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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Il governatore Rossi ad Arezzo: "Ho trovato un personale ben organizzato. I dati di oggi fanno sperare bene"

Il presidente della Regione Toscana è stato in visita all'ospedale San Donato, alla Rsa di Bucine, a San Giovanni Valdarno per incontrare il team Usca e infine nella struttura alberghiera Planet di Rigutino destinata a pazienti che devono rimanere isolati

 “Non basta lavorare, occorre andare e guardare con i propri occhi cosa succede nei territori”.

Per questo anche oggi, il presidente della Regione Enrico Rossi, nel consueto giro nella sanità toscana che ormai da giorni alterna alle riunioni con le direzioni delle aziende sanitarie per approntare il miglior assetto organizzativo, ha voluto visitare per prima l’Rsa di Bucine, dove nei giorni scorsi sono stati effettuati interventi importanti per isolare i pazienti positivi in un piano e lasciare, negli altri due piani, i pazienti non Covid, con l’obiettivo di evitare l’estensione del contagio che ha portato già al decesso di tre anziani.

Il presidente ha anche incontrato il team Usca (Unità speciale di continuità assistenziale) di San Giovanni Valdarno, che già da una settimana è operativo per prendere in carico, in raccordo con le cure primarie, i pazienti positivi al domicilio.

“Perché se l’ospedale è fondamentale e deve essere organizzato al meglio, la battaglia si vince nel territorio con i medici di famiglia, i medici della continuità assistenziale e con gli infermieri, che devono essere tutti dotati dei necessari dispositivi” - ha affermato Enrico Rossi.

Il presidente ha quindi visitato l’ospedale San Donato, uno dei nosocomi della sud est che è riservato, insieme al Misericordia di Grosseto, ad ospitare pazienti Covid. Accompagnato dal direttore generale Antonio D’Urso, ha visitato il pre-triage, il pronto soccorso, le sale operatorie allestite per eventuale estensione della terapia intensiva, l’area materno infantile Covid e tutta l’area di espansione contigua alle malattie infettive. 

Al San Donato ha voluto parlare con i professionisti per confrontarsi con loro sull’evoluzione del contagio:

“Voglio, soprattutto, che le persone che da giorni e giorni sono qui a lavorare, giorno e notte, sappiano che io ci sono. Che la Regione Toscana c’è. E voglio che i cittadini sappiano, che se loro  sono a casa e si sforzano di rimanere a casa, lo fanno anche per tutti questi operatori della nostra sanità”.

A seguire, Rossi, si è recato nella struttura alberghiera Planet di Rigutino, destinata ai pazienti Covid che devono rimanere isolati, ma che non possono farlo al proprio domicilio. Qui è stato accolto dal titolare, dal direttore e dagli infermieri che seguiranno i pazienti, che da oggi possono essere ospitati in una delle 27 stanze a disposizione.  

“Ho visto qui ad Arezzo, com’è nella tradizione e pur nella situazione difficile e piena di stress, che il personale è ben organizzato. Ma, più che mai, ho trovato la forte volontà di dare risposte. Bisogna sperare in bene, ma essere pronti al peggio. Noi siamo pronti. I dati di oggi, fanno sperare bene” - conclude Rossi.

900mila mascherine distribuite in Toscana

Procede ad una media di oltre 220 mila al giorno il ritmo di consegna delle mascherine nell’area Covid dei vari presidi sanitari toscani. La percentuale maggiore è rappresentata dalle mascherine chirurgiche made in tuscany, le tnt (tessuto-non tessuto).

Fino alla giornata di oggi, lunedì 30 marzo, sono state in tutto 868.050 le mascherine messe a disposizione: 702.600 tnt, 80.300 ffp2, 80.150 chirurgiche CE e 5mila ffp3 (solo per i reparti di terapia intensiva). Domani, martedì 31 marzo, ne saranno consegnate altre 271mila: 202.900 tnt, 21mila ffp2, 42.100 chirurgiche CE e altre 5mila ffp3, per un totale di oltre 1.100.000 mascherine.

Oltre alle mascherine sono state consegnate anche 32mila protezioni facciali.

La consegna dei dispositivi avviene in tutta l’area Covid che comprende il 118, i pronto soccorso ed i reparti radiologia e malattie infettive. Nelle aziende Usl Toscana centro e sud est l’approvvigionamento avviene direttamente ai presidi sanitari mentre nella nord ovest esiste un centro di smistamento che provvede alla consegna ai vari presidi sanitari.

Il sistema cure in Toscana

Potenziamento dei laboratori di analisi. Sono saliti da 3 a 13 i laboratori di microbiologia che lavorano, 24 ore su 24, per analizzare i test specifici Covid-19. Questo ha notevolmente ampliato la capacità di effettuare tamponi su tutto il territorio regionale: siamo passati da una media di 114 tamponi giornalieri nella settimana 1-7 marzo, a 1.045 tamponi giornalieri nella settimana 15-21 marzo, a ben 1.968 tamponi giornalieri nella settimana appena conclusa, raddoppiando quindi in una settimana l’offerta.

Più tamponi, più casi. L’aumento dei tamponi effettuati ha ovviamente portato ad intercettare un numero crescente di casi: al 29 di marzo erano 4.122 i casi totali accertati in regione, 11 casi ogni 10.000 abitanti, contro i quasi 41 della Lombardia ed i 16 della media italiana.

Andamento dell’epidemia non uniforme sul territorio. All’interno della regione l’epidemia sembra circolare in modo differenziato nei territori: l’Asl Toscana nord ovest è senza dubbio la più colpita - 14 casi per 10.000 abitanti (soprattutto le province di Massa-Carrara e Lucca, rispettivamente con 25 e 17 casi per 10.000 abitanti), mentre l’Asl Toscana sud est e l’Asl Toscana centro hanno entrambi poco più di 9 casi per 10.000 abitanti, ed anche l’iniziale criticità della provincia di Pistoia sembra superata.

L’incremento medio giornaliero dei nuovi casi nell’ultima settimana è stato del 12%.

Caratteristiche dei casi toscani. Dalla piattaforma dell’Istituto superiore di sanità dei casi positivi, alimentata dai dipartimenti di prevenzione delle tre Asl toscane, che ad oggi annovera quasi l’80% delle schede, emerge che il 55% dei casi sono maschi, con un'età mediana di 59 anni e che solo il 14% ha meno di 40 anni, confermando come i più giovani non vengano praticamente toccati dal virus. Riguardo allo stato clinico registrato al momento della positività, il 10% è risultato asintomatico, quasi il 30% ha condizioni cliniche lievi, il 33% severe, quasi il 5% gravi. Quasi un malato su tre ha almeno una patologia cronica. Nell’ultima settimana emerge una quota di casi sempre più alta in condizioni lievi.

Pazienti deceduti. Qualche considerazione deve essere fatta anche sui deceduti, che a ieri (domenica 29 marzo) erano 213 (più 2 cittadini non toscani deceduti nella nostra regione). La letalità (numero di deceduti su casi positivi totali) è ad oggi in Toscana del 5,2%, contro il 15,4% della Lombardia, 11% dell’Emilia e della media italiana. Ci sono differenze marcate tra le tre Asl toscane, con la Asl Nord Ovest dove si riscontra una letalità del 6,8%, la Asl Toscana centro con una letalità del 4,8% e la Asl Sud Est con una letalità del 2,1%, in cui sono presenti tra i casi in generale molti più casi asintomatici. L’incremento della mortalità invece (deceduti sulla popolazione residente) mostra un aumento meno repentino nel tempo: solo il Veneto registra dati migliori della Toscana tra le regioni a forte circolazione del virus.

Nel corso dell’epidemia si sono inoltre contratti i tempi dell’insorgenza dei sintomi ed allungati quelli tra ricovero ed il decesso.

La risposta degli ospedali. La percentuale dei ricoverati sul numero dei casi positivi si sta riducendo in Toscana: si è passati dall’iniziale 50% all’attuale 33%, anche come conseguenza dell’emergere di casi lievi. Si registrano tuttavia forti variazioni tra le tre aree vaste (AV centro 48%; AV nord ovest 28%; AV sud est 18%. In parte come conseguenza di ciò, anche le percentuali dei ricoveri in terapia intensiva sono variabili, anche se in modo più limitato (AV centro 18%; AV nord ovest 22%; AV sud est 21%). Attualmente sono ricoverati in TI oltre 270 pazienti, numero stabilizzato negli ultimi giorni: 135 in AV centro; 113 in AV nord ovest; 30 in AV sud est.

La vera risposta positiva è che sono attualmente disponibili in Toscana 344 posti letto intensivi e 29 subintensivi (167 AV centro; 135 AV nord ovest; 40 AV sud est).

E' in corso di allestimento il piano CROSS (la centrale operativa per le maxiemergenze) per l'estensione delle Terapie intensive approvato da Borrelli: 280 nuovi posti letto di TI che vanno ad aggiungersi a quelli già in funzione. Alcune postazioni sono state già allestite, altre sono in corso di allestimento. Ecco quelle già allestite: 12 a Lucca (ospedale Campo di Marte), 10 a Pisa (ospedale Santa Chiara), 6 a Siena (ospedale Le Scotte); da domani saranno allestiti ulteriori 15 posti a Careggi. Ad oggi sono stati ricevuti: 296 monitor, 103 ventilatori, 30 aspiratori, 30 pompe per la nutrizione artificiale, 10 pompe siringa, 16 ecografi, 5 barelle di biocontenimento. Provenienti in parte da gara Consip (Piano Protezione civile nazionale), in parte da acquisti fatti dalla Regione Toscana, in parte da donazioni.

Cosa possiamo prevedere per il futuro

“Fare previsioni sul numero di casi delle prossime settimane non è facile - osserva Fabio Voller, coordinatore dell’Osservatorio di epidemiologia dell’Agenzia regionale di sanità - Abbiamo incrementato il numero di tamponi e quindi stiamo intercettando una quota di casi maggiore, anche se spesso con sintomi lievi. In termini previsionali si allungano quindi i tempi in cui si verificherà il momento in cui avremo pochi nuovi casi al giorno, probabilmente verso la fine di aprile. Per quanto riguarda i ricoveri e le terapie intensive avevamo ipotizzato la fine di marzo come il momento più critico per i tassi di occupazione ed in effetti dal 25 di marzo i dati si sono fortemente stabilizzati”.

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