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Martedì, 16 Aprile 2024
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Street art e scarabocchi sui muri. Gli artisti aretini per il decoro e la legalità, verso l'associazione

"Non confondiamo la Street Art con gli scarabocchi sui muri, non abbiniamo l'idea di degrado a disegni che magari possono essere temporanei, ma che hanno una grande dignità che fanno parte di un'arte da rispettare, non pensiamo che gli street...

"Non confondiamo la Street Art con gli scarabocchi sui muri, non abbiniamo l'idea di degrado a disegni che magari possono essere temporanei, ma che hanno una grande dignità che fanno parte di un'arte da rispettare, non pensiamo che gli street artist siano gli stessi che siglano ovunque le pareti esterne delle case, le cassette della posta, le saracinesche o qualsiasi vetrina che incontrino, magari di notte. Non è così."

Ad Arezzo c'è un gruppo di ragazzi che sono veri e propri street artist e che stanno organizzandosi per diventare un qualcosa di più strutturato, forse un'associazione culturale o qualcosa del genere, convinti che quello che di bello accade nelle altre città straniere, ma anche italiane possa accadere anche ad Arezzo. Solo loro che ci tengono a fare chiarezza tra la Street Art ed gli scarabocchi illegali sui muri. Il tutto sulla scia del forte dibattito che si è aperto, in seguito all'atto di indirizzo preparato ad hoc da Meri Stella Cornacchini e Angelo Rossi, entrambi consiglieri comunali del gruppo Ora Ghinelli. Un atto di indirizzo che arriva in aula questa mattina, ma è al numero 20 dell'ordine del giorno e non è detto che si faccia in tempo per la sua votazione.

Rossi e Cornacchini

Cosa recita l'atto di indiritto? In maniera sintetica chiede alla giunta di impegnarsi affinché nel tessuto urbano siano individuate zone da recuperare, o comunque da caratterizzare con l'arte dei murales e del graffitismo legale con l'obbiettivo di riqualificare alcune aree degradate e disincentivare imbrattamenti illegali ai danni del pubblico e del privato.

Insomma una visione che fa il pari con l'idea degli street artist aretini, alcuni dei quali sono molto richiesti ad Arezzo, ma anche in altre città, dove spesso realizzano graffiti in locali e abitazioni, oppure nei parchi pubblici come quello di Quarata al quale si riferiscono alcune foto della gallery. Oppure ancora hanno insegnato ai giovani aretini le tecniche di disegno e di realizzazione di graffiti con le associazioni culturali della provincia di Arezzo.

Tanto per capirsi i disegni da prendere come modello sono ad esempio quelli realizzati nelle mura esterne del centro commerciale e del cinema Al Magnifico. Dal bozzetto alla realizzazione, si passa dal bianco e nero ai colori. L'alieno è stato riprodotto su un pannello allo skate park, mentre i primo tre sono del parco di Quarata. Opere che non hanno niente a che fare con il vandalismo ed il degrado urbano.



Qualche anno fa

Qualche anno fa ci fu un primo esperimento con il sottopassaggio di via Arno che fu messo a disposizione dall'allora assessore alle politiche giovanili Lucia De Robertis. Seguì nel 2011 un atto dell'assessore al decoro urbano Aurora Rossi che adibì le pareti del passaggio pedonale del sottopasso a laboratorio autogestito di "Street Art".

sottopasso-via-arno

Da Icastica in poi

Gli street artist ad Arezzo, ormai ci sono da decenni, ma sicuramente un'accelerata nel dibattito cittadino l'ha portata l'edizione 2015 di Icastica che aveva varato la sezione I Street. Artisti internazionli del calibro di Moneyless e Sten&Lex hanno colorato con i loro simboli le pareti di piazza del Popolo. Il primo sul lato della ex caserma, l'altro partendo da un particolare degli Affreschi della Vera Croce di Piero della Francesca. A completare la parete proprio dove le bombe avevano lasciato ferite nella seconda guerra mondiale il richiamo sfumato di Eron. Di grande effetto poi il lavoro di Seth all'esterno della Casa delle Culture, il bambino voltato di spalle che ha il codino formato da lenzuola colorate e che prende il titolo di Escape. Oltre che tracce visive immediate queste evidentemente hanno lasciato anche ben altro tanto che questi murales sono diventati tappa delle visite turistiche e davanti ai capolavori di Eron, Moneyless, Sten & Lex spesso ci sono le guide turistiche che spiegano i collegamenti di questa Street Art con la storia di Arezzo.



Il progetto per Arezzo

Perché non organizzare una mostra di Street Art ad Arezzo? L'idea, portata avanti con convinzione dallo studente universitario Pietro Marini, è già un progetto scritto, condiviso con il suo professore. L'idea sarebbe quella di utilizzare come location la Fortezza per creare una mostra interattiva, che magari riproduca le opere di Street Art della città che non sono movibili, e dia spazi agli artisti aretini e internazionali per creare opere da lasciare alla città.

Insomma c'è fermento intorno a questo tipo di arte che ha molti appassionati anche ad Arezzo. E dal fermento qualcosa di buono di sicuro nascerà e non ci sarà un banco di nebbia a tarpare le ali degli artisti.

banco di nebbia

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