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Terremoto, dopo le scosse le rassicurazioni del Prefetto. Ma per i geologi in Toscana troppi rischi

Cinque scossa nel giro di pochissime ore. Tre sole quelle avvertite dagli aretini. Lo sciame sismico che si è sprigionato ieri di primissima mattina (tra le 5 e le 5,30) con epicentro tra Olmo e San Zeno, ha colpito molto gli aretini. Le scosse...

Cinque scossa nel giro di pochissime ore. Tre sole quelle avvertite dagli aretini. Lo sciame sismico che si è sprigionato ieri di primissima mattina (tra le 5 e le 5,30) con epicentro tra Olmo e San Zeno, ha colpito molto gli aretini. Le scosse non hanno superato magnitudo 2,8, ma la profondità era di soli 5,4 chilometri e "la botta" è stata avvertita in modo netto. Le chiamate ai vigili del fuoco sono proseguite per tutta la giornata di ieri e anche nelle ore notturne: dietro alla cornetta del telefono quasi sempre erano persone che avevano bisogno di rassicurazioni, che chiedevano sopralluoghi. Di fatto però danni non sono stati rilevati.

Il Prefetto di Arezzo Clara Vaccaro, nella giornata di ieri, nel corso di una riunione convocata con i tecnici dei Vigili del fuoco, del Comune di Arezzo e della Provincia ha fatto il punto della situazione in provincia. "La macchina organizzativa degli Enti Locali - spiega in una nota la Prefettura - è stata tempestivamente avviata per la verifica degli edifici pubblici, principalmente delle scuole, al fine di verificare – con i tempi tecnici necessari- eventuali danni che allo stato non sono stati riscontrati. La Prefettura continua a monitorare attentamente la situazione con il fondamentale apporto dei Vigili del Fuoco e di tutte le Forze di Polizia ed in costante raccordo con la Provincia e con i Comuni del territorio .

Nell’apprezzare la proficua opera di divulgazione e di comunicazione svolta dai Comuni in materia di Protezione Civile, il Prefetto ha auspicato che i sindaci proseguano nella azione di sensibilizzazione dei cittadini in ordine ai contenuti delle pianificazioni di protezione civile che ha avuto modo di riscontrare positivamente nel corso delle visite che sta effettuando nei comuni soprattutto negli incontri con le scolaresche".

L'ALLARME DELL'ORDINE DEI GEOLOGI

Anche a livello regionale resta alta l'attenzione. "Siamo in ritardo di almeno un secolo con le costruzioni antisismiche" sostiene Maria Teresa Fagioli, presidente dell’Ordine dei Geologi della Toscana, che spiega che "quella che manca è la prevenzione". Il problema riguarda l'intera regione, Arezzo compresa.

"Non possiamo prevedere l’anno, il mese, il giorno, l’ora in cui i terremotii avverranno, né se dureranno giorno o anni e se si ripeteranno a breve. Ma abbiamo conoscenze della struttura della Terra, e dati statistici affidabili che ci assicurano che crisi come l’attuale, o peggiori, ci saranno, e per questo abbiamo il dovere morale, civile, legale, politico di fare il possibile perché le crisi facciano il minor danno possibile, in una parola: prevenire".

La Toscana, in realtà, è una regione all’avanguardia, ma solo il 10% delle scuole a norma. "In materia di studi di microzonazione ed effetti sismici locali siamo tra le regioni più avanzate - spiega Fagioli - . Proprio per questo sappiamo con certezza che la stragrande maggioranza del patrimonio edilizio esistente, storico o recente che sia, non è in grado di reggere ai terremoti che ci saranno, e anche nelle aree ad alta sismicità riconosciuta ed accertata edifici sensibili tipo scuole sono solo nel 10% dei casi antisismiche, praticamente solo gli edifici nuovi, e forse nemmeno tutti".

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