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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Ospedali “amici delle donne”: Gruccia,  San Donato e Casentino premiati a palazzo Chigi

Gli ospedali di Arezzo e del Valdarno ottengono nuovamente la certificazione nazionale “per la loro offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie femminili, con particolare attenzione alle esigenze delle...

Gli ospedali di Arezzo e del Valdarno ottengono nuovamente la certificazione nazionale “per la loro offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie femminili, con particolare attenzione alle esigenze delle donne”.

Questa mattina il direttore dei due presidi Massimo Gialli, ha ricevuto a Palazzo Chigi gli attestati validi per il biennio 2016-17: tre bollini rosa per il San Donato oltre ad una menzione speciale per la massiccia adesione alle iniziative promozionali nazionali, due bollini rosa per la Gruccia, uno per l’ospedale di Bibbiena.

L’istruttoria è stata curata dall’Osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda), da sempre impegnata sul fronte della promozione della medicina di genere, che dal 2007 attribuisce specifici “voti” alle strutture ospedaliere attente alla salute femminile. Per il biennio 2016-2017 sono 249 gli ospedali premiati: 82 hanno ottenuto il massimo riconoscimento (tre bollini) tra cui appunto Arezzo, 127 due bollini e 40 un bollino, mentre 7 strutture hanno ricevuto una menzione speciale (ancora Arezzo) per l’impegno dimostrato, partecipando a numerose iniziative promosse da Onda durante il biennio 2014-2015.

La cerimonia di premiazione si è svolta stamattina a Roma, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Tre i criteri di valutazione con cui sono stati giudicati gli ospedali candidati: la presenza, all’interno delle aree specialistiche di maggior rilievo clinico ed epidemiologico, di servizi rivolti alla popolazione femminile, appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici, a garanzia di un approccio alla patologia in relazione alle esigenze della donna e offerta di prestazioni aggiuntive legate all’accoglienza in ospedale e alla presa in carico della paziente, come la telemedicina, la mediazione culturale e il servizio di assistenza sociale.

Diverse le novità della nuova edizione del Bando biennale: è stata introdotta una sezione dedicata alla prevenzione oncologica, al fine di valutare i servizi offerti dagli ospedali per la diagnosi precoce delle principali patologie oncologiche di interesse femminile, mentre nell’ambito della ginecologia e ostetricia è stato inserito un focus sui temi dell’Interruzione Volontaria di Gravidanza, della contraccezione e delle Malattie Sessualmente Trasmissibili, problematiche di importante attualità riguardanti la salute della donna in età fertile. Infine, per quanto concerne la neurologia, sono state aggiunte domande sui servizi dedicati alla malattia di Parkinson e all’ictus, in quanto patologie che necessitano di percorsi diagnostico-terapeutici e di follow-up altamente specializzati.

“Sono fermamente convinta che tutelare la salute femminile – ha dichiarato il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin - significa tutelare la salute di un’intera famiglia, di tutta la collettività. Le donne svolgono un ruolo strategico per l’adozione di stili di vita corretti e salutari nonché per la prevenzione, cura e riabilitazione delle patologie che possono colpire l’ambito familiare. La promozione della salute delle donne rappresenta perciò un obiettivo strategico ed è misura della qualità, dell’efficacia ed equità del nostro sistema sanitario. Purtroppo le donne non trovano sempre una risposta, all’interno del Servizio Sanitario Nazionale, alle loro specifiche esigenze a causa di modelli organizzativi che spesso hanno ancora poca attenzione alle esigenze di genere e questa è sicuramente una ‘lacuna’ che va colmata. In questo contesto, l’iniziativa dell’Osservatorio nazionale sulla salute della donna, che attribuisce come riconoscimento i ‘Bollini Rosa’ a quelle strutture del Servizio Sanitario Nazionale in possesso dei requisiti che privilegiano la prospettiva di genere all’interno dell’erogazione delle cure come fattore strategico di qualità e che si distinguono per il miglioramento dell’assistenza e delle cure e per la ricerca, rappresenta un prezioso valore aggiunto.”.

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