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Scarpellini, Francesca chiude il caso: "Mia madre non è razzista, la lettera è stata strumentalizzata"

E' la lettera di Francesca Testi, arrivata in redazione dopo alcune ore dallo scoppio di un caso che ci era parso da subito un fatto privato, a chiudere le polemiche sulla figura della mamma Margherita Scarpellini, che  anche sindaco di Monte San...

E' la lettera di Francesca Testi, arrivata in redazione dopo alcune ore dallo scoppio di un caso che ci era parso da subito un fatto privato, a chiudere le polemiche sulla figura della mamma Margherita Scarpellini, che anche sindaco di Monte San Savino.

Una lettera chiara e non interpretabile, come invece forse era stata quella che Francesca aveva inviato al blog di Repubblica tenuto da Concita De Gregorio, ma che lei stessa aveva fatto rimuovere perché, tra tagli e titolo fuorviante, non aveva centrato il messaggio.

Ecco la lettera integrale di oggi di Francesca:
Apprendo con tristezza e mortificazione l’inutile polemica intrapresa nei confronti di mia madre da parte di personaggi che possono essere definiti con un solo aggettivo: squallidi.

La lettera che ho inviato ormai più di 10 giorni fa al blog della De Gregorio è stata da me fatta rimuovere tempestivamente (poco più di 24 ore) in quanto il mio messaggio perché poteva essere mal interpretato e perché il mio titolo era "Chi è il mio prossimo?".

Mai e poi mai avrei voluto che mia madre venisse accusata di razzismo o intolleranza. Queste sono solo calunnie prive di fondamento.
Lei stessa, oltretutto, ha vissuto le difficoltà di essere immigrata in un paese straniero e proprio per questo lei meglio di altri comprende l’intolleranza, l’indifferenza e i pregiudizi di chi ti ospita ma ti guarda come tu fossi un ladro o un delinquente a prescindere.

E' anche questa consapevolezza che può avere amplificato le sue preoccupazioni di madre. Preoccupazioni che sul momento ho mal interpretato.

Il mio messaggio voleva essere semplicemente una riflessione su come oggi tutti noi, nessuno escluso, ci rapportiamo con l’Altro. A partire da me che lavoro da tempo con i richiedenti asilo e che, in alcune occasioni, inconsapevolmente ho avuto pregiudizi e intolleranze verso situazioni e persone di cui ben poco si conosce.

Paradossale è che proprio un mio invito alla riflessione collettiva sia stato strumentalizzato per fini biechi e ridicoli. Il mio errore, quindi, è stato aver creduto che il mio messaggio facesse aprire gli occhi e non riempire la bocca di spazzatura.


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