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Tanti: "Spazi insufficienti e difficoltà di gestione, lo sport aretino ha bisogno di dialogo. Presto un confronto"

Spazi spesso insufficienti, difficoltà negli orari di apertura e bisogno di interventi: questi i punti deboli dello sport aretino. Lo spiega in una nota Lucia Tanti, assessore allo Sport, che auspica entro la fine dell'anno un'incontro tra le...

Spazi spesso insufficienti, difficoltà negli orari di apertura e bisogno di interventi: questi i punti deboli dello sport aretino. Lo spiega in una nota Lucia Tanti, assessore allo Sport, che auspica entro la fine dell'anno un'incontro tra le associazioni sportive per dare un nuovo assetto a questo ambito della vita aretina.

tanti2Il quadro sull'impiantistica sportiva è davvero preoccupante. Nonostante il lavoro degli uffici e il buon senso e la pazienza delle realtà sportive, a cui va un grazie convinto per ciò che fanno, rappresentano e per il patrimonio che sono per Arezzo. E' quindi necessario dare una visione di insieme, che superi la politica 'dell'arrangiarsi', e che guardi ai prossimi anni.

La verità è che gli spazi sono spesso insufficienti, le disponibilità vanno sapientemente incastrate tra le diverse realtà, gli orari di apertura sono poco adatti alle esigenze degli sportivi, gli interventi necessari numerosi.

Perciò, serve fare un punto complessivo con tutte le realtà sportive e darsi priorità, in un confronto costruttivo che si terrà entro la fine di quest'anno.

Dobbiamo uscire dalla logica del mettere una 'pezza' per coprire un 'buco', rifiutare la modalità del tirare avanti finché dura. Non si può più fare, e non lo faremo più, proprio nel rispetto del grande patrimonio che tutto lo sport aretino rappresenta. E' necessario darsi regole e obiettivi condivisi e realistici. Lo sport è una grande opportunità per Arezzo. E' crescita, educazione, solidarietà, turismo, è fare comunità. E' una leva di sviluppo e di coesione per tutta la città. Però, senza risposte pratiche sulle strutture non saremo in grado di fargli esprimere tutte le potenzialità. Non voglio passare i prossimi anni a fare il 'mediatore' su mezz'ora per gli allenamenti da dividere tra le associazioni, abbiamo la necessità di avviare insieme un programma nuovo e condiviso, che richiede tempo, e deve partire da un approccio razionale alla realtà, in una visione complessiva a vantaggio di tutta la città.

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