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Sorseggiando i vini Sette Ponti all'ombra della Torre

Una serata davanti a piatti e bevande raffinate che raccontano di un passato leggendario. Un'atmosfera incantata e una compagnia da godere. Gli ingredienti dell'ultima tappa del circuito "A cena con il produttore" promosso dalla Strada del Vino...

Una serata davanti a piatti e bevande raffinate che raccontano di un passato leggendario. Un'atmosfera incantata e una compagnia da godere. Gli ingredienti dell'ultima tappa del circuito "A cena con il produttore" promosso dalla Strada del Vino Terre di Arezzo sono di primissima qualità: il ristorante del relais Torre Santa Flora di Subbiano incontra il blasone della Tenuta Sette Ponti di Castiglion Fibocchi. Presente, ovviamente, il produttore che racconterà storia e aneddoti delle etichette proposte in abbinamento ai piatti. Appuntamento mercoledì 30 marzo al ristorante Torre Santa Flora in località Pontecaliano, 169, Subbiano. prezzo: 25 euro.

Menù


Antipasto

Timballino di polenta con crema di formaggio e funghi porcini

Primo

Risotto radicchio rosso e salsiccia sfumato al vino rosso

Secondo

Brasato di manzo con puré di patate

Dessert

Gattò al cioccolato bianco e pistacchi

L'osteria Terre Santa Flora



Incastrato in un complesso da sogno, il ristorante del relais Torre Santa Flora è come la preziosa pietra di un gioiello. Con la bella stagione, può ospitare i clienti anche nella terrazza ai piedi della suggestiva torre.

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La storia dell'hotel è millenaria, iniziata nell’ottavo secolo dopo Cristo con i Longobardi e proseguita con i monaci benedettini. Nel tempo diventò un punto di riferimento per il ristoro dei viandanti lungo la Via Maior casentinese. Il palazzo, che nei secoli è stato modificato più volte, ha assunto la forma di villa signorile nel '600: qui si trovano undici camere. A queste si aggiungono le quattro meravigliose suite che si trovano nella torre di origine longobarda. Vicino alla torre c'è poi l'antico mulino medievale.
Dal 1992 - si legge nel sito - la proprietà della Torre di Santa Flora e Lucilla e del Palazzo in Subbiano è di proprietà della famiglia Soldini. L'intervento di restauro del palazzo fu iniziato nel 1993 e concluso nel 1996, mentre il restauro della torre è stato avviato nel 1995 e concluso nel 2006.



Il menù dell'osteria guarda alla tradizione con una lettura aggiornata. Tra le particolarità c'è un’esclusiva carta dei risotti.
La nostra scelta è il rispetto per i metodi tradizionali e l’utilizzo di prodotti genuini e per quanto possibili naturali e freschi.
La pasta, i grissini, le focaccine, marmellate e i dolci sono rigorosamente di nostra produzione. Il nostro desiderio è deliziare il vostro palato con i sapori di un tempo e la fantasia dei nostri giorni. La nostra fornita enoteca presenta una ricca scelta di vini toscani e italiani da accompagnare ai prelibati piatti preparati dallo chef.

C'è infine una grande attenzione alle esigenze dei clienti, perché dal ristorante assicurano di essere "a completa disposizione anche per necessità particolari, come intolleranze e allergie".

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Tenuta Sette Ponti

Famosa in tutta il mondo per i riconoscimenti internazionali delle proprie etichette, la storia della Tenuta Sette Ponti è legata indissolubilmente al vino da almeno 300 anni, tanto che, si legge nel sito, "nel 1716 fu addirittura il Granduca di Toscana, per mezzo di un bando, a denominare questa zona «area vitivinicola d’elezione», ossia territorio atto a produrre vini di qualità superiore".

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La famiglia Moretti, proprietaria dei terreni, è subentrata negli anni '50, dopo aver acquisito la proprietà - evidentemente di grande pregio - dalle principesse Margherita e Maria Cristina di Savoia d’Aosta.

Ma quei terreni (60 ettari circa) comperati da Alberto Moretti vennero sfruttati per la produzione del vino di qualità dal figlio Antonio, che ampliò la tenuta (330 ettari, di cui 50 a vigneto).
Fin dall’inizio - ha spiegato Antonio Moretti - il mio intento è stato quello di fare un vino di ‘qualità estrema’. Senza compromessi, senza scorciatoie. Avevo già a disposizione le armi migliori: un terreno vocato, un clima adatto, il sapere di esperti e l’attenzione, la cura e la tenacia di chi crede fermamente in un progetto.

Pluripremiato è l’igt Toscana rosso Oreno, inserito da Wine Spectator tra i 10 migliori vini al mondo già nel 2001. Si tratta di un blend di internazionali: merlot, cabernet sauvignon, più una quota di petit verdot. Matura in barrique e affina un anno in bottiglia.



MorettiC'è poi il bianco Anni, composto da viogner e sauvignon blanc, maturato 5 mesi in vasche d'acciaio, molto profumato. Molta della produzione è composta dal Chianti Docg Vigna di Pallino, dal nome dello storico cantiniere. Un vino con base sangiovese, di facile beva: non fa legno, matura in vasche d'acciaio e poi affina 2-3 mesi in bottiglia. Sempre a base sangiovese, ma con grandi potenzialità evolutive è il Crognolo, un rosso Toscana Igt. Ci sono piccole quote di uve internazionali. Matura in barrique di rovere francese e affina 6 mesi in bottiglia.

A questi vini si aggiunge il passito "Grisaglia", la grappa di Crognolo, olio extravergine. La famiglia Moretti possiede anche un’altra cantina a Bolgheri (Orma) e una in Sicilia (Feudo Maccari). Votata all'internazionalizzazione, il 90% della produzione viene esportata.

A cena con il produttore è un progetto di:

Camera di Commercio, Confesercenti e Confcommercio e logo Vetrina Toscana. Informazioni ed esercizi aderenti su www.vetrina.toscana.it

VETRINA TOSCANAconfesercenticamera-commercio-logoLOGO CONFCOMMERCIO 2010



@MattiaCialini

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