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Rottura del fronte sindacale al Comune. L'accordo spiegato dalla Rsu e il rifiuto motivato del Csa

Le motivazioni del Csa che non ha firmato l'accordo e ha confermato lo sciopero e le spiegazioni che hanno portato le altre 4 sigle sindacali a revocarlo firmando una preintesa

Quello che si è consumato negli ultimi giorni sulla vertenza al Comune di Arezzo è di fatto una rottura del fronte sindacale che negli ultimi anni aveva invece proseguito sempre compatto nelle trattative con l'amministrazione.

Da una parte si sono schierati la Rsu del Comune con Cgil, Cisl, Uil e Diccap  e dall'altra il Csa, il sindacato maggiormente rappresentativo nel comparto dei vigili urbani.

Il primo gruppo di rappresentanti dei lavoratori ha, giovedì 10 ottobre, sottoscritto una preintesa con il Comune di Arezzo sul contratto integrativo 2019, dopo mesi di trattative serrate. Per questo le 4 sigle sindacali hanno revocato lo sciopero previsto per oggi. “Più risorse per le progressioni professionali, maggiore flessibilità dell’orario. Rispetto per chi non ha firmato, ma il muro contro muro avrebbe penalizzato i cittadini”. Questa è la sintesi delle motivazioni che hanno portato a firmare l'accordo. Come spiegano i rappresentanti sindacali Giacomo Nebbiai, Gianfranco Torzini e Maurizio Rossi della Cgil, Maurizio Milanesi della Cisl e Maria Grazia Petri della Uil.

Le dichiarazioni

"Nell’accordo si è trovato un ragionevole equilibrio tra le previsioni dei contratti integrativi precedenti e la necessità di dare applicazione al nuovo contratto nazionale in vigore dal 2018. Il vincolo di non poter aumentare la consistenza economica del fondo per il salario accessorio (a parte una piccola variazione decisa dal contratto nazionale) ha fortemente condizionato la trattativa. La preintesa, oltre a mantenere l’equilibrio richiesto esplicitamente dalle assemblee del 28 agosto nella distribuzione del salario accessorio, ha significativamente aumentato le risorse destinate alle progressioni professionali collegate ai risultati ottenuti e alla qualificazione raggiunta.

Si prevedono miglioramenti nell’attenzione alle esigenze familiari, aumentando la flessibilità nell’orario di lavoro, e si è condivisa l’esigenza di coinvolgere tutti i lavoratori dall’inizio del prossimo anno in un progetto sperimentale che li coinvolgerà nell’organizzazione del lavoro attraverso suggerimenti e proposte scritte che abbiano l’obbiettivo di migliorare la funzionalità di tutti i servizi. 

I contenuti dell’intesa saranno sottoposti nei prossimi giorni alla valutazione dei lavoratori. Noi rispettiamo chi ha deciso di non firmare l’intesa, ma non potevamo restare ancorati ad un’unica soluzione. Abbiamo cercato una via contrattuale che fosse utile per i lavoratori e riteniamo di averla raggiunta. Il muro contro muro avrebbe solo danneggiato gli interessi dei dipendenti del Comune di Arezzo e penalizzato ingiustamente e soprattutto inutilmente l’intera cittadinanza.​

Il Csa invece ha deciso di non firmare, mantenendo per oggi lo sciopero. Perché?

"Per coerenza - ha risposto Roberto Prestigiacomo responsabile provinciale del Csa - per rispetto dei vari passaggi e della decisione dell'assemblea dei lavoratori del 28 agosto dove ci era stato dato mandato di procedere con lo sciopero nel caso in cui non si fosse chiuso l'accordo per il contratto integrativo del 2019 entro il 27 settembre. Così è stato. Per noi le assemblee sono sovrane, i patti fatti non sono negoziabili, anche perché secondo noi restano fuori 200 persone, dipendenti dell'ente che non avranno nessun istituto contrattuale come il disagio."

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