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Sciopero dei treni, lo smarrimento dei viaggiatori: "Devo andare a una visita, come faccio?"

Stazione di Arezzo poco affollata, i pendolari non hanno rischiato. Ma c'è chi non sapeva dello stato di agitazione

La stazione ferroviaria di Arezzo, solitamente brulicante la mattina, oggi era semi deserta: l'allarme per lo sciopero di oggi, non era passato inosservato ai più, la maggior parte dei pendolari, evidentemente, per muoversi ha scelto altri mezzi. Quasi nessuno ha sfidato la sorte scientemente, chi si aggirava tra i tabelloni luminosi di arrivi e partenze - fittamente punteggiati dalla parola "cancellato" - erano viaggiatori occasionali.

Sciopero dei treni: le immagini

C'era chi cercava alternative, attaccato al telefono, chi scorreva con ansia sul cellulare gli aggiornamenti sull'evoluzione dello stato di agitazione. "Siamo qui perché dovevamo andare a Firenze per una visita medica", spiegano i membri di una famiglia preoccupati di non arrivare in tempo all'appuntamento. C'è una turista anglofona che sfoggia il miglior italiano possibile per raccapezzarcisi, interloquendo con una coppia di italiani che appare meno disorientata di lei. "Alle 15, alle 15" è il refrain che si sente rispondere alla domanda su quando riprenderanno le partenze con certezza. Perché dei treni previsti prima di quell'ora, pochi si salvano. Quasi tutti soppressi. "Boh, io dovrei raggiungere Piombino, vado a trovare una mia amica", spiega una ragazzina. Ha perso il treno, ma non il sorriso: "Ma adesso trovo un'alternativa".

Alta adesione e fermi tre treni su quattro

“L’adesione allo sciopero di oggi è stata molto alta da parte dei ferrovieri di Trenitalia e di Ntv, con più del 75% dei treni soppressi, a testimoniare lo stato di disagio a cui sono sottoposti giornalmente”. A dirlo è Antonino Rocca, responsabile ferrovie della segreteria regionale Fit-Cisl Toscana.

“Nonostante la riduzione a 12 ore dello sciopero, effettuata con ordinanza del ministero dei Trasporti – dice Rocca - i ferrovieri hanno dato un segnale incontrovertibile, chiedendo di aprire un tavolo di confronto serio che porti a risultati concreti, quali assunzioni di personale, alleggerimento dei turni di lavoro, aumento del salario, fermare le esternalizzazioni riportando il lavoro all’interno delle officine di Trenitalia, oltre a una migliore conciliazione vita-lavoro. La Fit-Cisl Toscana auspica che il ministro, il quale si è fatto garante delle richieste dei ferrovieri, agevoli nel più breve tempo possibile un percorso che porti delle soddisfazioni certe alle richieste avanzate dalle organizzazioni sindacali".

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