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Tornello nei bus aretini? Dindalini: "Già sperimentato a Piombino. E' un modello replicabile"

"Conosco benissimo lo strumento, lo abbiamo tra i primi applicato noi proprio a Piombino." Massimiliano Dindalini presidente di Tiemme risponde così alla domanda sul tornello che è stato installato in molti autobus urbani in varie città d'Italia e...

"Conosco benissimo lo strumento, lo abbiamo tra i primi applicato noi proprio a Piombino." Massimiliano Dindalini presidente di Tiemme risponde così alla domanda sul tornello che è stato installato in molti autobus urbani in varie città d'Italia e che adesso l'azienda produttrice, la Saima Sicurezza che ha sede ad Indicatore, ha installato in via sperimentale in una linea circolare del tpl della capitale, negli autobus di Atac.

"E' un modello assolutamente replicabile - aggiunge Dindalini - a Piombino ha dato i suoi frutti, avevamo scelto quella realtà proprio perché piccola e l'abbiamo potuta sperimentare in tutti i mezzi, così che l'evasione si è veramente ridotta, anche se chi intende fare il furbo riesce a superare anche questa barriera."

Uno strumento che sarebbe utile anche ad Arezzo.

"Assolutamente sì - commenta Dindalini - ma ci sono alcuni aspetti da non sottovalutare, come la mole degli investimenti iniziali e la necessità che prima parta la riorganizzazione totale del servizio di trasporto pubblico locale, il progetto è pronto e lo abbiamo già presentato al Comune. Attendiamo."

Quali vantaggi ci sono con il tornello sugli autobus?

"Abbiamo scelto Piombino perché è un comune piccolo dove abbiamo potuto coprire tutte le linee, i vantaggi ci sono, perché il tornello che ha l'obiettivo di far pagare il biglietto a tutti è una barriera che se non registra il titolo di viaggio regolarmente accende un allarme visivo rosso e questo funge da deterrente, i viaggiatori sono più attenti, magari tornano indietro e timbrano, altri acquistano il biglietto. A Piombino la sperimentazione è andata benissimo in questo senso, anche se il fenomeno non si può abbattere del tutto."

Ci sono anche degli svantaggi?

"A parte la mole di investimenti in questa tecnologia, c'è da tenere presente che questo meccanismo provoca un rallentamento della salita dei viaggiatori a bordo e questo diventa un problema in città come Siena dove l'autobus è molto usato sia dai cittadini che dai turisti, vista la completa pedonalizzazione del centro storico. La immagino più praticabile ad Arezzo e a Grosseto invece."

Tempi possibili di realizzazione?

"Non sappiamo ancora quando, anche perché tutto è vincolato all'attuazione del nuovo progetto per le linee degli autobus e che nel primo step può partire anche solo con un investimento di 20/30 mila euro nell'attuale autostazione.

Avete in mente altri tipi di innovazione?

"Certo, a settembre saremo i primi in Italia, ma forse anche oltre, ad avere il pagamento diretto in autobus con la carta di credito, un sistema che sperimenteremo prima di tutto a Grosseto."

Il direttore di Tiemme Piero Sassoli è infatti anche presidente di Club Italia, l'associazione che si pone come obiettivi quelli di promuovere sul territorio italiano l’utilizzo di sistemi di pagamento e di accesso basati su carte elettroniche (smartcard e carte bancarie), mobile, con validazione di prossimità (contactless) integrati con i sistemi di infomobilità. Una strategia volta a incentivare l’uso del trasporto pubblico di persone, aumentandone la flessibilità nell’uso, la sicurezza, la comodità di pagamento, l’interazione dei modi di trasporto e il controllo sociale, riducendo drasticamente l’evasione tariffaria.

/attualita/aretini-tornelli-portoghesi-degli-autobus-la-saima-leader-nel-settore/

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