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Tagli alla sanità: meno 10 milioni per i dipendenti Asl di Arezzo, Siena e Grosseto

Tagli al personale della sanità Toscana per 45 milioni di euro. E' quello che emerge dai primi confronti tra il nuovo capo del dipartimento della salute in Regione Monica Calamai e i dirigenti delle aziende ospedaliere delle Asl. La prima...

Tagli al personale della sanità Toscana per 45 milioni di euro. E' quello che emerge dai primi confronti tra il nuovo capo del dipartimento della salute in Regione Monica Calamai e i dirigenti delle aziende ospedaliere delle Asl. La prima necessità è quella di chiudere, anche per il 2018, i bilanci in pareggio. E, in base a quanto trapelato, sono previste significative sforbiciate.

Dovranno essere fatti sacrifici - spiega Repubblica Firenze - soprattutto sul fronte del personale, per chiudere anche quest'anno il bilancio della sanità in pareggio. Di quale entità? Lo ha spiegato ieri l'assessorato alle aziende. Careggi dovrà risparmiare sui dipendenti circa 6 milioni di euro, la Asl Toscana Centro il doppio, 12. La Nord-ovest e la Sud-Est (quella di Arezzo, Siena e Grosseto, nda) stanno invece intorno ai 10 e le aziende ospedaliere di Pisa e Siena tra i 4 e i 5. In tutto si viaggia intorno a 45 milioni di euro.

E' da tempo che i sindacati sono sul piede di guerra per la carenza di personale. E adesso toccherà fare i conti con una nuova scure.

C'è una legge del 2011 che sostiene che la spesa regionale della Toscana per i dipendenti deve essere uguale a quella del 2004 ridotta dell'1,4%. La Toscana, al pari delle altre realtà nazionale, ha tempo fino al 2020 per mettersi progressivamente in pari come richiesto dal ministero dell'economia e delle finanze. Altrimenti perderà il denaro del fondo ministeriale (per circa 70 milioni).

I malumori dei rappresentanti dei lavoratori hanno indotto a un confronto pubblico il Governatore Rossi (oggi alle 15 briefing con la stampa).

L'affondo della Cgil

Sarebbe una misura di una gravità assoluta, sarebbe inaccettabile. Pochi giorni fa infatti abbiamo firmato un accordo col Presidente Rossi nel quale la Regione si impegna a non tagliare sul personale in modo lineare, e ad attivare la concertazione sull'organizzazione del lavoro. Solo poco tempo dopo ci troviamo davanti a notizie in cui si parla di indicazioni già date alle aziende di tagli lineari. Non è giusto e non è serio.

Chi ha a cuore la sanità toscana, forze politiche in testa, dovrebbe con noi fare la battaglia per la cancellazione dei tetti di spesa determinati dalle Leggi di Bilancio dello Stato perché, se quei tagli restano, ci sarà inevitabilmente una drastica riduzione dei servizi e un peggioramento della qualità dell’assistenza. Inoltre, il parametro di cui si discute riguarda tutti i dipendenti, anche le spese per le consulenze e le direzioni. Dov’è finito questo aumento di spesa sul personale? Certamente non sul personale del comparto, sulle migliaia di persone che ogni giorno garantiscono i servizi ai cittadini della Toscana e che sono ridotti all'osso.

In questi anni, probabilmente, da parte dell’Assessorato alla Sanità guidato da Stefania Saccardi, sono state fatte scelte sbagliate nell’organizzazione dei sevizi, se l’esito della riforma che doveva far risparmiare le teste a governo del sistema ha fatto invece esplodere la spesa. Il problema resta l'organizzazione del lavoro, il modo nel quale è stata gestita la riforma, la scarsa capacità di governo del sistema ad ogni livello. Non si possono far ricadere sui lavoratori e sui cittadini operazioni di questo tipo, perché tagliare sul personale significa tenere reparti chiusi. Non accetteremo quindi tagli indiscriminati.

La direzione per noi è un'altra. Chiederemo incontri urgenti sul tema in ogni Azienda Sanitaria e, se non avremo le risposte che pretendiamo, saremo pronti a proclamare lo Stato di agitazione regionale del personale del Sistema sanitario toscano. La Regione ci convochi subito e cominci a rispettare gli impegni sottoscritti per la stabilizzazione dei precari.

Le parole della Cisl

La sanità è fatta tutti i giorni da donne e uomini che lavorano negli ospedali e non da ragionieri.” E’ la presa di posizione del segretario generale della Cisl Funzione Pubblica della Toscana, Marco Bucci, in merito alla polemica di questi giorni su un taglio da 45 milioni di euro alla spesa per il personale nella sanità toscana.

“Basta entrare in un ospedale per vedere in che condizioni lavorano i nostri infermieri e OSS (operatori socio sanitari) – dice Bucci - persone disponibili, efficienti, preparate, ma oramai con grosse difficoltà, con personale costretto ai doppi turni, ferie e riposi che non è possibile fare e tecnici in difficoltà rispetto alla grande domanda degli utenti.”

“Questa è la verità – prosegue il segretario Cisl-Fp - e da questa verità bisogna ripartire, non si può solo parlare di tagli come avviene ormai da anni, specialmente qui in Toscana dove la nostra parte l’abbiamo sempre fatta. Come non si può non riconoscere la giusta retribuzione e il rinnovo del contratto.”

“La Cisl – riprende Bucci - vuole garantire una sanità di qualità e universale per tutti i cittadini, e allo stesso tempo tutelare i lavoratori e le lavoratrici negli ospedali toscani. Basta con le speculazioni elettorali di bassa lega e le prese di posizione ragionieristiche di Direttori e politici. Venite nelle corsie a vedere come lavoriamo e come ci impegniamo per mandare avanti questo delicato servizio per tutti i cittadini. E poi vediamo se avrete ancora il coraggio di parlare di tagli.”

“Il modo in cui in questi giorni stanno uscendo messaggi su tagli al personale nella sanità toscana – afferma il segretario Cisl-Fp - è irresponsabile ed evidenzia una ambiguità della giunta su un tema delicatissimo: quello della tenuta dei servizi attraverso la garanzia di fabbisogni di personale adeguati nei reparti ospedalieri e sul territorio.”

Bucci punta il dito contro “le dichiarazioni schizofreniche del Governatore Rossi e le conseguenti polemiche dentro la maggioranza. Nonostante le rassicurazioni di facciata, si gioca sulla pelle dei lavoratori e degli utenti, trincerandosi dietro ai numeri ragionieristici di una misura del Mef che è tutta da dimostrare (il presunto obbligo di portare la spesa al -1,4% rispetto al livello del 2004). Dal 2014 sono stati fatti tagli pesanti con un risparmio sulla spesa strutturale di oltre 80 milioni. Negli ultimi anni si sono mantenuti i livelli esistenti, senza una decisa inversione di tendenza come la situazione negli ospedali richiederebbe. Perché, al di là di alcune isolate situazioni, la stragrande maggioranza dei reparti è in forte crisi.”

“La Cisl è pronta a un confronto serio, convinta che la Toscana possa e debba programmare una politica sui fabbisogni del personale e assicurando i servizi all’ altezza delle necessità del persone. Ma per farlo ci aspettiamo serietà e coraggio, da parte di tutti.

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