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Domenica, 28 Aprile 2024
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Smart working, Fabi: "E' rottura tra Banca Intesa e sindacato"

Faltoni: "Discriminazioni tra filiali e colleghi ed enormi risparmi per la banca a fronte di un aumento dei costi per i dipendenti"

"A metà dicembre, e dopo mesi di incontri, Banca Intesa Sanpaolo ha deciso di rompere coi sindacati e di comunicare ai propri dipendenti (circa 75mila in Italia, circa 650 nella nostra provincia) le sue nuove regole sullo smart working e sui nuovi orari di lavoro, ad es. la “settimana corta”. Il tutto, a decorrere dal 1° gennaio". Così la Fabi, Federazione autonoma bancari italiani, il primo sindacato in Italia fra i dipendenti di banca, interviene raccontando i retroscena che hanno portato alla rottura tra sindacato e banca e sottolineanando quelle che a suo avviso sono le criticità di questo cambiamento organizzativo. 

"Una iniziativa della banca,  quella di procedere senza un accordo sindacale, - sostiene il sindacalista in Banca Intesa Sanpaolo Fabio Faltoni - a nostro avviso scorretta ed errata nel metodo e nel merito; che avrà ripercussioni.
Dire ai sindacati “prendere o lasciare”, dimostra la protervia di una banca che rigetta le articolate e complete proposte sindacali, rompendo un equilibrio - nei rapporti sindacali - che si stava consolidando".

"Con questa iniziativa unilaterale, sullo Smart Working e sui nuovi orari di lavoro, la banca discrimina tutti i lavoratori delle filiali che, di fatto, non vi avranno accesso, nemmeno i lavoratori “fragili” o chi ha figli piccoli o soffre di particolari patologie. Per chi invece potrà avvalersene, si parla di accordi individuali da firmare, che lasciano ampia mano libera alla banca, nelle sue varie articolazioni gerarchiche".

Quello che il sindacato non condivide saarebbero le modalità con le quali viene applicato lo smart working. 

"La banca ha rifiutato ai lavoratori il riconoscimento pieno del buono pasto, che avrà un importo inferiore alla metà, nei giorni di lavoro a distanza, accaparrandosi così il cento per cento del risparmio che avrà dalla parziale chiusura dei grandi immobili direzionali. Risparmio della banca che si trasforma in maggiori costi (per le bollette, ad esempio) per i dipendenti che di fatto trasformano casa loro in un ufficio distaccato della propria azienda".

Quindi il capitolo sul "diritto alla disconnessione dagli strumenti aziendali", che secondo il sindacato durante il confronto sarebbe stato "evitato". 

Faltoni sostiene che si sia creata una situazione di "discriminazione fra uffici e filiali, fra uffici e uffici, fra colleghi e colleghi" nella quale resterebbe "mano libera alla banca nella concessione e nella revoca e risparmi enormi a fronte di aggravio dei costi per i lavoratori".

"La Federazione Autonoma Bancari Italiani  afferma il sindacato non si fa intimorire e proseguirà la sua azione per denunciare le storture che stanno emergendo dalle nuove regole in materia di smart working e di nuovi orari di lavoro, nonché le ingiustizie perpetrate ai danni dei lavoratori. Sbaglierebbe clamorosamente, chiunque pensasse di dare una spallata ai sindacati".

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