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Prima che l'albero cada

Secondo appuntamento di “Green corner”, lo spazio di approfondimento dedicato al verde curato Alfredo Strazzullo, dottore in scienze forestali ed esperto di verde pubblico. Il tema dell'intervento di oggi è "Prima che l'albero cada".   di...

Secondo appuntamento di “Green corner”, lo spazio di approfondimento dedicato al verde curato Alfredo Strazzullo, dottore in scienze forestali ed esperto di verde pubblico. Il tema dell'intervento di oggi è "Prima che l'albero cada".

di Alfredo Strazzullo

Fig. 1 – Crollo di una grossa branca di ippocastano colpita da carie legnosa. Fig. 2 – L’indagine strumentale con il Resistograph Fig. 3 – L’indagine strumentale con il Resistograph nella parte alta del fusto Con il metodo SIM invece, vengono rilevati i valori di compressione e di tensione delle fibre legnose sottoposte a una forza controllata. Si utilizzano:

un “tirfor”, collegato ad una fune fissata sulla parte alta del tronco o sulla chioma, per generare sull’albero una forza di trazione il cui valore è registrato da un dinamometro.

uno o più estensimetri, posizionati in diversi punti del tronco, per misurare la dilatazione delle fibre legnose.

uno o più “inclinometri”, posizionati sulla parte più bassa del colletto, per misurare eventuali movimenti della ceppaia.

I valori elettronici ottenuti, opportunamente elaborati da un software sono messi a confronto con quelli del catalogo dei legni di Stoccarda. Si individua così il carico di rottura primaria per la pianta e la stabilità delle radici, dunque, il carico di vento sopportabile dalla stessa pianta.

I risultati della valutazione strumentale SIM vengono suddivisi in 3 classi di sicurezza. Sia per la sicurezza statica di base (Sb), che per la sicurezza alla rottura (Sr) e la sicurezza statica (Ss) il valore minimo accettabile corrisponde a 150% (valore buono). Sopra questo valore la pianta risulta stabile. I valori compresi tra 100% e 150% (valore al limite), richiedono una attenta valutazione delle condizioni ambientali e in special modo dell’esposizione ai venti dominanti presenti in zona, per poi definire i criteri operativi per riportare la pianta ad un adeguato range di sicurezza. I valori inferiori a 100% (valore critico) risultano assai critici. Qui ricadono le piante che presentano gravi difetti a livello morfologico e strutturale.

Fig. 4 – Il metodo SIM: in basso nella ceppaia gli inclinometri; più in alto sul fusto, verticali, gli estensimetri. La tomografia. Un altro metodo di valutazione della stabilità degli alberi prevede l’utilizzo di appositi tomografi. Ne esistono in commercio a impulsi sonici e a impulsi elettrici entrambi basati sul principio della velocità di propagazione di un impulso nei materiali che attraversa. Attraverso l’applicazione numerosi sensori sulla ceppaia o sul fusto, viene registrata la velocità delle “onde” sonore o elettriche indotte nelle varie direzioni con un martello o con un impulso elettrico. Il tempo di attraversamento dell’onda (sonora o elettrica) viene misurato da un software e inserito in un’apposita matrice, consentendo di ricavare, tramite un’interpolazione, una rappresentazione grafica costituita da linee o superfici. L’eventuale presenza di legno alterato o di cavità interne al fusto, infatti, rallenta la velocità di attraversamento delle onde. Si ottiene così un’immagine rappresentativa della vitalità e di eventuali alterazioni dei tessuti interni al fusto.

Fig. 5 – Sensori di un tomografo ad onde sonore applicati alla base del fusto di un albero affetto da carie legnosa

*Fotografie nn.1, 2, 3, 4 di proprietà dell’autore.

**Fotografia 5 da https://www.arboricoltura.info/la-tomografia-per-la-valutazione-di-stabilita-degli-alberi/

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