Pronto Soccorso e 118: giornata nera. 400 chiamate e 300 accessi in 24 ore

Quattrocento chiamate. Altrettanti invii di mezzi. E circa 250-300 accessi in un solo giorno.
Sono all'incirca questi i numeri registrati oggi dal 118 e - solo - dal pronto soccorso all'ospedale San Donato i cui medici ed operatori sanitari si sono trovati a far fronte ad una situazione di forte difficoltà.

Centinaia e centinaia gli aretini che hanno composto il numero 118 e richiesto l'intervento dei sanitari. Le motivazioni? Le più disparate. Per molti si è trattato di "normali" complicazioni dovute all'influenza. Altri invece hanno lametato patologie precise. Ed altri ancora sono arrivati davanti al triage con le proprie gambe chiedendo di essere visitati.

Il tutto gestito da due medici al codice giallo e rosso, due all'ambulatorio del codice verde e 8 infermieri (dalle 20 invece i medici di turno presenti al pronto soccorso sono 2 e 3 gli infermieri). A questi si aggiungono le squadre di operatori sanitari pronte a raggiungere con ambulanze e automediche cittadini in difficoltà e con problematiche di salute.

Un gruppoche nelle giornate normali riesce ad essere sufficiente per dare seguito alle richieste di intervento di emergenza ma che, in un'occasione come quella di oggi, non basta.

In concomitanza con le festività natalizie e l'inizio dell'anno gli accessi alla medicina d'urgenza erano raddoppiati a causa di complicazioni dovute alla violenta ondata influenzale di fine anno.

Ma le cifre registrate nelle ultime ore hanno letteralmente fatto schizzare la giornata di oggi in cima alla classifica dei momenti neri.

A subire le conseguenze più pesanti di questa situazione sono stati gli utenti. I malati. Ovvero i cittadini che si sono rivolti al 118 o al pronto soccorso per ricevere cure. Numerosi gli episodi, molti dei quali descritti sui vari profili, pagine e gruppi Facebook, di piccole odissee personali vissute nell'arco (talvolta) delle otto ore trascorse all'interno dell'ospedale aretino in attesa di una visita o di un controllo.