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Piazza da intitolare al Viva Maria, lo sdegno della comunità ebraica: "Atto gravissimo". Andreani: "Discussione rimandata"

Il dibattito resta aperto. L'atto di indirizzo per approvare l'intitolazione di una piazza interna alla Fortezza all'insurrezione del 6 maggio 1799, quella del "Viva Maria", è stato rinviato al prossimo consiglio comunale. E' stato lo stesso...

Il dibattito resta aperto. L'atto di indirizzo per approvare l'intitolazione di una piazza interna alla Fortezza all'insurrezione del 6 maggio 1799, quella del "Viva Maria", è stato rinviato al prossimo consiglio comunale. E' stato lo stesso Egiziano Andreani, consigliere comunale della Lega Nord e promotore dell'atto, a chiederlo. Mentre proprio questa mattina è emersa una pesante presa di posizione dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane che ha scritto, senza usare mezzi termini, al sindaco Alessandro Ghinelli.

"Qualora l'amministrazione cittadina aretina dovesse procedere nella direzione indicata dal Consigliere Andreani - si legge nella lettera siglata dalla presidente Nomei Di Segni e da Dario Bedarida, presidente della Comunità ebraica di Firenze - si renderà quindi responsabile di un atto che riteniamo gravissimo e vi chiediamo di fermare questa ed ogni simile iniziativa. Il nostro futuro in questo paese è possibile solo se si mantiene vivo e chiaro il ricordo della reale storia e si agisce con conseguente coerenza".

Secondo la comunità ebraica, "ad Arezzo vengono presentate tesi revisionistiche che puntano a separare l'insurrezione nel suo insieme dai fatti di Siena e da altri fatti in Toscana, tutti sotto la bandiera ed al grido "Viva Maria". E invece, come ricorda anche quella targa, sono parte della stessa storia, delle stesse abiezioni, della vergogna che macchia l'Italia tutta".

Andreani, al momento di presentare l'atto di indirizzo, ha chiesto che venisse posticipato ai prossimi consigli comunali. "In questi giorni - ha detto il consigliere - si è scritto tutto e di più e mi è dispiaciuto. Eppure abbiamo avuto un incontro con la comunità ebraica, durante il quale abbiamo portato la nostra documentazione. E non sono emersi elementi storici nuovi. Chiedo quindi che l'atto possa essere posticipato: nel frattempo la comunità aretina, quella scientifica, potrà confrontarsi. Sono disponibile a nuovi incontri con la comunità ebraica e vorrei organizzare un convegno per discutere le varie tesi. Ma tutte dovranno essere avvalorate da documenti storici".

L'atto di indirizzo di Andreani ha scatenato il dibattito in città. Quella denominata "Viva Maria" fu un'insurrezione che oggi lascia aperti tra gli aretini molti dubbi. Atto di "resistenza" nei confronti degli invasori francesi, come sostiene Andreani? O di antisemitismo, come sottolinea la comunità ebraica? Perché i movimenti del "Viva Maria" si espansero, come ricorda la lettera inviata a Ghinelli, e arrivarono fino all'uccisione in piazza del Campo a Siena in un "orribile rogo", di 13 persone. Gli storici locali, tra i quali Santino Gallorini, invece, nelle loro ricostruzioni mettono in evidenza come per mano di aretini non ci furono morti tra la popolazione ebraica. E il dubbio resta.

"Il comunicato di questa mattina firmato da Noemi Di Segni - afferma Angelo Rossi, consigliere comunale di OraGhinelli - è durissimo, la comunità ebraica non intende recedere da quella che considera una pagina tragica della loro storia e della storia italiana. Io non sono uno storico e non metto la questione sul piano storico. Sul piano politico però, se una comunità importante come quella ebraica, si sente offesa da questo atto e se questa decisione può offendere una minoranza, allora la questione non può essere ignorata. Ed è per questo che io mi opporrò e sosterrò la proposta delle comunità ebraiche. Quale? Quella di dare voce alla storia e intitolare la piazza in questione inserendo solo una data: quella in cui Arezzo si liberò dagli invasori francesi".

Quella dell'intitolazione di una piazza ai movimenti del Viva Maria è una vicenda annosa, che più volte e da giunte diverse è stata affrontata. Ai tempi della giunta Lucherini, la piazzetta alla sommità di corso Italia fu proprio intitolata al "Viva Maria". Poi con la prima giunta Fanfani il nome cambio, e adesso quella piazzetta è intitolata alla Madonna del Conforto. Adesso, con Andreani il dibattito si riapre. E tutto lascia presagire che non sarà una discussione breve.

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