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Overdose, Becattini (Sert): "Eroina e mix di sostanze, ormai non c'è più differenza". I casi aretini

Cinque vittime da inizio anno. Altre persone, giovani soprattutto, salvate in extremis. L'ultimo decesso è quello scoperto l'altro ieri al parco del Pionta, dove degli operai che lavoravano alla realizzazione della pista ciclabile hanno trovato il...

Cinque vittime da inizio anno. Altre persone, giovani soprattutto, salvate in extremis. L'ultimo decesso è quello scoperto l'altro ieri al parco del Pionta, dove degli operai che lavoravano alla realizzazione della pista ciclabile hanno trovato il corpo di un 43enne morto per una probabile overdose. Vicino al corpo c'era una siringa. Saranno gli esami tossicologici svolti sulla salma e gli accertamenti fatti sulla siringa a chiarire se c'è un nesso.

"Ma ormai - spiega Marco Becattini, dirigente del Sert di Arezzo - non si possono più fare differenze tra droghe pesanti e altre sostanze: come abbiamo visto nei recenti fatti di cronaca, i danni più gravi sono quelli derivanti dai mix. L'alcol fa da collante e le altre droghe che vengono assunte per arrivare allo sballo. Dietro ad una overdose poi c'è sempre una storia diversa".

Storie spesso legate all'emarginazione, alla fragilità: "Anche se l'overdose soprattutto da eroina è più frequente nei consumatori occasionali. L'eroinomane conosce molto bene la sostanza, chi gliela fornisce e chi lo circonda. Chi invece si avvicina per la prima volta, oppure ha una ricaduta è più a rischio".

Fragilità, stanchezza, mancanza di prospettive: ci sarebbe un inferno di paure e disillusione dietro certe tragedie.

In media ad Arezzo si verificano dalle 15 alle 20 overdose l'anno: in molti casi le vittime riescono ad essere salvate. In altri invece non c'è nulla da fare. Sempre più spesso poi ci sono gli episodi dovuti ai mix di sostanze (cocaina soprattutto) e alcol. Come è accaduto per la ventenne che lo scorso marzo è stata trovata morta a Cesa. Giovanissima, come molti assuntori: l'età infatti si sta abbassando vertiginosamente. Basta pensare che dal 31 luglio 2016 al 31 luglio 2017 sono stati 82 i giovani tra i 14 e i 21 anni che si sono rivolti al Sert per problematiche di questo tipo.

"Vorrei però dare una speranza - dice Becattini - da queste situazioni si può uscire. Ci sono giovani che sono riusciti a fare un importante percorso. Che oggi stanno bene e hanno ripreso le redini della propria vita. Proprio in questi giorni un ragazzo è passato a salutarci: oggi ha un lavoro, è tornato a vivere serenamente. E il proprio nel primo giorno di ferie è tornato qui al Sert: stavolta però non aveva bisogno di aiuto. Ci ha regalato il suo sorriso e ci ha salutato prima di partire per le vacanze".

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