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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Sting: "Mi impegno a raccontare la storia degli operai Bekaert ovunque possa essere utile"

Una lunga lettera per spiegare i motivi della sua visita alla Bekaert di Figline Valdarno durante il presidio estivo dei lavoratori. La rockstar inglese Sting ha spiegato oggi le sue ragione in una missiva pubblicata dal Corriere della Sera. È...

Una lunga lettera per spiegare i motivi della sua visita alla Bekaert di Figline Valdarno durante il presidio estivo dei lavoratori. La rockstar inglese Sting ha spiegato oggi le sue ragione in una missiva pubblicata dal Corriere della Sera.

È stato Andrea Brunori - ha scritto Sting - il leader del sindacato che per primo mi ha scritto per raccontarmi della situazione dei lavoratori. Andrea mi ha invitato ad unirmi agli operai al loro picchetto fuori dai cancelli della fabbrica. Sono stato felice di mostrare il mio sostegno, poiché questa è una storia universale e ha una risonanza personale per me.

Sabato scorso, 18 agosto, Sting ha voluto portare la sua solidarietà ai 318 operai – molti residenti in provincia di Arezzo – raggiunti dalle lettere di licenziamento. Ha parlato con alcuni di loro a proposito dell’annunciata chiusura della fabbrica. Ha salutato sindaco e sindacalisti. Quindi ha preso la chitarra e a ha cantato per gli operai: ha anche intonato The last ship, brano scritto per ricordare la chiusura del grande cantiere navale di Wallsend dove lavoravano il nonno e il padre nel nord dell’Inghilterra, dove Sting abitava quando era bambino.

Ho scelto di unirmi brevemente al picchetto di sabato 18 agosto. Mia moglie Trudie e io abbiamo una casa sulle colline sopra la città e ci sentiamo entrambi molto vicini alla gente di Figline, che nel corso degli anni è stata molto gentile con noi. Stare sulla linea del picchetto ha una risonanza emotiva per me. Sono nato e cresciuto a Wallsend. C’erano solo due fonti di impiego nella città, una miniera di carbone (ora chiusa) e un cantiere navale alla fine della mia strada (...) ma quando l’industria navale britannica declinò negli anni Ottanta e Novanta il cantiere navale a Wallsend chiuse, lasciando l’intera comunità senza lavoro. Questa è stata l’ispirazione per il mio spettacolo «The Last Ship», che ha fatto il tour della Gran Bretagna all’inizio di quest’anno.

Sting fa inoltre una riflessione sulle comunità che si sviluppano attorno a un luogo di lavoro.

Le fabbriche si chiuderanno, poiché certi prodotti fabbricati diventano obsoleti, tuttavia ciò che viene raramente riconosciuto è l’importanza e il valore economico delle comunità che sono supportate quasi interamente da quelle fabbriche. Le multinazionali sanno come trarre vantaggio dalle comunità cresciute intorno a un luogo di lavoro, non si dovrebbero assumere la responsabilità della sostenibilità di tali comunità? Potrebbe essere legale chiudere un’intera fabbrica per ragioni economiche... ma è giusto?

Infine un ringraziamento ai lavoratori della Bekaert e una promessa: "Mi impegno a raccontare questa storia ovunque io pensi che possa essere utile".

Immagine tratta dal Corriere Fiorentino

@MattiaCialini

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