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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Raccolta firme contro la "cialtroneria" su strada, lettera al sindaco Ghinelli

Lettera aperta al sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli firmata da 162 cittadini contro la "cialtroneria su strada. Gentile Signor Sindaco, le scriviamo questa lettera per chiederle di ripristinare la legalità sulle strade ad Arezzo, da tempo...

Lettera aperta al sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli firmata da 162 cittadini contro la "cialtroneria su strada.

Gentile Signor Sindaco, le scriviamo questa lettera per chiederle di ripristinare la legalità sulle strade ad Arezzo, da tempo martoriata. Ci riferiamo alla sosta selvaggia che ormai da anni alcuni automobilisti operano ad Arezzo su marciapiedi, strisce pedonali, piste ciclabili, e in ogni altro luogo in cui questa non sia consentita dal codice stradale. In condizioni normali, questa lettera potrebbe terminare qui: il problema che le esponiamo è sotto gli occhi di tutti, e lei ha gli strumenti per risolverlo in breve tempo e a costo quasi nullo. La cronica inadempienza delle istituzioni ci costringe però a ricordare l’ovvio, a motivare questa richiesta che in uno stato di diritto dovrebbe essere scontata, come è scontato che chi prende il treno debba pagare il biglietto. Tutto quello che segue in questa lettera è una lista di fatti banali, che qualsiasi bambino conosce bene. I marciapiedi sono essenziali. Sono essenziali per gli anziani, i bambini, i disabili, i genitori con passeggini, le famiglie, gli

adulti. Ciascun cittadino ha il diritto di spostarsi serenamente a piedi in città a qualsiasi ora, senza trovare il marciapiede

ingombrato da automobili. La sosta e la fermata delle auto su marciapiedi, strisce pedonali e piste ciclabili, anche solo per un minuto, è ovviamente vietata dal codice stradale e punita con sanzione e decurtazione di punti dalla patente. Una sola automobile parcheggiata su un marciapiede, una striscia pedonale, o una pista ciclabile, danneggia l’intera struttura per tutti. Per bloccare un passeggino o una carrozzina basta una sola auto. Un’automobile parcheggiata su un marciapiede o una pista ciclabile è molto pericolosa per la circolazione: automobilisti o ciclisti sono costretti a curvare verso l’interno della carreggiata, a volte ad invadere l’altra corsia. Il pericolo per i ciclisti, soprattutto i bambini, è enorme. Non a caso, i bambini che vanno in bici ad Arezzo sono pochissimi: una moltitudine di cittadini è costretta a prendere l’auto perché la sicurezza per pedoni e ciclisti ad Arezzo non è garantita. Attualmente la sosta selvaggia è tollerata dai vigili urbani, che non si vedono quasi mai, e quando si vedono passano oltre. L’impatto educativo sui nostri figli è devastante: i bambini cresciuti ad Arezzo imparano che alcuni cittadini infrangono la legge per scopi personali, ma sono comunque protetti dall’autorità costituita, mentre i cittadini onesti possono solo subire. Così insegniamo alle nuove generazioni che la prepotenza vince sul rispetto delle regole, il forte sul debole, l’illegalità sulla legalità. Alle uscite e entrate dalle scuole lo spettacolo è assolutamente deprimente. Alcuni genitori occupano completamente gli spazi riservati a pedoni e biciclette, a danno degli altri, in particolare bambini, studenti e genitori che hanno il coraggio di andare a scuola a piedi e in bici rispettando le regole. Siamo costretti a chiamare un volontario o un vigile davanti ad ogni scuola per evitare che la circolazione collassi, quando nei paesi più avanzati il rispetto del codice della strada è ampiamente sufficiente. I vigili assistono alle prepotenze di alcuni senza mai fare alcunché, neppure se sollecitati. Tutto ciò accade quotidianamente in Via Mochi, Via Emilia, Via degli Accolti, Via Rismondo, Via Masaccio, sulle piste ciclabili di Via del Rossellino e Via Petrarca, perfino in Piazza Sant’Agostino che dovrebbe essere sempre chiusa al traffico. Il problema non è circoscritto alle scuole. Quasi tutti i marciapiedi di Arezzo in cui è possibile parcheggiare sono occupati 24h/24 in qualche punto: Via della Chimera, Viale Santa Margherita, Via dal Borro, via Petrarca, Viale Mecenate, Via Veneto, Viale Bruno Buozzi, Via Carlo Pisacane, Viale Cittadini, Via del Trionfo, Via Marco Perennio, Via Fiorentina, Via Guadagnoli, le piste ciclabili in Via Laschi e in Via Petrarca, eccetera. Un bar, un negozio, un ufficio pubblico, sono sufficienti per bloccare perennemente la mobilità pedonale su tutto il marciapiede. Signor Sindaco, gli strumenti di cui lei dispone per eliminare questo scempio sono almeno tre: sensibilizzazione, multe e dissuasori. Tre strumenti semplicissimi e a costo quasi nullo, che risolverebbero tutti i problemi in pochi giorni. Il Sindaco, in accordo con la giunta e il consiglio comunale, ha il diritto di rimodellare la città e di scegliere per questa il tipo di mobilità che ritiene più appropriato. Ma quale che sia il modello che sceglierete per Arezzo, lei ha il dovere di far rispettare le leggi. Cordiali saluti.

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