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Sei Toscana, sull'aumento dei compensi il cda rimanda la decisione ai soci. Paolini: "Soddisfatto di questa linea"

"Il Cda di Sei Toscana, convocato appositamente dal presidente, ha preso atto nella seduta odierna della delibera dell’Assemblea dei Soci dello scorso 11 settembre decidendo di non apportare alcun cambiamento all’attuale remunerazione degli...

"Il Cda di Sei Toscana, convocato appositamente dal presidente, ha preso atto nella seduta odierna della delibera dell’Assemblea dei Soci dello scorso 11 settembre decidendo di non apportare alcun cambiamento all’attuale remunerazione degli incarichi percepiti dagli amministratori. Contestualmente il Cda ha ritenuto opportuno richiedere ai soci di esprimersi attraverso una nuova delibera dell’Assemblea".

La decisione è stata comunicata con una nota di Sei Toscana - la società che gestisce il ciclo dei rifiuti nelle province di Arezzo, Siena e Grosseto - diffusa al termine dell'ultimo cda che si è svolto questo pomeriggio. Parole che non lasciano margini di interpretazione ma, allo stesso tempo, non mettono la parola fine alla vicenda che si è scatenata negli ultimi giorni sul tema dei compensi. L'aumento era stato deliberato nell'assemblea dei soci creando una scia di polemiche. Oggi la palla è passata al Cda, mentre nelle scorse ore era stato lo stesso amministratore delegato Marco Mairaghi, a cercare di fare chiarezza con una lettera ai dipendenti nella quale si era dimostrato determinato a “proporre ai consiglieri di non approvarlo e di convocare una nuova assemblea perché siano i soci ad indicare loro l’indennità per ogni singolo consigliere, anche se questo dovesse significare revocare l’aumento del budget".

Oggi, dopo il consiglio di amministrazione, anche la nota della società tenta di far luce sugli aspetti ritenuti più oscuri della vicenda: "In merito alle cifre - si legge - il Cda tiene a precisare che il budget massimo per i compensi agli amministratori è fissato in 180mila euro all’anno, non 300mila come erroneamente riportato, e che ne sono effettivamente utilizzati 160mila".

“Sono soddisfatto che i componenti del Consiglio abbiano sposato questa linea, rimandando ai soci la decisione relativa ai compensi – afferma il presidente di Sei Toscana, Roberto Paolini –. Una scelta questa che consentirà ai soci di confrontarsi nuovamente in sede assembleare e trovare così una nuova soluzione capace di rispondere in modo adeguato anche alle istanze pervenute in questi giorni dalla componente pubblica della società. Sono dispiaciuto degli attacchi che ultimamente abbiamo subito, ma l’obiettivo rimane quello di lavorare duramente per garantire lo svolgimento quotidiano del servizio sul territorio, avvalendosi della professionalità e delle competenze dei mille dipendenti della società”.

E poi la spiegazione di come sono strutturati i compesi:

€ 50mila lordi\annui per il presidente (che al momento della nomina ha rinunciato al previsto rimborso spese forfettario), € 29mila lordi\annui per l’amministratore delegato, € 36mila lordi\annui complessivi per i vicepresidenti (€ 18mila lordi\annui a testa). Ci sono inoltre i gettoni di presenza per la partecipazione ai consigli d’amministrazione (€ 300) per ognuno dei membri del Cda fino ad un massimo di € 5mila lordi\annui cadauno (totale massimo € 45mila lordi\annui). Al presidente sarebbe infine destinato un premio di € 20mila al raggiungimento di determinati risultati, peraltro particolarmente elevati, e per il quale non è attualmente prevista la corresponsione.

Quest'oggi anche il prefetto di Siena Armando Gradone ha inviato una comunicazione, in seguito alla quale Sei Toscana precisa:

Come di consueto, in occasione di ogni convocazione degli organi societari anche in data 28 agosto ultimo scorso è stata cura della Società trasmettere agli Amministratori straordinari l’ordine del giorno dell’Assemblea dei Soci convocata per il successivo 11 settembre indicando, al punto 3, l’”esame dei compensi dell’organo amministrativo” senza peraltro ricevere dagli Amministratori straordinari indicazioni particolari.

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