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Sui migranti Saione ha già dato. Se ne tenga conto

La nostra famiglia vive, per meglio dire si onora di vivere, da quasi ottanta anni a Saione. Il nonno, un semplice operaio, fu, nel settembre del 1938, tra coloro che andarono ad abitare nell’appena realizzato primo blocco di case popolari...

La nostra famiglia vive, per meglio dire si onora di vivere, da quasi ottanta anni a Saione. Il nonno, un semplice operaio, fu, nel settembre del 1938, tra coloro che andarono ad abitare nell’appena realizzato primo blocco di case popolari costruite nella zona.

Il primo nucleo dell’ormai mitica via Libia. Era considerata campagna. Però era tutto nuovo e per molti c’era la novità del bagno in casa, e non era poco. Tante famiglie, tanti bambini, anche così iniziò a crescere il quartiere. Un quartiere quindi sin dall’inizio popoloso e, grazie a Dio, popolare. Abituato alla vita ed alla vitalità. Dove l’accoglienza è una tradizione. L’arrivo dei migranti è sempre tranquillamente accettato. Dall’Europa dell’est, dal nord Africa, dall’Asia ne sono arrivati tanti, seppur alla spicciolata. Dove i più, ma potremmo dire quasi tutti, si sono tranquillamente integrati nel rispetto reciproco.

Sino a che l’economia ha tirato c’era abbastanza spazio per tutte le persone di buona volontà. Poi il mondo è cambiato. L’alluvione di migranti che da qualche anno si sta abbattendo senza controllo e senza tregua sull’Italia, e quindi a caduta sulle nostre città e sui nostri paesi, unitamente alla deliberata distruzione dell’economia italiana che ha tolto lavoro e prospettive, ha cambiato le carte in tavola. Due concomitanze ovviamente non casuali, ma ne parleremo. Sfortuna vuole che l’Italia sia stata governata per anni da suonati che hanno consentito l’incontrastato afflusso dei migranti per la gioia degli altri paesi europei che così si sono tolti il problema. Paesi europei che ora, con i soliti pretesti burocratici falsi come Giuda, per tutto ringraziamento ben si guardano dall’aprire le loro frontiere ed i loro porti. Di positivo c’è ora la presenza, quale Ministro dell’Interno, di Marco Minniti chiamato a riparare i danni degli ultimi anni. Persona alla quale va tutto il nostro sostegno e che, se quello che viene riportato dalla stampa è vero, anche ieri è stato molto chiaro sul tema.

Ma torniamo al nostro piccolo quartiere di Saione. Al netto degli eccessivi allarmismi in quanto Saione non è mai stato il Bronx, ma anche degli sfoggi di ottimismo altrettanto fuori luogo perché le persone hanno gli occhi per vedere e le orecchie per sentire, la situazione nel quartiere non è comunque tollerabile. Sfrontati episodi di spaccio in pieno giorno. Furti e furtarelli. I residenti raccontano anche coloriti episodi che potrebbero essere comici, se non fossero tragici. Si narra, per esempio, di alterchi in mezzo alla strada tra spacciatore e consumatore dovuti al pagamento della dose, poi sfociati in scazzottate. Ed anche semplicemente vedere un gruppo di ragazzi grandi e grossi che a metà pomeriggio sono già intenti a bere birra sotto il sole, come per esempio due giorni fa in via Piave, non è poi così tranquillizzante per le famiglie. E tutto questo nonostante l’impegno delle Forze dell’Ordine e della Magistratura, alle quali va come sempre il nostro ringraziamento. Parliamoci chiaro: ormai molte famiglie sono esasperate. Anche il recente volantino, tanto stupido quanto illegale, e che non rappresenta in nessun modo il pensiero del quartiere, nasce in questo contesto. Ammesso, visto quanto è anomalo, che non si tratti di una provocazione – chi può escluderlo a priori? - di qualcuno che mesta nel torbido. Comunque ormai la situazione è tale che anche ogni iniziativa di ristrutturazione immobiliare è guardata con sospetto e considerata una attività preparatoria all’arrivo di altri migranti. E questo avviene nonostante, e sia ben chiaro, che siamo tutti convinti che, al netto sia della fisiologica percentuale di cialtroni presente ovunque sia della percentuale di veri rifugiati, i migranti siano delle brave persone alla legittima ricerca di un futuro migliore. Ma proprio perché pensiamo anche al loro interesse deve essere detto, chiaro, forte e senza circonlocuzioni, che non esiste, e veniamo al nocciolo del problema, per la stragrande maggioranza di loro la ben che minima possibilità di una reale integrazione nell’economia del territorio. Va detto perché è la verità, cruda quanto si vuole. Ed è ingiusto continuare a far rischiare la vita nel mare a questi ragazzi per poi lasciarli a bighellonare tutto il giorno in mezzo alla strada esposti al contatto con le cattive compagnie, italiane o d’importazione che siano. E l’eventuale arrivo di altri migranti, lecitamente ipotizzabile visto che continuano a sbarcarne migliaia nei nostri porti è visto con molto, molto allarme. Bisogna capire che ormai a dire basta sono le madri ed i padri di famiglia, gli anziani, un intero quartiere. Non pericolosi sovversivi. Ed il fatto che ci siano alcuni, chi per genuina convinzione, chi per piccola polemica politica, che cercano di affibbiare a destra e a manca il diffamatorio, e non tollerabile, epiteto di razzista a coloro che protestano per la situazione, non cambia la cruda realtà delle cose. Tra l’altro in molti devono essersi svegliati da un lungo sonno, perché non c’era così tanta gente a strapparsi i capelli quando i migranti erano trattenuti senza tanti complimenti nella Libia di Gheddafi.

Sfortunatamente l’élite, l’intellighènzia, dovrà essere paziente con dei poveri sempliciotti di corte vedute come noi che sono rimasti indietro a battersi per i reali, modesti, problemi delle famiglie, quali, per esempio, il diritto di vivere in tranquillità nel proprio quartiere o il diritto di riavere indietro i risparmi espropriati. O a difendere gli ospedali pubblici. Ma per tornare al tema, l’annunciato, e graditissimo, rafforzamento della presenza delle Forze dell’Ordine è un’ottima cosa, ma da sola non può essere sufficiente. Così come belle parole e pacche sulle spalle non funzionano più. E’ l’ora degli impegni concreti, e verificabili. Per esempio, e tanto per iniziare, potrebbe, e dovrebbe, essere formalmente precisato che non ci saranno altri arrivi di migranti nel quartiere. Anche nel preciso interesse di questi ragazzi visto che, repetita iuvant, per la stragrande maggioranza di loro non sono prevedibili serie possibilità di una reale integrazione economica nel territorio. In conclusione sui migranti Saione ha già dato. Se ne tenga conto.

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