - spiega Vasarri - al momento abbiamo notizia soltanto dell'adesione del Comune di Monte San Savino. Nello scorso fine settimana abbiamo dato il via agli eventi in attesa del Pride. Una semplice cena di raccolta fondi a Villa Severi. La partecipazione è stata davvero inaspettata. Oltre 200 persone hanno preso parte all'evento ed hanno dato il proprio appoggio alla causa". Ed infine, in vista del Pride, le famiglie arcobaleno della Toscana hanno già scritto e richiesto ufficialmente un incontro al sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli.

"L'intento - continua ancora la presidente Arcigay Arezzo - è quello di avere uno scambio ed un confronto costruttivo in modo da rappresentare le ragioni della manifestazione e far presente anche al primo cittadino della nostra città quali sono i problemi che ancora oggi impediscono una vera uguaglianza di diritti per tutti".

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