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Oswiecien, Arezzo depone i fiori al monumento della Shoah. In Provincia Giuseppina Porri con gli studenti

Momenti di ricordo, di vera memoria, di commemorazione anche a distanza di tanti chilometri, ma sempre con gli aretini presenti. Nel Giorno della Memoria sono due gli eventi che vi vogliamo raccontare, tramite le testimonianza che ci sono arrivate...

Momenti di ricordo, di vera memoria, di commemorazione anche a distanza di tanti chilometri, ma sempre con gli aretini presenti. Nel Giorno della Memoria sono due gli eventi che vi vogliamo raccontare, tramite le testimonianza che ci sono arrivate.

In Polonia una delegazione del Comune di Arezzo, come tutti gli anni, ha partecipato alle celebrazioni del comune di Oswiecien per il 73° anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau.

Nel video di copertina il momento in cui lo speaker chiama la delegazione di Arezzo composta dal vicesindaco Gianfrancesco Gamurrini, con i vicepresidenti del consiglio comunale Angelo Rossi e Alessandro Caneschi, l’assessore Marco Sacchetti, i consiglieri Giovanni Bonacci, Egiziano Andreani e Paolo Lepri. Con i fiori in mano e il capo chino si sono presentati davanti al monumento in ricordo della Shoah in piazza Tadeusxz Kosciuszko.

Arezzo partecipa ogni anno ad esse in virtù del gemellaggio della città con Oswiecim, siglato nel 2009 e segnato negli anni da rapporti proficui e di collaborazione. Un gemellaggio che sancisce e ribadisce con forza la cultura del rispetto e della memoria, tra i valori fondanti del vivere civile.

Intanto ad Arezzo nella Sala dei Grandi della Provincia la memoria di Giuseppina Porri diarista dell’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano ha incontrato i ragazzi delle scuole.

E' l’autrice de Il conto del pane, diario finalista del Premio Pieve Saverio Tutino 2017 recentemente pubblicato in un volume da Forum Editrice Universitaria Udinese. Giuseppina ha raccontato ai ragazzi e ai suoi concittadini la vicenda della sua famiglia e del padre Angiolo, fornaio di idee socialiste, perseguitato fino alla morte dai fascisti aretini per futili motivi.

“Questa storia l'ho scritta dopo essermi fatta una promessa: onorare la memoria del mio babbo Angiolo Porri il fornaio e la sua vita di impegni e sacrifici. Il mio diario all'inizio si chiamava una storia da poco. Pensavo che fosse una cosa da niente, ma vedere voi ragazzi tutti qui per ascoltarmi mi fa ricredere - ha detto Giuseppina di fronte alla platea - La mia è una storia semplice di una famiglia aretina come tante, ma oggi è diventata preziosa perché voi siete qui a dargli un significato insieme a me. Studiate ragazzi, non perdete questa occasione per costruirvi un pensiero vostro e libero. Io ho dovuto inventarmi di tutto per riuscire a portare avanti gli studi, oggi è tutto più facile ma non datelo per scontato. Costruite il vostro futuro e nelle vostre menti e con le vostre azioni date un significato alla parola democrazia.”

In occasione del Giorno della memoria la vicenda di Angiolo, ricostruisce così uno spaccato personale, calato nel tempo, un reticolato di vie, botteghe ed esseri umani, di un’intera città - l’Arezzo degli anni a ridosso della Seconda guerra mondiale, grazie alla voce della novantaquattrenne Giuseppina Porri.

“Sono convinto che tra i doveri di un ente chiamato a rappresentare i cittadini, anche se le Province oggi hanno modificato ruolo e funzioni, ci sia sempre e comunque quello di preservarne la storia e la memoria - ha dichiarato il presidente della Provincia Roberto Vasai - A maggior ragione lo è per noi, visto che il nostro gonfalone è decorato di medaglia d'oro al valor militare per attività partigiana della quale è stato insignito dall'allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini.

Avere come partner l'archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano rende questa giornata ancora più significativa, e un grazie speciale va a Giuseppina Porri e alla sua voglia di raccontare la storia di suo padre Angiolo, la storia di un uomo che in anni difficili non ha rinnegato i suoi ideali e la sua voglia di libertà”.

Un appuntamento fortemente voluto dagli organizzatori del Premio,

“L'Archivio Diaristico Nazionale ha voluto celebrare il Giorno della Memoria ad Arezzo insieme agli studenti di tutte le scuole del territorio. Questo perché tendiamo a dimenticare con troppa facilità il nostro passato e i suoi insegnamenti - ha detto Natalia Cangi, Direttrice dell'Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano - Perché fare memoria viva è anche permettere alle nuove generazioni di incontrare i testimoni del passato, come la nostra diarista Giuseppina Porri, un'aretina doc. Affinché dall'incontro con la sua storia possa nascere una nuova consapevolezza e una nuova volontà di proteggere e dare un significato alle parole libertà e democrazia”.

Scheda libro

Il conto del pane: da via Bicchieraia alla “Città del Diario”. Dal palco del Premio Pieve alla libreria in poco più di due mesi. Il diario di Giuseppina Porri, finalista a settembre dell’ultima edizione del concorso organizzato dall’Archivio dei diari, è stato pubblicato da Forum Editrice Universitaria Udinese nella collana Autografie, con il titolo Il conto del pane. Succede raramente che una testimonianza depositata a Pieve Santo Stefano conosca un destino editoriale così immediato. Succede quando la forza delle storie di vita racchiuse nelle scritture private si rivela tale da reclamare subito una condivisione più ampia. Scrive Loretta Veri, curatrice della collana: La storia di Giuseppina è quella di una strada di Arezzo, via Bicchieraia e dell'incrocio con Corso Italia dove il padre Angiolo ha il suo forno, scenario della vita di una famiglia che viene presa di mira dal fascismo per le idee socialiste del "fornaio sovversivo", un uomo buono dal cuore grande e troppo esposto alle vessazioni. Un uomo che pagherà con pestaggi, carcerazioni preventive e infine con la vita, l’odio enorme scatenato dal regime nei suoi confronti.

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