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Sanità, Ghinelli e Tanti: "Guanto di sfida alla Regione. Più personale e via le 'aslone'"

A due mesi dalla prima edizione degli Stati generali della Sanità aretina, confronto importante e proficuo tra Istituzioni, Azienda sanitaria, associazioni e cittadini per la verifica e la valutazione del sistema sanitario aretino, il sindaco...

A due mesi dalla prima edizione degli Stati generali della Sanità aretina, confronto importante e proficuo tra Istituzioni, Azienda sanitaria, associazioni e cittadini per la verifica e la valutazione del sistema sanitario aretino, il sindaco Alessandro Ghinelli e l'Assessore Lucia Tanti rendono note le risultanze dell'incontro.

“La scelta di istituire gli Stati generali della Sanità è stata ed è una scelta squisitamente politica volta ad aprire un confronto serrato con la Regione Toscana, per tramire della ASL, sulle scelte di tipo sanitario che vengono fatte a Firenze e che ricadono su Arezzo”, dichiarano sindaco e assessore. “La prima considerazione è quella di una bocciatura senza appello del sistema delle “aslone' che ha visto l'accorpamento di Siena e Grosseto con Arezzo e che proprio da quel momento ha provocato un oggettivo peggioramento del sistema sanitario. Un peggioramento che si registra nonostante la qualità del personale medico e paramedico e nonostante anche l'impegno della ASL. A questa analisi di tipo politico generale abbiamo fatto seguire un documento che possiamo riassumere in pochi punti, tenendo conto che esiste un documento molto esteso che affronta nel dettaglio le esigenze e le richieste che Arezzo invia per tramite della ASL alla Regione Toscana”, continuano Ghinelli e Tanti.

“Primo: i dati ci dicono che a livello di personale la realtà aretina è depotenziata rispetto a Siena e a Grosseto. Chiediamo quindi un ripensamento complessivo delle assunzioni per porre rimedio ad una situazione che non siamo disposti a tollerare. Secondo: tra le priorità, particolare rilievo all'abbattimento delle liste di attesa, al potenziamento del pronto soccorso, della chirurgia, della nefrologia e della medicina nuleare, e agli investimenti nella medicina territoriale con piani strategici che rendano chiari maggiori investimenti e precisi obiettivi. Terzo: obiettivo San Donato 2020. Il nostro presidio ospedaliero, è sotto gli occhi di tutti, necessita di interventi strutturali e di una maggior dotazione di apparecchiature elettromedicali. Apettiamo di avere dalla Regione il piano degli investimenti per un rilancio della struttura del San Donato, a fronte di molti investimenti indirizzati all'ospedale nuovo di Grosseto e ai soliti investimenti di cui gode certamente Siena. Se, quindi, ingenti risorse sono state orientate verso Grosseto (e la cosa non ci dispiace, evidentemente) adesso è il tempo di capire quanto e quando la Regione Toscana deciderà di investire nell'ospedale di Arezzo. E sia chiaro, non intendiamo accontentarci di seppur utili interventi spot, ma chiederemo alla Regione un piano complessivo e articolato da qui al 2020. In conclusione: più personale sanitario sul campo, attenzione ai singoli reparti, investimenti sulla medicina territoriale e una strategia corredata di date e cifre per il San Donato. Il guanto di sfida alla Regione è lanciato secondo il principio che sulla sanità non esistono deleghe in bianco”, concludono il Sindaco Ghinelli e l'Assessore Tanti.

Foto d'archivio

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