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Sabato, 27 Aprile 2024
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Riforma Camere Commercio. L'appello: "Sindacati, politica e associazioni operino insieme per evitare il peggio”

Forte adesione all'assemblea sindacale alla Camera di Commercio di Arezzo che per la prima volta ha portato alla chiusura anticipata degli sportelli al pubblico. Al tavolo le sigle sindacali presenti hanno spiegato le preoccupazioni, condivise dai...

Forte adesione all'assemblea sindacale alla Camera di Commercio di Arezzo che per la prima volta ha portato alla chiusura anticipata degli sportelli al pubblico. Al tavolo le sigle sindacali presenti hanno spiegato le preoccupazioni, condivise dai lavoratori, circa la bozza della riforma che sta circolando in questi giorni e che dovrebbe andare in discussione l'11 agosto prossimo.

Non ha voluto fatto mancare la sua presenza anche il presidente stesso della Camera di Commercio Andrea Sereni, accompagnato dal Segretario generale Giuseppe Salvini.

“Anche se di bozze ne sono circolate tante, questa in carta intestata è quella peggiore sia dal punto di vista dei tagli lineari che di spostamento delle deleghe – ha spiegato Gian Maria Acciai della Funzione Pubblica della Cgil di Arezzo – per questo, insieme alle altre sigle sindacali, abbiamo convocato l'assemblea e per questo comincerà, nonostante il periodo estivo, una mobilitazione che faccia pressione sul governo perché vengano apportate le dovute modifiche che non mettano in pericolo i servizi alle imprese ed al sistema economico del territorio aretino e i posti di lavoro. La Camera di Commercio va considerata nella sua vera funzione di moltiplicatore di lavoro e di servizi alle imprese.”

“La nostra è una Camera di Commercio che è sempre andata bene, virtuosa, si vedrà ben presto il cambiamento se ci sarà questo tipo di riforma” ha detto Marco Bendoni della Filcams Cgil.

“Chi lavora nella Funzione Pubblica potrebbe essere oggetto di mobilità verso Siena o Firenze, se venisse soppressa la Camera di Commercio di Arezzo. Quelli che invece lavorano negli appalti verrebbero licenziati, per quelli che lavorano nelle aziende speciali, nelle partecipate o nelle controllate, ci potrebbero essere ammortizzatori sociali di 24 mesi su 5 anni, ma senza prospettiva reale di reintegro nel posto di lavoro. Si parla di tagli lineari fino al 25%, sembrerebbe poco, ma in un territorio come quello aretino che ha già perso molti posti di lavoro, non ce lo possiamo permettere.”

“Per le imprese viene meno la parte promozionale – spiega ancora Acciai - il taglio delle risorse e le funzioni di promozione e accompagnamento all'estero delle imprese non più prevista per l'ente camerale, porterà tutta una serie di ricadute, basti pensare al comparto orafo aretino, ma non solo.”

“Si fa danno nel danno, anche dal punto di vista politico – attacca Bendoni – oltre alle funzioni di promozione verrebbero meno quelle di controllo e delle politiche di sviluppo economico del territorio. Già la Provincia aveva un ruolo fondamentale di coordinamento, e ora se si perde anche la Camera di Commercio di Arezzo non c'è più nulla. Con i lavoratori, con le parti politiche e associative della città dovremo ribaltare questa situazione.”

“Per dare seguito alla protesta – annuncia infine Acciai – mercoledì 3 agosto alle 15:30 saremo davanti alla prefettura di Firenze insieme alla Filcams ed alle altre sigle sindacali per una manifestazione insieme ai dipendenti delle province che stanno già vivendo tutte le problematiche legate allo svuotamento ed ai tagli.”

L'approndimento della Camera di Commercio di Arezzo

Il territorio aretino non diversamente da quanto accade all'intero paese sta attraversando un periodo economico complesso e dalle prospettive estremamente incerte. La stessa riforma delle Camere di Commercio, che è in fase di definizione da parte del Governo nazionale, comporterà evidenti ricadute che condizioneranno l'evoluzione del sistema economico locale.

Una riforma che riducesse gli Enti camerali a semplici enti burocratici penalizzerebbe non soltanto , come è ovvio, i lavoratori e gli amministratori dall'Ente camerale ma avrebbe anche evidenti ripercussioni negative sulle migliaia di imprese e di professionisti che, a vario titolo, sono supportati nel loro lavoro dalla Camera di Commercio di Arezzo.

Un Ente, che è bene ricordare, è tra i più virtuosi a livello nazionale: le attività della Camera di Commercio di Arezzo sono realizzate infatti con un numero di dipendenti che è laragmente inferiore a quelli di Camere di Commercio con equivalente numero di imprese e le stesse risorse investite sono di gran lunga superiori a quelle di Camere dimensionalmente omogenee.

I servizi forniti, i contributi alle imprese concessi, le infrastrutture realizzate sono sotto gli occhi di tutti. La Camera di Commercio è uno degli azionisti di riferimento di realtà societarie importanti come ad esempio il Polo Fieristico ed il Polo Universitario, ogni anno organizza o contribuisce all'organizzazione di 30 tra fiere e mostre in Italia ed all'estero; sono centinaia le aziende alle quali sono concessi contributi per il credito, per l'export, per la qualità e l'ambiente, per le certificazioni volontarie.

Sosteniamo tutte le iniziative di Arezzo Fiere, ad iniziare da OroArezzo, Agri@tour e Gold Italy, e oltre 200 iniziative proposte dalle categorie economiche e dagli enti locali , organizziamo 100 corsi di formazione con quasi 2000 utenti partecipanti tanto per citare solo alcuni interventi. In una fase economica dove quindi è prioritario potenziare gli strumenti a supporto del mondo del lavoro e attivare nuovi servizi per l'innovazione, che privati o associazioni potranno certamente realizzare, privilegiando però innanzitutto, in una mera ottica di mercato, la remunerazione del servizio fornito rispetto alla priorità della crescita della singola impresa, una riforma che cancellasse o riducesse di molto i servizi che la Camera di Commercio fornisce al sistema delle imprese produrrebbe contraccolpi negativi alle PMI aretine.

Per far crescere e supportare l'intero sistema imprenditoriale aretino , la Camera di Commercio ha bisogno di una riforma in grado di rafforzare alcuni servizi, sopratutto quelli a più forte vocazione innovativa.

E' quello che ci chiedono le stesse imprese che hanno necessità di rapportarsi con una pubblica amministrazione che lavori e ragioni con i loro stessi modelli organizzativi, non quelli di enti burocratici già attivi negli anni precedenti alla riforma del 1993.

Le imprese aretine hanno sempre trovato nella Camera di Commercio e nella professionalità dei suoi lavoratori, competenza, onestà e imparzialità, apprezzati servizi a titolo gratuito o con un costo molto inferiore a quello di mercato, senza alcun trasferimento di risorse da parte della fiscalità generale anzi versando allo Stato milioni di euro conseguenti alla spending review e alle attività sanzionatorie svolte e a fronte di un diritto annuale che mediamente grava su ogni azienda per poco più di 50 euro.

Mantenere le funzioni di interesse generale per il sistema delle imprese e per il territorio senza gravare sul bilancio dello Stato è la mission del sistema camerale che una riforma affrettata e poco ponderata potrebbe compromettere, lasciando più sole le imprese nei territori di appartenenza proprio in un momento peraltro nel quale i livelli decisionali e di confronto istituzionale tendono ad allontanarsene sempre di più.

Dalle segreterie regionali

Grande preoccupazione anche tra i lavoratori delle Camere di Commercio della Toscana che oggi hanno tenuto assemblee sindacali territoriali nelle varie province per fare il punto sulla bozza di riforma elaborata dal Governo e decidere il da farsi. Il progetto elaborato dal Dipartimento affari legislativi della Presidenza del Consiglio prevede solo per la nostra regione 200 esuberi (su un totale di 700 lavoratori), da sommare ad altri 200 esuberi del personale delle aziende speciali che collaborano con gli enti. Senza contare i dipendenti delle aziende degli appalti, che tra chiusure e accorpamenti vedranno calare le commesse. A Firenze l’assemblea si è svolta allo Spazio Alfieri, alla presenza del coordinatore nazionale Uil-Fpl per le Camere di Commercio Guido Vacca e dei responsabili locali di Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl.

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