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Riforma della sanità toscana approvata in regione. Vanificata la raccolta firme per il referendum

Dopo una seduta fiume del Consiglio Regionale che è durata 5 giorni consecutivi è diventata legge la nuova riforma della sanità toscana che è stata approvata alla mezzanotte tra il sabato e la domenica con il voto favorevole del Pd e quello...

Dopo una seduta fiume del Consiglio Regionale che è durata 5 giorni consecutivi è diventata legge la nuova riforma della sanità toscana che è stata approvata alla mezzanotte tra il sabato e la domenica con il voto favorevole del Pd e quello contrario di tutte le altre forze politiche.

Il forte ostruzionismo delle opposizioni che hanno animato il dibattito sui singoli articoli della legge ha costretto la giunta di Rossi a stralciare 57 dei 151 articoli previsti. Insomma una legge mozzata che sarà completata con una seconda votazione ad integrazione, ma a gennaio.

Così facendo il Partito Democratico ha tolto di mezzo molti emendamenti.

Il provvedimento incentra l'organizzazione sulle aree vaste, e prevede la riduzione a tre sole Asl più le Aziende ospedaliere-universitarie.

deposito_firme_referendum_sanitàRabbia negli attivisti del Comitato per il Referendum Abrogativo della riforma sanitaria. Cambiando la legge in questione è stato infatti vanificato lo sforzo dei mesi scorsi della raccolta delle 55 mila firme. Per poter essere ammesso la procedura dovrà ripartire daccapo, basandosi sulla nuova legge.

L'ultima 'battaglia' a suon di interventi si e' svolta sui due ultimi articoli della legge che abroga la riforma precedente. Non sono mancati anche momenti di forte confronto in aula tra il presidente della Regione Enrico Rossi, che e' sempre stato presente per tutta la durata della seduta con l'assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi, e le opposizioni. Poi l'approvazione con il voto favorevole del Pd e quello contrario delle opposizioni (Fdi, Fi, Lega Nord, M5s, Si' Toscana a sinistra).

MUGNAI-STEFANODuro il commento in aula di Stefano Mugnai di Forza Italia vice presidente della Commissione Sanità:
"Oggi voi del Pd scrivete la peggior pagina mai vista qui dentro e non solo: autocangurandovi più di un terzo di una legge delicata come quella di riforma del sistema sanitario regionale, la svuotate dal suo senso di governo nell’interesse pubblico e ne mantenete solo la funzione antireferendaria e antidemocratica, la sola che vi è sempre interessata. Ne rimane una riforma cubista, monca, impraticabile. Non ve ne importa nulla, dei contenuti di questa legge."

TommasoFattori_tabNelle ore successive è arrivata la presa di posizione di Fattori e Sarti, consiglieri di SI Toscana a Sinistra
“Il PD si automutila e si autocangura la propria legge di controriforma sanitaria, buttandone un terzo nel cestino. Lo stralcio di 56 articoli della legge è la riprova finale che il vero obiettivo di Renzi e Rossi è annullare il referendum e mantenere in piedi i tagli ai posti letto e al personale sanitario, concentrando il potere decisionale nelle mani di pochi e regalando la sanità ai privati".



“Siamo di fronte ad una decisione gravissima" aggiungono i consiglieri:
"Sì Toscana a Sinistra ha cercato di portare avanti per 4 giorni e 2 nottate una discussione di merito, presentando oltre 50 dei circa 60 emendamenti discussi in aula, ma la maggioranza evita adesso il confronto e impedisce il dibattito su oltre un terzo degli articoli della legge, lasciando in piedi solo la struttura di comando di nomina politica e le enormi strutture burocratiche delle Aree Vaste, oltre che il dispositivo che di fatto intende impedire la celebrazione del referendum abrogativo della legge 28/2015”.

Per Fattori e Sarti
referendum_sanità“in questi mesi è stato fatto di tutto per fermare il Referendum: sono stati opposti ostacoli procedurali pretestuosi e si è scientificamente impedito agli uffici di lavorare per verificare le firme entro il 15 dicembre, come richiesto dal Consiglio regionale con una mozione approvata all'unanimità. Abbiamo ascoltato l'assessore Saccardi irridere i 55mila cittadini che hanno firmato il referendum, pari, ha precisato, alle preferenze dei più votati consiglieri regionali. Questo è il concetto di democrazia del PD? Questa è una triste pagina per la democrazia in questa regione."

“Siamo però contenti della presa di coscienza del Presidente Rossi, che finalmente ha riconosciuto il fatto che Sì Toscana a Sinistra rappresenta l'unica forza di sinistra presente in aula, subito dopo aver annunciato che in momenti di crisi è necessario ridurre e tagliare lo stato sociale. Un pensiero tipico della destra, ormai punto di riferimento del partito del Presidente e del tutto in linea con ciò che sta portando avanti il PD: la mortificazione del sistema sanitario regionale e l’apertura ai privati, che coprirà gli spazi da cui il sistema pubblico si sta ritirando, secondo un disegno che realizza i piani della peggiore destra e colpisce i cittadini nei loro diritti fondamentali”.

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