Omaggio alle vittime del disastro ferroviario di Camucia
CasaPound onora le vittime del disastro ferroviario di Camucia del 1916 per il 101° anniversario. Presente alla commemorazione anche il consigliere Meoni (Futuro per Cortona): "Tassello fondamentale per identità nazionale e locale, giusto...
CasaPound onora le vittime del disastro ferroviario di Camucia del 1916 per il 101° anniversario. Presente alla commemorazione anche il consigliere Meoni (Futuro per Cortona): "Tassello fondamentale per identità nazionale e locale, giusto ricordare ed onorare le vittime", ha dichiarato Meoni. Questa mattina i militanti cortonesi di CasaPound Italia si sono recati al cimitero monumentale della Misericordia di Cortona per deporre una corona di alloro ai piedi del cippo presente nel luogo. "Siamo qui per onorare le 23 vittime del disastro ferroviario avvenuto nel nostro territorio più di un secolo fa - afferma Alessandro Pallini, responsabile del movimento - convinti che questo episodio storico vada a comporre la nostra identità di italiani e di cortonesi, esattamente in quest'ordine. Le vittime del disastro erano 3 macchinisti delle Ferrovie e 20 giovani soldati che, ritornando in licenza ai loro affetti, alle loro case lontane, usciti indenni dalle trincee del Carso, trovarono fatalmente la morte nei pressi della stazione di Camucia. La tradotta militare deragliò dalle rotaie per un intoppo nei binari, ed a farne le spese furono questi giovani soldati, tutti meridionali."
"La Grande Guerra è stata combattuta nel nordest dell'Italia, e fu una pagina fondamentale e gloriosa per la nostra storia patria - prosegue Pallini -, tuttavia riteniamo che la nostra identità debba essere rinsaldata periodicamente da questi anniversari che vanno a ricordarci che esiste un sacro vincolo, anche di sangue, che tiene unito il destino della Nazione. Questi giovani, meridionali, combatterono per Trento e per Trieste, sopravvissero alle atrocità della guerra e trovarono la morte a Cortona. Non fu solo uno scherzo del Destino. Se non riflettiamo e prendiamo coscienza di questo siamo solo individui ad un passo dall'estinzione. Per cui è necessario tributare l'alloro agli eroi, e ricordare tutte le pagine della storia italiana, non solo quelle che tutt'oggi creano divisioni e fanno sanguinare ferite mai rimarginate. Festeggiamo solennemente anche queste ricorrenze che, a maggior ragione, creano unità e non divisione."
Presente alla deposizione della corona di alloro anche Luciano Meoni, consigliere di Futuro per Cortona che afferma: "Condivido con Pallini la necessità di ricordare questi tragici fatti come un tassello fondamentale per identità nazionale e locale. Mi impegnerò per istituzionalizzare questa ricorrenza, purtroppo pochissimo conosciuta e quasi coperta dall'oblio. Inoltre il monumento venne eretto dall'amministrazione comunale, come è scritto nel cippo stesso, per cui è doppiamente doveroso lavorare in questa direzione, per rendere il giusto ricordo a questi giovani soldati e ferrovieri."
"Soldati
dell'ultima guerra d'Indipendenzaventitre figli d'Italia
dagli aspri giochi del Col di Lanail XXVI febbraio MCMXVI
tornavano al bacio della famigliaquando fatale sciagura
alla stazione ferroviaria di Cortonaserbate da fieri cimenti
troncò le giovani vite---------------
L'Amministrazione Comunalesciogliendo il voto
dei fratelli d'arme e del popolopietosa memoria
ponevaIV bovembre MCMXXV
---------------Alfredo Adato (Napoli)
Alfredo Pagano (Gragnano)Angelo Ruggero (Foggia)
Angiolo Patrizi (San Giovanni Campano)Antonio Gricco (Palazzo San Gervaso)
Antonio Simonelli (Fondi)Biagio Antonaccio (Sant'Agata di Puglia)
Domenico Cianci (Pescara)Domenico Silvestri (Vico Garganico)
Filippo Di Cecco (Fara San Martino)Francesco Mancini (Veroli)
Giuseppe Chiappi (Firenze)Giuseppe Gentile (Locorotondo)
Gregorio Lavini (Foggia)Luigi Calderaro (Naso di Messina)
Michele De Ceglie (Barletta)Michele Di Meo (Rodi Garganico)
Michele Gurliaccio (Rodi Garganico)Modesto Iuliani (Pietrastornina)
Nicola Giancristoforo (Lanciano)Raffaele Spano (Iglesias)
Vincenzo Bisceglia (Apricena)Vito Romanazzi (Putignano)"