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Sovrappopolamento cinghiali. Lega Antivivisezionista: "Inutile ucciderli"

Sono molti i cittadini e le associazioni che negli ultimi periodi hanno a più riprese lanciato l'allarme per quanto riguarda la massiccia presenza di ungulati. Sempre di più queste specie si allontanano dal loro habitat naturale e insediano...

Sono molti i cittadini e le associazioni che negli ultimi periodi hanno a più riprese lanciato l'allarme per quanto riguarda la massiccia presenza di ungulati. Sempre di più queste specie si allontanano dal loro habitat naturale e insediano abitazioni e coltivazioni. Sono numerosi anche gli incidente stradali provocati da questi animali che, soprattutto nelle ore notturne, spuntano all'improvviso lungo le strade provinciali del territorio aretino.

Con l'avvio della stagione venatoria sono state anche organizzate le squadre di caccia che hanno il compito di provvedere al contenimento degli ungulati.

Una misura che però non trova d'accordo la LEAL, Lega Antivivisezionista che ha preso posizione sull'argomento e lanciato la propria proposta.

Di seguito riportiamo una nota stampa diffusa proprio dalla LEAL- Lega Antivivisezionista Sezione di Arezzo

La LEAL- Lega Antivivisezionista – dando voce a tutti coloro che agiscono in difesa degli animali, pone una domanda: “ Se l'uomo ha sempre cacciato i cinghiali, com'è che dopo 30 anni di calendario venatorio, e caccia di ogni tipo... i cinghiali proliferano?” Il rimedio suggerito è sempre lo stesso: diminuire il numero dei cinghiali con la caccia. Altre soluzioni non vengono contemplate. I cinghiali vanno uccisi e del fatto che siano “esseri senzienti” e del rispetto a loro dovuto non si parla. Il piombo sembra l'unica soluzione possibile. I cacciatori premono e le Istituzioni acconsentono trascurando altre soluzioni e approvando un rimedio che va nella direzione suggerita da 700.000 cacciatori su una popolazione di 60 milioni di cittadini.

Si parla di “situazione fuori controllo” senza ricordare che queste situazioni scaturiscono dagli sconvolgimenti ambientali dei nostri territori.

Nel frattempo si tralascia a cuor leggero le vittime umane della caccia: 22 morti e 66 feriti nel 2014. Quasi 200 morti e più di 600 feriti dal 2009.

Molti studi scientifici tedeschi e francesi condotti da ricercatori cacciatori attestano che la fertilità dei cinghiali è notevolmente più alta quando sono sottoposti a pressione venatoria elevata. La caccia provoca squilibri sui meccanismi di autoregolazione legati alla capacità portante. La caccia in braccata in particolare è riconosciuta come causa del proliferare degli animali poiché causa alterazione del branco e rimbalzo produttivo. I foraggiamenti abusivi e l'immissione di esemplari non autoctoni effettuati negli anni passati completano il quadro.

Sembrano invece efficaci metodi alternativi quali recinzioni elettriche e foraggiamento dissuasivo.

Uccidere animali non risolve il "problema" che invece potrebbe essere risolto con la sterilizzazione farmacologica.

Chiudiamo con un'altra domanda: come mai nonostante più volte sia stato proposto un incontro per intavolare una discussione sui metodi alternativi, tale proposta non è stata presa in considerazione?

Si spera in una riflessione degli addetti ai lavori e come associazione siamo disponibili a collaborare per cercare la via migliore da seguire.

LEAL- Lega Antivivisezionista Sezione di Arezzo

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