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Querelle Provincia Lfi, Vignaroli: "Nessuna falsità, sono dati di fatto e rischi reali"

Sarà il tribunale a stabilire se e a quanto ammonterà la liquidazione.

Non si placa la polemica intorno alla vicenda che tra un mese porterà nell'aula di tribunale Lfi e Provincia di Arezzo. Dopo le dichiarazioni del presidente dell'amministrazione Vasai arriva la reazione del socio privato di minoranza che aveva messo nero su bianco i conti degli impegni della Provincia e quanto ricavato dalla precedente vendita delle quote di partecipazione nella Ferroviaria.

"Non ci sto a queste dichiarazioni, a questo linguaggio - dichiara Luigi Vignaroli - non c'è nessuna falsità o ricostruzione non reale dei fatti in quello che ho raccontato. E' un dato di fatto che la Provincia ha chiesto la liquidazione delle proprie quote, è un dato di fatto che così si rompe quel patto non scritto tra gli enti pubblici soci, che non avrebbero mai dismesso le proprie quote. E' poi una conseguenza reale che, liquidate le quote della Provincia di Arezzo, anche i comuni e quella di Siena abbiano il diritto di fare altrettanto, provocando la messa in liquidazione stessa di Lfi."

Vignaroli aveva messo in evidenza i vari passaggi storici della Provincia di Arezzo come socia di Lfi:

“La Provincia di Arezzo è socia dal 1968. Nel 2002 ha venduto gran parte delle sue quote, ma fino a quel momento ha fatto versamenti per aumenti di capitale o altre operazioni 7.937.374 euro. Nel 2002 la vendita di azioni di Lfi porta nelle casse della Provincia 9.012.509 € ai quali si devono sommare rimborsi per 3.508962 avuti nel corso del tempo. Quindi è facile desumere un utile di 4.584.097. Adesso gli è rimasto il 6 % delle azioni che valgono circa 2.800.000 €, per questo le ha messe in vendita senza successo, il bando è andato deserto."

Sarà il tribunale a stabilire se e a quanto ammonterà la liquidazione.

A questa ricostruzione Vasai aveva replicato che "la nostra uscita dalla società non cambia il fatto che la maggioranza rimanga in mani pubbliche, e siamo comunque pienamente disponibili e studiare forme e modi per rendere questo eventuale passaggio ancora più neutro sotto questo punto di vista. Il nostro obiettivo sarebbe invece quello di realizzare, con queste risorse oggi comunque inutilizzate, interventi sulle nostre strade e sulle scuole superiori che gestiamo con piena titolarità, nell’interesse quindi proprio della nostra popolazione”.

Sul tema era intervenuto anche l'assessore regionale ai trasporti Vincenzo Ceccarelli:

"L’auspicio è che tutti possano fare una riflessione assieme, se la decisione fosse quella di rinunciare alla maggioranza pubblica, anche altri potrebbero farlo, io auspico invece che si possa mantenere, credo che ci sia bisogno da parte di tutto di un ripensamento, trovando un meccanismo giuridico adeguato."

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