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Parkinson, sviluppi della cura con la “tossina Botulinica”

In occasione della VII giornata nazionale della Malattia di Parkinson la Asl di Arezzo e l’APAR hanno organizzato un convegno per approfondire l’utilità terapeutica della Tossina Botulinica (BTX) nella sindrome di Parkinson. L’iniziativa avrà...

In occasione della VII giornata nazionale della Malattia di Parkinson la Asl di Arezzo e l’APAR hanno organizzato un convegno per approfondire l’utilità terapeutica della Tossina Botulinica (BTX) nella sindrome di Parkinson.

L’iniziativa avrà luogo sabato 28 novembre nella Biblioteca del San Donato. E’ destinata ai medici, infermieri, tecnici, fisioterapisti di Medicina Generale, Pronto Soccorso, Medicina Interna, Neurologia, Cardiologia, Geriatria e Fisiatria. Gli operatori sanitari e professionisti potranno approfondire la conoscenza di questa nuova modalità di cura, particolarmente efficace per un morbo sempre più diffuso nella nostra popolazione.

900 gli aretini affetti da questa malattia

Oggi colpisce il 3 per mille della popolazione complessiva, ma l’1% di quella sopra i 65 anni. In Italia sono 300.000 i malati di Parkinson, nella maggioranza maschi. L’età d’esordio della sindrome è sempre più anticipata (un paziente su 4 ha meno di 50 anni, il 10% meno di 40 anni).

Nella nostra provincia più di 900 le persone affette da questa malattia e di queste oltre 400 sono in cura presso il Centro Parkinson del San Donato.

Ma cosa è il Parkinson?

La Malattia di Parkinson è una malattia neurodegenerativa, causata dalla progressiva morte delle cellule nervose (neuroni) situate nella zona del cervello che controlla i movimenti di tutto il corpo. Chi ha il Parkinson produce sempre meno dopamina, perdendo il controllo di questi movimenti. Arrivano così tremori, rigidità, lentezza; sintomi che iniziano a manifestarsi quando sono andati perduti il 50-60 % dei neuroni dopaminergici.

Le cause della malattie sono ancora piuttosto sconosciute e si ipotizzano possano essere sia di origine ambientale che genetica. Per quanto riguarda le cure invece esse si basano essenzialmente sui farmaci che hanno la capacità di bloccare i sintomi del Parkinson, ma che purtroppo sembrano perdere di efficacia mano a mano che la malattia si aggrava.

Si sperimenta un nuovo farmaco

Da diversi anni in fase di ricerca e sperimentazione viene impiegata a scopo terapeutico la tossina botulinica BTX. Questa proteina neurotossica, considerata una dei più potenti veleni presenti in natura, è attualmente il farmaco di prima scelta per la terapia di diversi disturbi del movimento e sta dimostrando un interessante efficacia anche in altri campi che spaziano dall’estetica alle più differenti discipline mediche. La sua azione è dovuta all’inibizione presinaptica della liberazione di acetilcolina con conseguente blocco della trasmissione neuromuscolare nei muscoli striati. Ci sono dei sintomi caratteristici della malattia parkinsoniana, definiti “orfani” in quanto non rispondono o non possono essere trattati con terapie specifiche, che beneficiano delle infiltrazioni con BTX. Essa agisce riducendo le contrazioni muscolari involontarie eccessive, attenuando il dolore, modulando le contrazioni involontarie con alterata coordinazione e riducendo la produzione ghiandolare salivare.

Confronto sui risultati fra professionisti

Sarà proprio questa potente proteina neurotossica la “protagonista” del convegno in programma sabato mattina.

Tra i relatori Fabrizio Balestrieri (U.O. Neurologia Asl 10 di Firenze), Amedeo Bianchi (U.O. Neurologia Asl8 Arezzo), Flora Carlini (responsabile Apar Arezzo), Piero Coleschi (responsabile Centro Parkinson Arezzo), Giorgio Paoletti (U.O. Urologia Arezzo) e Alda Testi (infermiera ambulatorio Disturbi del Movimento di Arezzo).

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