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Scuole infanzia: 300mila euro per servizi e acquisto 'posti-bambino'. Sulle mense: "Grammature aumentate, paga solo chi mangia"

Saranno investiti completamente negli asili nido i 300mila euro che la Regione Toscana ha messo a disposizione del comune di Arezzo grazie all'accesso a contributi specifici a sostenere l'offerta dei servizi educativi per la fascia di età 3-36...

Saranno investiti completamente negli asili nido i 300mila euro che la Regione Toscana ha messo a disposizione del comune di Arezzo grazie all'accesso a contributi specifici a sostenere l'offerta dei servizi educativi per la fascia di età 3-36 mesi nell’anno 2017/2018.

“Una cifra importante – sottolinea l’assessore alle politiche sociali e familiari Lucia Tanti – che riverseremo in maggiori servizi e nel sostegno alle famiglie. Tre aspetti da sottolineare: il primo è la bontà delle filiera istituzionale. Il secondo è la capacità di risposta del sistema pubblico-privato in cui ciascun attore educativo svolge il proprio ruolo e i genitori sono liberi di scegliere la scuola dei loro figli. Il terzo: grazie agli uffici e alla loro capacità progettuale, questo Comune si consolida come una vera e propria calamita per portare ad Arezzo risorse messe a disposizione da altri enti”.

Ma dove e come saranno impiegate queste risorse?

Presto detto. Una parte consentirà di coprire alcune spese della gestione dei servizi educativi conferita a soggetti esterni, un'altra invece consentirà l'ampliamento dell'orario giornaliero o l’apertura settimanale o mensile dei servizi a gestione diretta o indiretta con orario integrativo. Non ultimo il denaro consentirà all'amministrazione comunale di acquistare i cosiddetti "posti-bambino" mediante convenzioni con le strutture educative accreditate del territorio garantendo così il servizio, abbattendo le liste di attesa e mantenendo invariato il costo per le famiglie.

C’è poi il fronte delle scuole dell’infanzia, per le quali sono previsti i buoni scuola sempre per l’anno scolastico 2017/2018. La giunta ha infatti in programma di aderire all’avviso regionale finalizzato all’ottenimento dei contributi per il sostegno alle famiglie i cui bambini frequentano le scuole dell’infanzia comunali e private paritarie della città. Questa misura permetterà a un numero significativo di famiglie di beneficiare di una riduzione direttamente applicata sulla retta, già peraltro calibrata sulla base del reddito familiare specifico. A breve uscirà l’avviso pubblico e la modulistica con cui le famiglie con ISEE fino a 30.000 euro potranno fare domanda.

“Il segmento 3-6 anni – aggiunge Lucia Tanti – è quello che ha fatto registrare il dato più che positivo del 95% di copertura delle domande e, di conseguenza, solo il 5% di famiglie in lista di attesa. Abbiamo un sogno: azzerare anche quest’ultimo residuo. Il 100% del convenzionamento si rivela la scelta giusta: in questo segmento il Comune, infatti, gestisce direttamente il 25% dei posti disponibili ed esercita il monitoraggio del restante 75. In questa attività di controllo rientra la politica delle tariffe, fondata sul principio di equità. Ciascuna famiglia è libera di scegliere dove mandare il proprio figlio perché troverà tariffe equiparate in tutto il tessuto scolastico grazie a precise scelte politiche compiute da questa amministrazione”.

Ma l'anno scolastico, anche per i piccoli aretini, è già entrato nel vivo.

Le strutture educative del territorio hanno riaperto e con loro ha ripreso la propria attività anche il servizio mensa. Soltanto pochi mesi fa, su sollecitazione di un gruppo di genitori, l'amministrazione comunale era intervenuta per richiedere l'incremento del 10 per cento delle dosi di cibo somministrate ai piccoli dell'asilo e delle materne.

"Quest'anno - spiega l'assessore Tanti - manterremo questa disposizione. Preme ricordare che le dosi, le grammature del cibo, non vengono fatte dall'amministrazione comunale ma dalla Asl che competenza in materia. E in effetti chi meglio dell'azienda sanitaria può fare le dosi giuste per le i bimbi? Nei mesi passati abbiamo fatto delle riunioni per sottolineare come quello che viene proposto ai bimbi è un progetto educativo e questo vale anche per il momento del pasto. Un'altra piccola rivoluzione, oltre all'incremento delle dosi del cibo, l'abbiamo fatta anche in un altro frangente che riguarda le mense. Ovvero si paga soltanto se si mangia, prima invece era previsto un contributo fisso per i pasti indipendentemente dal fatto che venisse o meno sfruttato il pasto".

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