Se le lettere non arrivano mai. D'Amico (Cgil): "4 giorni per la consegna? Si va oltre"

Circa sessanta zone servite da una trentina di postini. Con lettere recapitate a giorni alterni. Sulla carta i tempi di consegna dovrebbero essere di 4 giorni. Nella realtà però, per le missive i tempi di stallo sono molto superiori. Ne sanno qualcosa gli aretini che in questi giorni si stanno scatenando sui social per il ritardo della posta. Chi dice che il postino non si vede mai, chi si lamenta per aver ricevuto bollette già scadute.

"Il problema è che con la consegna della posta a giorni alterni, riorganizzato da pochi mesi, - spiega Salvatore D'Amico della Slc Cgil - non si riesce più a far fronte alla mole di lavoro. In città le cose in qualche modo vanno. Ma la provincia di Arezzo è molto vasta e per le zone periferiche, come alcuni comuni della Valtiberina o del Casentino, le difficoltà sono maggiori".

Il servizio di recapito, laddove è stato riorganizzato in questi termini, continua a fare acqua. "I numeri ci dicono - sostiene D'Amico - che il 30 per cento della posta resta in giacenza. Questo perché ci sono situazioni di emergenza. Adesso ad esempio ci sono stati casi di influenza e malanni invernali: se un portalettere si ammala un vero e proprio sistema di sostituzione del personale non c'è e quindi si moltiplicano i ritardi. Molti postini si ritrovano a dover svolgere tanti straordinari, ma non può essere questa la norma".

Intanto il sindacato plaude all'interrogazione inoltrata in questi giorni al Ministero dello Sviluppo Economico e delle Finanze da un gruppo di senatori. Tra i firmatari c'è anche l'aretina Donella Mattesini. Proprio i parlamentari si sono rivolti ai sindaci, compresi quelli dell'Aretino, affinché sostengano l'interrogazione. E adesso sono attese le adesioni dei primi cittadini. Che, se inviate per posta, rischiano di arrivare in ritardo.