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Sindacati biturgensi uniti: "Manteniamo il distretto socio sanitario della Valtiberina"

Le associazioni sindacali locali e provinciali dei pensionati di Spi-Cgil, Uil e Cisl si sono incontrati la settimana scorsa con il sindaco di Sansepolcro e presidente dell’Unione dei Comuni della Valtiberina...

















Le associazioni sindacali locali e provinciali dei pensionati di Spi-Cgil, Uil e Cisl si sono incontrati la settimana scorsa con il sindaco di Sansepolcro e presidente dell’Unione dei Comuni della Valtiberina Toscana Daniela Frullani sulla problematica della nuova riorganizzazione dei servizi socio-sanitari. In particolare la riunione si è occupata del ruolo centrale del distretto di zona, la relazione tra sociale e sanitario e la gestione integrata dei servizi del settore che la nuova legge regionale definirà attraverso la stipula di un’apposita.


"La preoccupazione delle organizzazioni sindacali per un eventuale accorpamento dei distretti è pienamente condivisibile - spiega il sindaco Frullani - per noi il distretto socio sanitario della Valtiberina è infatti un riferimento irrinunciabile e l’eventuale accorpamento con altri territori sarebbe deleterio per le caratteristiche stesse del nostro, considerato a tutti gli effetti montano e pertanto svantaggiato. Caratteristiche molto diverse da quelle aretine e di altre zone. Nel nostro caso infatti sarebbero penalizzati soprattutto gli utenti più deboli. Per questo è opportuno condividere con le associazioni sindacali questa preoccupazione, chiedendo, ed è un appello che rivolgiamo coralmente, che la Valtiberina non venga privata del distretto, dal quale dipendono la valutazione dei bisogni sanitari e sociali della comunità e la definizione dei servizi necessari a soddisfarne i bisogni assistenziali, l'appropriato svolgimento dei percorsi assistenziali attivati dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta, nonchè dai servizi di educazione sanitaria e di informazione all'utenza gestiti direttamente dall'azienda Usl. Nelle zone distretto sono collocate inoltre alcune strutture organizzative a valenza aziendale che svolgono attività di accertamento e certificazione quali la medicina legale, dello sport e attività di tutela dei diritti in sanità. Se l’organizzazione e la coordinazione di un settore così delicato - conclude Frullani - venisse delocalizzata ad Arezzo, l’utenza svantaggiata montana e così disomogenea geograficamente risentirebbe di effetti negativi pesanti."


















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