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Rio: il robot ad alta tecnologia per la chirurgia protesica in ortopedia, da oggi al San Donato e alla Gruccia

Dopo il Da Vinci, al San Donato arriva anche il robot Mako per la protesica ortopedica. Una implementazione dell’ospedale di Arezzo che ne fa il primo centro europeo per il più alto numero di differenti interventi robotici: adesso nel nosocomio...

Dopo il Da Vinci, al San Donato arriva anche il robot Mako per la protesica ortopedica. Una implementazione dell’ospedale di Arezzo che ne fa il primo centro europeo per il più alto numero di differenti interventi robotici: adesso nel nosocomio aretino possono essere eseguiti tutti i tipi di intervento con la robotica, escluso il solo torace mediastino.

Le ultime novità sono state presentate proprio stamani alla stampa alla presenza dell'assessore regionale al diritto alla salute Stefania Saccardi, che ha detto” investiamo sempre di più in alta tecnologia ed è la direzione regionale ad avere in mano la regia per far sì che robot come questi vengano utilizzati al massimo da un’equipe specializzata e collocati dove saranno in grado di dare effettive risposte ai cittadini”.

E’stato illustrato il sistema RIO, una piattaforma robotica ad alta tecnologia per la chirurgia protesica in ortopedia.

La piattaforma robotica per ortopedia protesica MAKO surgical (modello RIO System) è stato in funzione all'ospedale di Sansepolcro dal 2014, prima struttura pubblica in Toscana ad utilizzarlo e seconda in Italia (dopo Modena). Presso l’ospedale della Valtiberina fino ad oggi sono state impiantate 227 protesi con tecnica robotica, di cui 125 all’anca e 102 ginocchia con ottimi risultati.

“In due anni di utilizzo del robot in ortopedia si è potuto evidenziare, “specifica il direttore dell’azienda Usl Sud Est Enrico Desideri, “ oltre ad un miglioramento nella esecuzione degli interventi chirurgici e sulla convalescenza e riabilitazione dei pazienti, anche un risparmio sui costi, poiché diminuiscono i tempi della degenza in ospedale e quelli della riabilitazione.

Di norma la chirurgia protesica ortopedica viene eseguita con tecnologie tradizionali o con l'ausilio di sistemi di navigazione. La robotica risulta essere un grande passo avanti rispetto alla navigazione in termini di precisione e riproducibilità.

Adesso da una piattaforma robotica si passa a due piattaforme, collocate presso la sala operatoria ortopedica della Gruccia e presso il polo robotico delle sale operatorie del San Donato per dare continuità al progetto portato avanti dai due diretto ortopedici Patrizio Caldora e Luigi Ciampalini.

RIO, prodotto da Mako Surgical Corp è un braccio robotico, che permette di riprodurre sul paziente ciò che il chirurgo ha pianificato con estrema precisione sul software, eliminando l'errore umano.

“Il gesto chirurgico ” ha spiegato il dott. Patrizio Caldora, “effettuato con il braccio robotico ha un margine di errore di un millimetro, oltre il quale il sistema si arresta, evitando danni potenziali ad arterie, vene e nervi.”

Le visualizzazioni hanno una riproducibilità anche tridimensionale del planning e dell'immagine intraoperatoria e tengono in considerazione l'anatomia specifica di ogni paziente, il bilanciamento legamentoso dell'articolazione, lo spessore della cartilagine, l'orientamento, lo scorrimento e l'accoppiamento tra le componenti protesiche.

“Grazie a questo robot,” precisa il dott. Luigi Ciampalini, “ mettiamo delle protesi che funzionano meglio, che si usurano di meno e quindi durano di più nel tempo”.

Viene utilizzato per interventi su artrosi primaria e secondaria. Garantisce un’elevatissima precisione e riproducibilità del gesto chirurgico, minore sanguinamento, tempi di degenza minori, rischi più bassi di infezione post-operatoria, tempi di recupero più veloci, migliore mobilità e qualità della vita, ma soprattutto, seppur da verificare, una più lunga sopravvivenza delle protesi impiantate con robotica rispetto al metodo tradizionale.

In funzione alla Gruccia la Risonanza Magnetica di ultima generazione: un salto di qualità per rispondere alle moderne esigenze diagnostiche

E’ la più innovativa e all’avanguardia di tutta la Asl Toscana Sud Est la nuova Risonanza Magnetica dell’ospedale della Gruccia in Valdarno. All’inaugurazione erano presenti l’assessore regionale al diritto alla salute Stefania Saccardi, i Sindaci della zona, i consiglieri regionali Lucia De Robertis e Valemtina Vada, la direzione della Asl Toscana Sud Est.

Si tratta di un apparecchio molto innovativo, modello GE Optima 1,5 Tesla, con elevata omogeneità del campo magnetico che consente un notevole passo avanti nella diagnostica per Immagini.

“Siamo abituati a rispondere con i fatti” ha detto l’assessore regionale al diritto alla salute Stefania Saccardi” e questi investimenti in alta tecnologia per l’ospedale della Gruccia sono la miglior risposta per chi ci ha tenuto nei giornali dicendo che avremmo chiuso questo presidio”.

“Investiamo sempre più in tecnologia avanzata” precisa Enrico Desideri direttore dell’azienda Usl Toscana Sud Est, ” in un ospedale che continuerà a fare anche chirurgia d’urgenza, perché noi vogliamo che la sanità pubblica sia il futuro”.

Dello stesso avviso il direttore dell’U.O. Radiologia Claudia Nocentini: “un macchinario innovativo che ci permette di puntare alla qualità e grazie al quale si potrà fare diagnosi con più precisione”.

Alcune peculiarità della RM GE OPTIMA

Ha un’apertura del magnete più ampia che riduce il problema della claustrofobia ed è più silenziosa per migliorare il confort durante l'esame.

Può ospitare anche pazienti obesi e ha notevole velocità di esecuzione degli esami.

Caratteristica particolare ed unica nell'Azienda Toscana Sud Est è la possibilità di eseguire esami Total Body con metodica molto sensibile nella ricerca di lesioni oncologiche.

Inoltre l'apparecchio è dotato di sistemi specifici per lo studio dei vasi anche senza mezzo di contrasto, quindi a basso rischio per i pazienti.

L'ottima qualità delle immagini inoltre e la possibilità di post elaborazioni rendono la Risonanza Magnetica una metodica indispensabile per la diagnosi accurata di molte malattie.

L’appalto (“chiavi in mano”) è stato aggiudicato alla Medical System Italia/Borghini & Cinotti. Si tratta di un lungo noleggio con riscatto finale. Il costo per la fornitura delle apparecchiature, i lavori e la manutenzione integrale per una durata di cinque anni è di un milione e 326 mila euro.

I locali che ospitano la risonanza magnetica, così come la sala di attesa sono stati completamente ripensati e ristrutturati per un costo di 170.000 euro.

E’ stato effettuato un periodo di addestramento del personale sanitario nel mese di agosto. Dal primo settembre è in funzione a pieno regime anche per l'esecuzione degli esami prenotati direttamente al Cup, previa richiesta del medico curante o dello specialista, con tempi di attesa variabili a seconda del codice di priorità assegnato.

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