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Piandiscò: arrivano sei giovani migranti. L'incontro con la popolazione

Si è svolto questo mercoledì sera, 25 novembre, l’incontro promosso dall’Amministrazione comunale in collaborazione con il Raggruppamento Temporaneo d’Imprese 100 Fiori.  La serata era dedicato alla presentazione alla cittadinanza del Progetto...

Si è svolto questo mercoledì sera, 25 novembre, l’incontro promosso dall’Amministrazione comunale in collaborazione con il Raggruppamento Temporaneo d’Imprese 100 Fiori. La serata era dedicato alla presentazione alla cittadinanza del Progetto Migranti. I componenti la giunta e gli operatori dell’accoglienza hanno annunciato che nel comune arriveranno, ospitati in un appartamento privato di Piandiscò, sei giovani dai 20 ai 25 anni, provenienti dalla Nigeria, dal Mali e dal Gambia. L’assemblea si è svolta nella Sala Consiliare di Piandiscò alle 21.30 ed ha visto riunite una quarantina di persone la maggior parte provenienti dal mondo dell’associazionismo del comune. Alla presentazione del progetto erano presenti il Sindaco Enzo Cacioli, l’Assessore al Welfare Riccardo Borgheresi, l’ Assessore ai Lavori Pubblici Sandra Franchi e Gabriele Mecheri responsabile di 100 Fiori, il consorzio d’imprese che ha avuto l’incarico dalla Prefettura di Arezzo di gestire l’accoglienza ed il flusso dei migranti nel territorio.

Cacioli ha salutato i cittadini presentando il raggruppamento di imprese che gestirà il progetto sottolineando ancora una volta come il Comune di Castelfranco Piandiscò non avesse la disponibilità di strutture dove ospitare i richiedenti asilo e come, invece, alcuni privati abbiano messo a disposizione del progetto alcune abitazioni in affitto. “Si tratta di persone in cerca di futuro – ha detto il sindaco rivolgendosi alla cittadinanza ed il fenomeno profughi è davvero imponente e significativo anche nella nostra provincia tanto che tutti dovremo lentamente cambiare i nostri stili di vita”. Ringraziando poi quei cittadini che hanno messo a disposizione le loro case e quanti collaboreranno al progetto, il Sindaco ha poi passato la parola all’assessore Borgheresi che ha spiegato l’iter di tutta la vicenda: Siamo stati interpellati dalla Prefettura di Arezzo perché questa è una delle problematiche attuali più importanti e sarà una delle sfide più impegnative della nostra società. Siamo chiamati a svolgere questo compito anche perché ce lo dice l’articolo 10 della Costituzione Italiana ed il minimo che possiamo fare è interfacciarsi e ringraziare i cittadini disponibili all’accoglienza”.

L’assessore Franchi ha annunciato poi che i migranti che arriveranno nel comune saranno tutti giovani che hanno presentato la domanda di rifugiati e potrebbero essere impiegati dal comune in mansioni semplici come la manutenzione di strade e di giardini pubblici. “Si tratterà anche di creare occasioni di contatto e di integrazione con il resto della popolazione come l’impiego in lavori di pubblica utilità – ha dichiarato la Franchi - ovviamente se gli stessi richiedenti asilo lo vorranno. Mi auguro e credo ci sarà una risposta positiva e che ci sarà rispetto e cordialità da parte dei nostri cittadini. Non vorrei mai andare in un paese straniero e trovarmi oggetto di offese ed improperi. Credo che la sfortuna di essere nati in una parte del mondo afflitta da povertà e guerre non può essere una colpa. Resteranno, se ne andranno? Ancora non possiamo saperlo, credo solo che per noi sarà motivo di vanto avere un paese che li accolga bene!”

Gabriele Mecheri, responsabile del Raggruppamento Temporaneo di imprese ha spiegato ai presenti la formazione e la provenienza dei propri operatori sociali nominando le cooperative e le società che compongono questo nuovo raggruppamento, da Beta2 a Koinè e l’Isola che non c’è. “Abbiamo firmato la convenzione per la gestione dell’accoglienza con la Prefettura di Arezzo il 26 giugno scorso ed abbiamo iniziato a lavorare il 1 Luglio 2015 - ha raccontato Mecheri - Abbiamo in gestione 200 profughi distribuiti in 28 appartamenti perché abbiamo deciso di non costruire contenitori unici ma piccole presenze di migranti diffuse nel territorio” aggiungendo poi che le persone che lavorano al progetto sono tutte professioniste del settore in quotidiano contatto con la Prefettura aretina.

I profughi arrivano al Casello Valdarno ed lì che li andiamo a prendere - spiega ancora Mecheri - poi vengono portati ad Arezzo per essere sottoposti ad uno screening medico, quindi in Questura. Vengono poi assegnati loro: tessera sanitaria, codice fiscale e permesso di soggiorno (il primo ha una durata di 3 mesi) nonché una scheda telefonica per mettersi eventualmente in contatto con i loro cari. Parte dunque un percorso di riconoscimento che li condurrà, entro 1 anno, davanti ad una commissione a Perugia per il riconoscimento di status di rifugiati. In questo percorso li aiutiamo a ricostruire la loro vita ed il loro inserimento in progetti di utilità per la comunità che li ospita, aspetto quest’ultimo normato dalla Regione Toscana. Le risorse per il loro sostentamento – ha sottolineato ancora Mecheri – arrivano dalla Comunità europea

Entrando nei dettagli il raggruppamento di imprese 100 Fiori riceve dalla Prefettura 34,95 euro pro die a persona con i quali vengono pagate visite mediche, bollette, affitti, utenze , cibo, corsi di lingua ecc. Una parte di questi soldi, pari a 2,50 euro al giorno (circa 75 euro al mese), vengono invece assegnati direttamente al migrante per le proprie necessità extra.

Al primo posto di tutto questo ci sono i corsi di lingua, solo la conoscenza dell’italiano permette loro di potersi effettivamente integrare.

Delle persone che vengono accolte, secondo i dati di 100 Fiori, il 60/70% lasciano l’Italia per raggiungere eventuali loro parenti nel resto dell’Europa.

I cittadini presenti, alcuni dei quali componenti di circoli e associazioni di volontariato del comune, hanno chiesto quale potrebbe essere il ruolo delle associazioni di volontariato locali per aiutare queste persone dimostrandosi molto disponibili a partecipare al progetto. Presenti in sala anche alcuni esponenti della Lista Civica del comune che hanno chiesto chiarimenti in merito ai tipi di contratto di affitto, all’iter burocratico di riconoscimento di status dei richiedenti asilo e al ruolo delle forze dell’ordine del territorio.

RTI 100 Fiori ha spiegato che al proprietario che ha offerto l’appartamento di Piandiscò viene pagato regolarmente un affitto in base ad un contratto triennale che rispetta le norme in materia , il Sindaco Cacioli soffermandosi infine sul tema collaborazione forze dell’ordine ha precisato che il contatto con la questura di Arezzo è quotidiano e che presto si terrà anche un confronto con le forze dell’ordine presenti in loco.

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