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Oltre trenta candidati per la poltrona di direttore generale Ato Toscana Sud

Sono circa trenta le persone che hanno presentato la propria candidatura per ricoprire il ruolo di direttore Ato Toscana Sud. Sono chiusi ieri mattina alle 12 in punto i termini per presentare il proprio curriculum e all'Autorità per ricoprire il...

Sono circa trenta le persone che hanno presentato la propria candidatura per ricoprire il ruolo di direttore Ato Toscana Sud. Sono chiusi ieri mattina alle 12 in punto i termini per presentare il proprio curriculum e all'Autorità per ricoprire il ruolo direttore generale.
In seguito all’avvio dell’operazione della Guardia di Finanza, denominata “clean city“, l’allora numero uno di Ato Toscana Sud, Andrea Corti, è finito agli arresti domiciliari. Dopo di lui venne incaricato il vice Enzo Tacconi ma, nelle scorse settimane è stato raggiunto da un avviso di garanzia con l’accusa di concorso in corruzione e turbativa d’asta. Al momento la poltrona è occupata da Elisa Billi, dipendente di Ato Toscana Sud, direttore generale facente funzione.

"In tutto - fanno sapere dall'ufficio di Ato Toscana Sud - abbiamo ricevuto più di trenta candidature".
Dopo questo primo step i profili verranno accuratamente vagliati e poi le persone con le competenze e capacità più idonee a ricoprire il ruolo saranno selezionate per accedere alla fase finale.

Di ieri la notizia riguardante l'incontro, in calendario proprio per i prossimi giorni, tra il sindaco Alessandro Ghinelli (presidente di Ato Toscana Sud) e il prefetto di Siena Armando Gradone. Il confronto avrà come tema principale quello del commissariamento di Sei Toscana.

“Ci incontreremo nei prossimi giorni – ha sottolineato il sindaco di Arezzo, e presidente della Ato Toscana Sud, Alessandro Ghinelli – L’incontro sarà l’occasione per dibattere su alcune difficoltà che vorrei portare all’attenzione di sua eccellenza il prefetto. Criticità che riguardano il rapporto futuro tra Ato Toscana Sud e Sei Toscana. Tra gli aspetti che mi permetterò di rappresentargli c’è quello che riguarda l’opportunità che almeno uno dei commissari abbia competenze tecniche specifiche e per la gestione dei rifiuti. Sappiamo che il commissariamento è stato scelto per ristabilire una situazione ottimale per quello che riguarda i rapporti tra Ato e Sei. Per questa ragione cercherò di dare il mio contributo affinché questi presupposti permangano.
Stiamo tracciando le politiche del recupero, del riciclo e dello smaltimento dei rifiuti di 106 comuni e quindi non si può fare nulla in compartimenti stagni ma si deve fare squadra e prendere scelte condivise”.
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