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Riordino distretti socio-sanitari. Bernardini: "Per il Casentino una scelta con gravi conseguenze"

“L'associazione toscana dei Comuni, ossia l’Anci, su indicazione della Regione, ha presentato a Firenze il piano di riordino dei distretti socio-sanitari. Il piano di Anci prevede la fusione tra i distretti del Casentino e della Valtiberina per la...

“L'associazione toscana dei Comuni, ossia l’Anci, su indicazione della Regione, ha presentato a Firenze il piano di riordino dei distretti socio-sanitari. Il piano di Anci prevede la fusione tra i distretti del Casentino e della Valtiberina per la creazione di un unico distretto montano.

Ero presente all'assemblea e sono intervenuto, in modo pesante, per manifestare il mio dissenso nei confronti della paventata proposta. Come spesso accade Anci rappresenta e tutela le posizioni dei grandi comuni. La scelta di unire Casentino e Valtiberina è dettata esclusivamente da fattori di ordine demografico e non tiene conto del fatto che si tratta di due realtà che hanno costruito percorsi e modelli diversi. La fine del distretto socio-sanitatio casentinese sarebbe solo l'ultimo capitolo di un percorso che allontana i centri decisionali dai comuni e dal territorio, con conseguenze gravi per la vallata.

A questo proposito vorrei soffermarmi sulla presenza – o meglio assenza – dei sindaci in questi percorsi decisionali. I sindaci sono praticamente assenti e se ci sono lo fanno solo per dovere di ufficio, per ratificare decisioni prese altrove e comandate dall’alto o solo per seguire l’onda della polemica di turno. Se sono presenti sono sempre male informati se non completamente disinformati. Il comune di Bibbiena ha sempre cercato, non solo di essere presente, ma di farlo con cognizione di causa e questo allo scopo di contrastare una logica fortemente voluta dalla Regione Toscana con una politica che mortifica il principio costituzionale della sussidiarietà, ossia della vicinanza al cittadino-utente dei meccanismi decisionali. La Regione Toscana ha, infatti, aggregato a livello sovra provinciale competenze che prima erano dei comuni e dei territori, con un unico obiettivo che è quello di diminuire la capacità di controllo ed indirizzo degli stessi e aumentare di pari passo il controllo regionale. Questo aspetto ci deve fare riflettere molto perché calpesta un diritto costituzionale, e ciò è molto grave”.

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