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Scandalo rifiuti. Ghinelli: "Se ci sarà rinvio a giudizio pronti a risolvere il contratto con Sei Toscana"

"Se il processo si farà, è giusto prendere le distanze da Sei Toscana". E' il sindaco di Arezzo, e residente dell'assemblea di Ato Toscana Sud, Alessandro Ghinelli a prendere parola dopo la notizia riguardante la data dell'udienza preliminare nei...

"Se il processo si farà, è giusto prendere le distanze da Sei Toscana".

E' il sindaco di Arezzo, e residente dell'assemblea di Ato Toscana Sud, Alessandro Ghinelli a prendere parola dopo la notizia riguardante la data dell'udienza preliminare nei confronti degli ex dirigenti di Ato e Sei Toscana. Il prossimo 29 novembre alla sbarra saranno l’ex direttore generale dell’Ato Toscana Sud Andrea Corti, gli amministratori soci dello studio a cui l’ente aveva affidato l’incarico di coordinare il procedimento di gara e poi Marco Buzzichelli a suo tempo consigliere di Sei Toscana in qualità di amministratore delegato di Siena Ambiente e Fabrizio Vigni ex presidente di Sei toscana e di Siena Ambiente. Le prime misure cautelari dell’inchiesta Clean city, partita da Firenze, ci furono nel novembre del 2009. Nel mirino della guardia di finanza fiorentina finì infatti il meccanismo con cui venne costruito l’appalto ventennale di circa 3,5 miliardi di euro vinto da Sei Toscana per la gestione completa del ciclo dei rifiuti nelle tre province di Arezzo, Siena e Grosseto. Gli inquirenti nel 2016 spiegarono come, secondo le loro indagini, il bando fosse stato strutturato per favorire quel raggruppamento di imprese capeggiato da Siena Ambiente. Dalle indagini della Fiamme gialle sarebbe emerso un sistema di “commistione tra controllori e controllati.” "In qualità di sindaco di Arezzo, e di presidente di Ato Toscana Sud - prosegue il sindaco Ghinelli - avuta la notizia della fissazione della data dell’udienza preliminare circa il procedimento penale posto a carico dell’ex direttore di Ato e dell’ex amministratore delegato di Sei Toscana, oltre che di altri soggetti tra i quali anche le società toscane di gestione dei rifiuti Sei Toscana e Siena Ambiente, ritengo necessario in caso di rinvio a giudizio di tali soggetti per i reati di turbativa d'asta e corruzione, di prendere in seria considerazione l'eventualità di risoluzione anticipata del contratto di servizio. Tale importante e decisivo passo, peraltro richiesto da varie amministrazioni comunali, dovrà tuttavia essere preceduto da un qualificato parere di un legale esperto di diritto amministrativo per evitare in tutti i modi eventuali ritorsioni da parte del gestore. Ricordo inoltre che l'Ato Toscana Sud si è già incardinato nella procedura penale a carico dei soggetti di cui sopra, come parte lesa, con indirizzo da parte dell'assemblea di procedere con la costituzione dell'Ato come parte civile nell'eventuale processo penale dopo la data del 29 novembre. Di certo, questa vicenda sta dimostrando, ogni giorno di più, la scarsa efficacia della legge regionale sui rifiuti".

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