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Riqualificazione dell’ex centrale Santa Barbara, Cisl invita Enel a ricreare l’ambiente preesistente l’estrazione della lignite

Tra i 23 siti nazionali che l’Enel, applicando i principi dell'economia circolare alla riqualificazione, vi è anche quello della Miniera di Santa Barbara nel comune di Cavriglia. L’iniziativa, ispirata al modello Futur-e di Enel, coinvolge il...

Tra i 23 siti nazionali che l’Enel, applicando i principi dell'economia circolare alla riqualificazione, vi è anche quello della Miniera di Santa Barbara nel comune di Cavriglia. L’iniziativa, ispirata al modello Futur-e di Enel, coinvolge il Politecnico di Milano e l’Università degli Studi di Firenze, ed ha come obiettivo quello di trasformare il sito di Santa Barbara, un'area di circa 1600 ettari, che si estende tra Cavriglia e Figline e Incisa, da miniera di lignite a grande opportunità per rilanciare lo sviluppo del territorio.

La settimana scorsa il progetto è stato presentato in Regione, presenti oltre all’assessore Vincenzo Ceccarelli ed ai responsabili di Enel i segretari di Flaei Cisl regionale e provinciale Graziano Froli e Fabrizio Capacci, il segretario provinciale Cisl Arezzo, Marco Salvini ed il segretario Fnp Arezzo, Pasquale Ciabatti.

Il progetto, fanno sapere dalla Cisl, è condivisibile anche perché oltre alla possibilità di un recupero delle aree, offre ai territori dove sussistono questi impianti, oramai dismessi, una nuova e concreta possibilità economica. In attesa però che si concretizzino i progetti e si facciano avanti gli investitori i rappresentanti della Cisl chiedono un impegno dell’Enel per il recupero delle aree interessate dalla escavazione della lignite, in particolare i pendii (scarpate) e il ripristino originario idrologico dei corsi d’acqua. Oggi l’area, salvo una porzione che il comune di Cavriglia ha recuperato destinandola ad area ludico/sportiva, è colonizzata dalla natura. Non basta che il cuore estrattivo della lignite siano stati realizzati due bacini artificiali, Castelnuovo e San Donato. C’è la necessità di una attenta sistemazione dei territori e delle colline che queste ritornino ad essere il più possibile funzionali all’ambiente preesistente l’attività estrattiva. Qui, vi era il classico paesaggio toscano fatto di colline e terrazzamenti. Ritornare all’origine è difficile, ma fare interventi perché si preservi quel poco che vi è rimasto è indispensabile. Stesso discorso dicasi anche per i fabbricati, in particolare del fabbricato ex Direzione Enel, che risultano abbandonati mentre sarebbe auspicabile che questi siano recuperati e dati ad una nuova destinazione sempre nell’ottica di un impiego funzionale per l’economia del territorio.

Abbiamo sempre pensato, concludono dalla Cisl, che l’area ex mineraria rappresenti una risorsa per il Comune di Cavriglia e una grande opportunità di sviluppo sostenibile per il territorio Valdarnese.

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