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Riabilitazione infantile, l’approccio Snoezelen attivo al San Donato

E’ stata inaugurata questa mattina al San Donato di Arezzo la Stanza Snoezelen, che si trova accanto alla Cappella dell’ospedale. E’ destinata ai bambini seguiti dal servizio di riabilitazione dello SMIA (Salute Mentale Infanzia Adolescenza)...

E’ stata inaugurata questa mattina al San Donato di Arezzo la Stanza Snoezelen, che si trova accanto alla Cappella dell’ospedale. E’ destinata ai bambini seguiti dal servizio di riabilitazione dello SMIA (Salute Mentale Infanzia Adolescenza) dell’area provinciale di Arezzo: permetterà di migliorare gli aspetti abilitativi/riabilitativi e aumenterà il benessere di molti bambini e delle loro famiglie. In questa stanza, infatti, i piccoli trovano un posto “magico” con luci, suoni, profumi e sapori, per sentirsi parte integrante di un ambiente accogliente e trovare coccole e stimolazioni importanti per la loro crescita emotiva, cognitiva e motoria.

L’approccio Snoezelen è nato in Olanda alla fine degli anni ’70 e prevede la realizzazione di attività rilassanti attraverso stimolazioni sensoriali visive, uditive, olfattive e tattili facilitate dal ruolo funzionale del personale che partecipa a tali attività. L’approccio viene realizzato in ambienti forniti di equipaggiamenti speciali, come proiettori e ruote per produrre effetti visivi, luci e sfere di specchi, strumenti per la musica, materassi ad acqua vibranti e cuscini morbidi, tubi a bolle, fasci di fibre ottiche, ecc. In queste stanze, la natura, la quantità, la disposizione e l’intensità della stimolazione possono essere manipolate e tenute sotto controllo.

“Dal 2012, con la collaborazione delle colleghe Anna Maria Landini e Federica Pauselli abbiamo usufruito della stanza Snoezelen che si trova all'ASP Fossombroni – spiega Silvana Repetti, responsabile della riabilitazione infantile provincia Arezzo - per sperimentare, all'interno di un progetto di studio, l'efficacia in riabilitazione di questa metodologia sui minori affetti da gravi patologie neurologiche. Lo studio è stato reso possibile grazie alla collaborazione della Asl, nello specifico della U.O. RFT (Riabilitazione Neurologica Infantile e Logopedia Neurologica Infantile); Area Funzionale Neuroscienze – U.O.S. Neurologia Infantile, U.O. Neuropsichiatria Infantile e di altre strutture come l’ASP Vittorio Fossombroni, Istituto Divina Provvidenza Agazzi, Centri Diurni per persone disabili, Falciai, Villa Chiarini, Mosaico (Cooperativa Progetto 5). Il progetto è stato infine approvato dal Comitato Etico della Asl”.

“La letteratura scientifica ha dimostrato che la stanza multisensoriale genera benefici nella maggior parte degli utenti che la utilizzano – ha commentato Simona Dei, direttore sanitario Asl Toscana sud est - Nello specifico si sono registrati importanti miglioramenti in tutte le aree prese in considerazione dallo studio: il comportamento, la motivazione, l’attenzione, la comunicazione/relazione, il benessere e rilassamento. Si evidenzia, inoltre, un miglioramento delle competenze cognitivo e motorie in età pediatrica. Inauguriamo con grande soddisfazione la stanza Snoezelen per la riabilitazione dei bambini con gravi disabilità, ringraziando Silvana Repetti e tutti coloro, famiglie comprese, che hanno collaborato per la sua attivazione. La Asl Toscana sud est mantiene il suo impegno nel promuovere novità ed eccellenze grazie ai suoi professionisti”.

Sono state proprio le famiglie e gli amici dei bambini seguiti dagli ambulatori di riabilitazione infantile, insieme ad alcune aziende, a donare gli arredi della Stanza, per un valore che si aggira sui 14mila euro.

“L’Azienda ha creduto da subito in questo progetto e siamo stati felici di individuare dei locali all’interno del San Donato – ha spiegato il direttore dell’ospedale, Massimo Gialli – Ritengo sia opportuno, anzi necessario, che vengano innalzati i livelli di attenzione nei confronti di cittadini che si trovano a vivere questa pesante condizione fisica e psicologica. Un bambino con problemi di comportamento, comunicazione e relazione estende il disagio a tutta la sfera familiare. Siamo felici di attivare percorsi che possano fornire supporto e aiuto in queste difficili situazioni. Ringraziamo tutti coloro che hanno contribuito. Da parte nostra, crediamo molto nel progetto e il personale è entusiasta di dare il via a questa esperienza”.

All’inaugurazione erano presenti anche Marcella Biagi e Antonella Lorenzoni, dirigenti del Dipartimento delle Professioni Tecnico Sanitarie, della Riabilitazione e della Prevenzione.

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