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Domenica, 28 Aprile 2024
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Progetto Esserci, i bisogni di adolescenti con rischi psicosociali e disabilità

Sono stati presentati questa mattina i risultati del progetto “Estra è diversa – indagine psicosociale Esserci”

20 ragazzi con disabilità e 5 ragazzi senza disabilità, 10 famiglie e 10 operatori. Questo il campione preso per l'analisi che ha fotografato i bisogni delle fasce più deboli della popolazione e nello specifico gli adolescenti con rischi psicosociali e con disabilità di vario genere.

Sono stati presentati questa mattina i risultati del progetto “Estra è diversa – indagine psicosociale Esserci”, promosso dall'Associazione Era in collaborazione con Scuderia di Pan e Associazione Crescere e con il sostegno di Comune di Arezzo, Estra e Coingas. Il progetto, presentato la scorsa primavera, ha concluso la sua prima fase, ovvero quella delle ricerche condotte sul target di riferimento, i familiari e gli operatori delle associazioni coinvolte, operando in continuità con le esperienze precedenti.

I risultati dell'analisi

"I dati ottenuti hanno permesso di confermare l’importanza delle attività svolte, per la valenza di sostegno alle famiglie, di supporto alla gestione dei figli, di sviluppo di reti relazionali, di sviluppo di funzioni sociali, della capacità di agire in rete di concerto alle istituzioni, di favorire l’avvicinamento allo sport attraverso le attività proposte dalle associazione e ai valori che questo infonde e alla sua capacità di prevenzione e promozione della salute - spiegano gli organizzatori - Nello specifico, il 50% dei genitori ritiene che il proprio figlio abbia partecipato in maniera attiva ai laboratori, il 50% ha apprezzato le attività incentrate sulle passeggiate ed escursioni, il 25% ha maggiormente gradito le attività che impegnavano i figli nelle azioni di accudimento degli animali della fattoria, e un altro 25% ha preferito i laboratori didattici con produzione di materiale. Molto significativo il dato che riguarda il 75% dei genitori, che ha sottolineato come il proprio figlio abbia stretto nuove amicizie a conclusione del progetto e confermato la volontà di partecipare nuovamente nelle ipotesi future di riproposta di tali attività. Il campione dei genitori risulta essere un campione aperto a chiede aiuto e supporto a figure professionali come psicologi e medici, credendo nell’importanza della comunicazione e nella necessità di relazionarsi in famiglia costantemente. I ragazzi e le ragazze che hanno partecipato hanno creato un elaborato finale, costituito da un libretto in linguaggio aumentativo per spiegare l’utilizzo dell’acqua senza spreco, per un ambiente sano. Tale libretto sarà donato alle famiglie e a chiunque sarà interessato, e una copia andrà alla biblioteca comunale."

“Un progetto inclusivo che dà risposte plurali e che anima la città di servizi personalizzati capaci di costruire percorsi di crecita. Sulle esperienze e sui risultati di progetti come questo la Fondazione Arezzo Comunità sta lavorando alla realizzazione di una banca dati che, a disposizione della città e comunque di tutte le realtà interessate, raccolglierà ogni contributo culturale e scientico a sostegno delle politiche sociali”, ha dichiarato il vice sindaco Lucia Tanti.

“Restituiamo oggi con soddisfazione i risultati della quarta edizione del progetto, che si è caratterizzata per i numeri positivi e per il ritorno di esperienze di inclusività la cui efficacia riconosciuta e condivisa è stata frutto della continuità fondamentale al buon successo del progetto stesso. Una modalità, questa, che consente di correggere, affinare e dirigere le azioni in maniera più precisa verso gli obiettivi, sia in fase di progettazione che in fase di realizzazione e conclusione”, ha commentato la psicologa e psicoterapeuta Elisa Marcheselli, residente dell'associazione Era.

“Questo progetto porta il nostro nome e conferma la diversità di Estra rispetto alle altre imprese del settore. Il nostro radicamento territoriale, la vicinanza alle famiglie, la consapevolezza delle difficoltà e dei bisogni delle persone più fragili non sono elementi di comunicazione ma fattori peculiari della nostra identità. Così come lo è la collaborazione con le istruzioni del territorio, in questo caso il Comune di Arezzo e con le associazioni, in questo caso Era e i partner del progetto che ringrazio per il coinvolgimento di Estra”, dichiara il presidente di Estra Francesco Macrì.

“Sostenere le famiglie nella crescita dei figli è un elemento fondamentale nello sviluppo di una comunità. Questo progetto risponde pienamente ad una necessità reale che diventa ancora più importante nel caso di figli con disabilità. Il lavoro di Era e delle altre associazioni, il ruolo centrale del Comune di Arezzo e la convinta adesione di Estra e Coingas hanno reso questo progetto non solo utile ma un punto di riferimento che si è dimostrato capace di costruire, con professionalità e passione, coesione e collaborazione tra istituzioni, volontariato, aziende di matrice pubblica”, afferma l'amministrattrice unica di Coingas Maria Paola Petruccioli.

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