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Si scioglie l'associazione Amici della Giostra. Felici al sindaco: "Noi ignorati, sta prevalendo il dilettantismo"

"La Giostra è di tutti e non solo di poche persone che tentano di fare il comodo loro". Arriva a dieci giorni dall'avvio dell'edizione di giugno la lettera che porta la firma dell'associazione Amici della Giostra dove viene annunciato lo...

"La Giostra è di tutti e non solo di poche persone che tentano di fare il comodo loro".

Arriva a dieci giorni dall'avvio dell'edizione di giugno la lettera che porta la firma dell'associazione Amici della Giostra dove viene annunciato lo scioglimento di questa realtà fondata nel 2010 da Giancarlo Felici, glorioso rettore (per 20 anni) di Porta del Foro. Una missiva indirizzata al primo cittadino di Arezzo, Alessandro Ghinelli, dove vengono mosse specifiche quanto puntuali critiche all'operato dell'amministrazione e dell'Istituzione.

Chiaro, lucido e senza peli sulla lingua. L'ex rettore giallocremisi e, ormai ex presidente dell'associazione, ha specificato in più passaggi del testo come l'operato e le proposte del gruppo da lui guidato non sia mai state prese in considerazione.

"Sia chiaro - racconta Giancarlo Felici, presidente dell'associazione - nessuno ci ha imposto lo scioglimento dell'associazione. E' stata una decisione che abbiamo maturato nel tempo perché, in otto anni di vita, nessuno ha mai preso in considerazione alcuna nostra proposta. E dal canto nostro abbiamo prodotto oltre 800 pagine di elaborati dove abbiamo affrontato temi come: misurazione elettronica dei punteggi, corteo, ordine pubblico, disturbi in piazza, disagio giovanile. Siamo stati ricevuti a suoi tempo dall'Istituzione e dalle amministrazioni, ma oltre a questo niente più. Non abbiamo mai voluto imporre le nostre idee ma abbiamo sempre voluto condividerle. Invece, ad oggi, non siamo mai stati presi in considerazione. Questo ci ha profondamente deluso. Come, del resto, ci ha deluso sentire dire che "non abbiamo titolo per imporre le nostre idee". Ma noi, lo ripeto, non abbiamo mai voluto imporre niente a nessuno. Abbiamo sempre pensato che essendo tutti uomini di Giostra potevamo mettere a disposizione la nostra esperienza. Così però non è mai stato".

Il testo integrale della lettera degli Amici della Giostra indirizzata al sindaco Alessandro Ghinelli

Il sottoscritto Giancarlo Felici, presidente dell'associazione Amici della Giostra, in proprio e in nome e per conto dell'attuale gruppo di lavoro formato dai colleghi Giorgio Marmorini, Paolo Nocentini, Sergio Nasi, Vittorio Beoni e Marco Rosati, responsabili dell'organizzazione sviluppo e gestione dell'associazione, con la presente comunicato che in data 12 giugno 2018 è stata sciolta l'associazione Amici della Giostra.

La nostra associazione fu fondata da personaggi di Giostra, uomini che hanno dato molto alla manifestazione e che potrebbero essere anche oggi di grande utilità. E' doveroso da parte nostra citarli: Vittorio Beoni, Mauro Castelli, Gianfrancesco Chiericoni, Carlo Cigna, Giancarlo Felici, Giorgio Marmorini, Piergiuseppe Migliorni, Sergio Nasi, Paolo Nocentini, Carlo Polci, Paolo Pratesi, Daniele Severi. Purtroppo ad Arezzo sono stati tutti messi da parte, anzi è stato dichiarato che non hanno titolo per imporre le loro idee.

La Giostra è oggi ingessata in una istituzione che si è dimostrata un soggetto giuridico che non ha mai svolto le funzioni che ne avevano giustificato la creazione. Ha fallito sotto il profilo organizzativo, economico e soprattutto per la qualità del risultato finale.

Noi ci siamo comportati sempre bene, secondo le leggi e i regolamenti e in primis secondo le direttive indicate dall'Istituzione. Nessuno ci ha mai contattato e siamo quindi addivenuti alla conclusione che ognuno ha la propria dignità che deve proteggere e tutelare; noi abbiamo perso una scommessa, ma sicuramente l'amministrazione comunale non ha vinto.

La nostra decisione non è stata facile, anzi sofferta. Abbiamo passato anni di amarezza nel dover constatare quanto dilettantismo prevale in Giostra. Non ci tireremo mai da parte e sicuramente la Giostra ci vedrà ancora presenti, ma lo faremo singolarmente da liberi cittadini, senza coinvolgere alcuna associazione.

Non è il caso qui di elencare tutto ciò che abbiamo fatto, lo faremo dopo la Giostra quando organizzeremo una tavolo rotonda a cui inviteremo tutti gli appassionati di Giostra e daremo in omaggio una raccolta di tutte le proposte e le idee, dettagliatamente descritte con disegni, relazioni e quanto altro, promosse in otto anni di attività dell'associazione stessa. Sig. sindaco inviamo a lei questa missiva in quanto la Giostra è della città e la città ha il sindaco come punto di riferimento. Crediamo che lei, come primo cittadini, si debba assumere la responsabilità diretta della Giostra, come fanno i suoi colleghi di Siena, Ascoli, Foligno e tante altre città.

Le deleghe nella Giostra non servono, si contorni di uomini capaci, formi commissioni competenti, faccia le regole giuste e inattaccabili e sia severo con chi non le vuole rispettare. Oggi l'ufficio Giostra non esiste e dobbiamo ringraziare la signora Rossella se si fa la Giostra!

Non si fidi di coloro i quali usano espressioni roboanti come "spettacolare, magnifico, eccezionale", non è così che si fa crescere la Giostra. Lei stesso condividerà con noi che diventeremo "adulti" quando toglieremo le reti al pozzo, non disturberemo il corteo e i giostratore, e soprattutto, ce lo consenta, non andremo a far la premiazione su un terrazzino privato che evidenzia nel suo complesso la disorganizzazione dell'evento. Cordialmente la salutiamo e la invitiamo alla tavola rotonda dei primi di luglio di cui riceverà apposito invito.
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