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Ponte Buriano: 123 giorni senza auto. Cinque mesi di percorsi alternativi e affari a rilento

L'ultima ordinanza per lo stop al transito scade il 30 novembre. Continua il dibattito sulla possibilità di un ponte bis.

Da 123 giorni il ponte sull'Arno più antico della provincia non è accessibile al traffico.
La maestosa infrastruttura è un cantiere a cielo aperto e per la seconda volta è off limits ai veicoli di ogni genere e sorta.

Il seconto stralcio di lavori di restauro sui rostri è cominciato a luglio. Il 16 del mese per l'esattezza.
In quella data Ponte Buriano è stato chiuso al traffico e il flusso delle acque rallentato così da consentire l'allestimento dei ponteggi.
A distanza di mesi da quel giorno la situazione non è cambiata. Il cantiere rimane al suo posto, il ponte non è ancora percorribile e i veicoli sono costretti a transitare lungo i percorsi alternativi (Sp dello Spicchio e Sr 69).

I lavori avrebbero dovuto concludersi lo scorso 31 agosto. Qualche settimana prima del ritorno a scuola dei tanti giovani che dal Valdarno e dal Pratomagno si iscrivono ad istituti e licei del capoluogo. Ma la scadenza non è stata rispettata.
Ad impedirlo degli imprevisti che si sono rivelati più gravi di quanto immaginato e per i quali è stato necessario procedere con accertamenti più mirati.

Crollo imprevisto Slittata la riapertura

Una situazione insostenibile per residenti e commercianti della zona che, in più occasioni, hanno lamentato disagi e disservizi dovuti alla chiusura del ponte. Problematiche che spaziano da questioni logistiche fino ad arrivare a quelle di carattere economico e sanitario. Dal 31 agosto sono due le ordinanze emesse dalla vecchia amministrazione provinciale per prorogare la chiusura al traffico di Ponte Buriano. La prima sino al 31 ottobre 2018 e la seconda, ancora oggi in vigore, in scandenza il 30 novembre prossimo.

Cinque mesi di chiusura totale che, se sommati a quelli del 2017, fanno in tutto quasi nove mesi di traffico off limits.
FIno alle fine del 2018 la Asl Toscana Sud Est, su richiesta esplicita del direttore dell'emergenza urgenza Massimo Mandò, ha attivato un presidio (h 24) a Castiglion Fibocchi in modo da intervenire su eventuali criticità nell'area di Castiglion Fibocchi, Castellucci, Pieve San Giovanni, Cincelli e Ponte Buriano. 
Settemila residenti che per raggiungere il presidio ospedaliero di San Donato devono percorrere una strada che allunga il tragitto di 15 minuti e che, per la sanità pubblica ha un costo complessivo di 43mila euro.

Sulla questione dei lavori per il restauro ed il risanamento conservativo dei rostri che la neo presidente della Provincia di Arezzo, Silvia Chiassai Martini, ha deciso di intervenire per fare chiarezza con i residenti della zona. La presidente insieme ai tecnici della Provincia incontrerà quest'oggi la cittadinanza e gli operatori commerciali. Con loro cercherà di mettere a punto strategie utili a ridurre i disagi causati dalla chiusura al traffico dell'infrastruttura.

Nel frattempo continuano incessanti i botta e risposta sulla possibilità di creare un ponte alternativo all'antico manufatto romanico che, secondo i più, potrebbe e dovrebbe diventare un percorso ciclabile e pedonale in maniera perenne.

La proposta Un secondo ponte sull'Arno. Ghinelli: "D'accordo, ma chi lo paga?"

Una vicenda destinata a tenere acceso il dibattito cittadino e provinciale ancora per qualche tempo nella speranza che non vi siano all'orizzonte ulteriori proroghe sull'ordinanza di chiusura.

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