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Terranuova accoglie “Impronte emotive”, la cabina Enel diventa opera d’arte

L’intervento artistico è stato realizzato da adolescenti e adulti in carico al servizio di salute mentale Usl sudest. L’inaugurazione è in programma sabato 24 giugno alle ore 10

Uno spazio che racconta emozioni, pensieri e storie e lo fa con l’allegria del colore e l’espressione artistica dell’arte di strada. Nasce così “Impronte emotive” l’opera di street art realizzata interamente da un gruppo di ragazzi adolescenti e adulti in carico al servizio di salute mentale della USL sudest zona Valdarno, su una cabina elettrica di E-Distribuzione (la società del Gruppo Enel che gestisce la rete elettrica di media e bassa tensione) in via San Tito a Terranuova.

“L’opera è nata da una bella idea dell’associazione di promozione sociale Aldebaran – ha spiegato l’assessora al sociale, Sara Grifoni – e come amministrazione l’abbiamo accolta di buon grado, convinti del profondo valore sociale intrinseco al progetto. Siamo felici di consegnare alla comunità un murales che parla ai ragazzi e racconta dei ragazzi, delle loro fragilità ma anche dei loro sogni. Un valore aggiunto che impreziosisce uno spazio urbano, colorandolo di vitalità. Grazie dunque a tutti coloro che si sono spesi per la realizzazione dell’opera ed in particolar modo all’associazione Aldebaran che ha seguito il progetto con i ragazzi. Il progetto sarà presentato sabato 24 giugno, alle ore 10 in sala consiliare e immediatamente dopo verrà inaugurata l’opera in via San Tito”.

L’associazione Aldebaran è nata nel 2005 in seno al Dipartimento di salute mentale della USL sudest zona Valdarno ed è costituita da un gruppo di operatori, persone e familiari di persone che usufruiscono del servizio. Obiettivo principale è quello di favorire la promozione e l’inclusione sociale di persone con fragilità psichiche nel territorio. Ciò si concretizza attraverso attività sociali e culturali e tramite progetti individuali e di gruppo.

“Il progetto “Impronte emotive” (realizzato in collaborazione con la Fondazione Il cuore si scioglie onlus) – ha detto Veronica Ugolini dell’associazione Aldebaran – è nato dal bisogno di dare una risposta creative alla lunga chiusura imposta dalla pandemia Covid19. L’idea è stata quella di offrire ai giovani in carico al Servizio di salute mentale del Valdarno uno spazio aperto di espressione in cui potessero raccontare chi sono mettendo in gioco le proprie capacità creative e le proprie emozioni. Il murales rimarrà impresso come un’impronta, contribuendo a far sentire i ragazzi parte della comunità in cui vivono”.

Gli input da cui è scaturito il progetto – ha detto la dottoressa Elisabetta Truglia, responsabile dell’Unità funzionale salute mentale adulti Valdarno, Azienda Usl Toscana sudest - sono stati i disegni realizzati spontaneamente dagli utenti all’interno del nostro reparto. L’opera realizzata è molto significativa perché rappresenta una sinergia fortunata tra soggetti pubblici e privati ed è anche l’espressione di un approccio culturale alla salute mentale intesa come salute mentale di comunità. Infatti, la cura dei disturbi psichici non si svolge solamente a livello farmacologico e non solo dentro i luoghi deputati, che possono diventare un po’ stigmatizzanti in quanto separati dal resto della comunità ma la cura comprende anche altri approcci di tipo psicologico, riabilitativo e di socializzazione. Perché questo avvenga è importante che ci sia una comunità aperta, accogliente in grado di valorizzare gli stimoli che possono venire da persone fragili, reintegrandole nella società di appartenenza”.

“Per E-Distribuzione – ha aggiunto Emiliano Maratea, responsabile affari istituzionali di Enel Toscana – l’iniziativa rientra nel più ampio impegno di riqualificazione urbana promosso a livello nazionale e locale dall’azienda, che coniuga i valori di sostenibilità, innovazione e rispetto per l’ambiente. Il progetto prevede che le cabine e gli asset elettrici della società siano trasformate in opere di street art, firmate da writer e artisti di strada. La rete elettrica diventa così anche una rete artistica, trasformando manufatti importanti dal punto di vista tecnico anche in tele a cielo aperto in un dialogo creativo e sostenibile con le comunità locali e con le loro espressioni artistiche e sociali”.

Il progetto è stato realizzato grazie a un lavoro di gruppo che ha favorito lo scambio e la socializzazione. I gruppi sono stati seguiti dal formatore Vincenzo Di Martino, in arte “Ninjaz”, che ha già affrontato con i ragazzi un corso di tecnica pittorica per graffiti. Ogni persona ha disegnato il proprio soggetto in maniera libera ma integrandola con i disegni degli altri sul muro. Per rendere omogenea l’opera ai ragazzi è stata data una palette ristretta di colori, garantendo così l’uniformità del dipinto integrale, seppur realizzato da più di 15 persone diverse. I colori utilizzati sono stati vernici al quarzo da esterni durevoli nel tempo e resistenti alla pioggia e ai raggi UV.

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