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Stretta sugli alcolici, Confesercenti: "Dannoso coprifuoco per la città"

Si è svolta questo pomeriggio in Confesercenti l’incontro tra i titolari dei pubblici esercizi e i dirigenti dell’associazione di categoria per analizzare l’ordinanza anti alcol firmata dal sindaco Alessandro Ghinelli. Al termine unanime la...

Si è svolta questo pomeriggio in Confesercenti l’incontro tra i titolari dei pubblici esercizi e i dirigenti dell’associazione di categoria per analizzare l’ordinanza anti alcol firmata dal sindaco Alessandro Ghinelli. Al termine unanime la decisione di farsi portavoce per chiedere al Comune le modifiche e avviare una serie di incontro con i gruppi consiliari di maggioranza e di opposizione per confrontarsi intorno al tema che ha portato all’emanazione dell’ordinanza.

I baristi – annuncia il direttore di Confesercenti Mario Checcaglini – presenteranno al Comune le loro osservazioni e le proposte di modifica dell’ordinanza. Secondo la nostra opinione l’ordinanza penalizza chi lavora da sempre in modo corretto ed ha bisogno di essere modificata.

L’ok da Confesercenti arriva infatti relativamente al primo articolo che prevede il divieto di consumo nelle piazze e nelle strade indicate in ordinanza e non limita il consumo nei tavoli esterni ai bar.

Su questo punto – spiega il vice direttore Valeria Alvisi – siamo favorevoli in quanto il tempo ha dimostrato che tale pratica favorisce il degrado conseguente l'abbandono di bottiglie e lattine vuote, oltre al fatto che il consumo avviene spesso in gruppi che possono rappresentare l'avvio di fatti dalle conseguenze spiacevoli; anche questo rappresenta un degrado per la città. In merito al secondo articolo – puntualizza Alvisi - che prevede il divieto di vendita per asporto dopo le ore 21, Confesercenti ritiene che invece non debba essere vietata la vendita quando effettuata da operatori professionali, quindi persone fisiche, responsabili del controllo, che possono accertare se vendono ad un minorenne o a persona già in evidente stato di ebbrezza. La vendita dovrebbe essere sempre consentita in quanto destinata al consumo in abitazioni private, essendo il consumo in luogo pubblico vietato dal comma precedente, e che l'associazione chiede di mantenere. È on quest’ottica che chiediamo che venga mantenuto il divieto di vendita per asporto a quelle attività non gestite da operatori professionali, quali ad esempio i distributori automatici.

Il no secco e deciso arriva invece sul terzo articolo da abrogare se non si vuole far calare per le strade un coprifuoco dannoso alla città.

In merito al terzo articolo – aggiunge Checcaglini - che limita all’una la possibilità di somministrazione di alcolici nei pubblici esercizi, chiediamo che venga abrogato. Che idea abbiamo dei cittadini, e quindi di città, se all'una di notte al tavolo di un ristorante non è possibile consumare un alcolico?. Quest'ordinanza – conclude Checcaglini - si aggiunge alla pletora di norme già in vigore sul tema, quali: il divieto di vendita di alcol ai minori, i controlli alla guida di alcol, il divieto di somministrazione a chi è già in stato di ebbrezza. Già l'applicazione puntuale di queste norme basterebbe a contrastare i fenomeni di abuso e degrado della città.

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