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Tornano le vasche al rifugio Casanova in Casentino: utili come deposito antincendio e come habitat per il Tritone punteggiato

In questi giorni è in corso di realizzazione da parte delle maestranze dell'Unione dei Comuni Montani del Casentino il ripristino delle vasche situate sopra al Rifugio Casanova nel Parco Nazionale Foreste Casentinesi, nei pressi di Badia Prataglia...

In questi giorni è in corso di realizzazione da parte delle maestranze dell'Unione dei Comuni Montani del Casentino il ripristino delle vasche situate sopra al Rifugio Casanova nel Parco Nazionale Foreste Casentinesi, nei pressi di Badia Prataglia. Le due vasche erano state originariamente realizzate per l'alimentazione idrica al vivaio predisposto per il rimboschimento dell'area. Data l'ampiezza e la capacità (circa 10 metri di larghezza, 6 di lunghezza e 1 metro di profondità) le due vasche potranno essere utilizzate anche come depositi antincendio. Come sito riproduttivo sono invece ambienti ideali per la popolazione di Tritone punteggiato, un anfibio caudato appartenente alla famiglia dei salamandridi, che vive nascosto in punti umidi (per esempio sotto il legno morto in foreste miste) o nella fascia ripariale di stagni e laghi. Il progetto LIFE Wetflyamphibia è in rete con EPCN (European Pond Conservation Network), il progetto che ha come obiettivo la tutela della biodiversità negli stagni in Europa. È stato realizzato su scala locale con il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna e con la società Dream di Pratovecchio, viene cofinanziato con i fondi dell'Unione Europea, per la conservazione di anfibi e farfalle legate agli ambienti umidi del territorio. Tra le attività del progetto vi è la realizzazione di incontri con le aziende agricole per illustrare le buone pratiche che le attività agro-pastorali possono attuare per collaborare alla conservazione delle specie sopra indicate, incontri che si sono tenuti nei mesi scorsi nell'ambito dell'Azione "E6 Progetto di sensibilizzazione" del progetto LIFE WetFlyAmphibia. Presentato a Stia nella primavera del 2017, il progetto ha vari obiettivi e quello principale la tutela della biodiversità nelle aree umide. Sono però molteplici le azioni previste dal progetto, per esempio l’estate scorsa si è intervenuti per salvare alcune popolazioni di ululone appenninico del Parco Nazionale a causa della devastante siccità che aveva prosciugato alcuni abbeveratoi, siti di riproduzione della specie.

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