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Nuove Acque, 14 sindaci hanno votato sì alla proroga: "Così risparmieremo milioni euro"

Il nulla osta ricevuto dall'assemblea dei sindaci ha alzato un vero e proprio polverone. Critiche e polemiche si sono susseguite in questi giorni sull'ok alla proroga per Nuove Acque. E mentre l'azienda non ha ancora deciso in proposito, a tentare...

Il nulla osta ricevuto dall'assemblea dei sindaci ha alzato un vero e proprio polverone. Critiche e polemiche si sono susseguite in questi giorni sull'ok alla proroga per Nuove Acque. E mentre l'azienda non ha ancora deciso in proposito, a tentare di fare chiarezza con una lunga, lunghissima nota, sono i sindaci che nell'assemblea la scorsa settimana hanno dato parere positivo.

A votare sì sono stati i primi cittadini di 14 comuni: Bibbiena, Castel Focognano, Castel San Niccolò, Civitella in Val di Chiana, Cortona, Foiano della Chiana, Marciano, Montemignaio, Poppi, Pratovecchio Stia, Chiusi, Montepulciano, Sinalunga, Torrita di Siena.

La spiegazione del perché di questo voto risale indietro nel tempo, fino al luglio del 2016:

Quando, a larghissima maggioranza, con il voto favorevole anche del Comune di Arezzo (erano presenti 19 Comuni, ha votato contrario solo il Comune di Sansepolcro tutti gli altri favorevoli: Arezzo, Bibbiena, Bucine, Castel Focognano, Castiglion Fibocchi, Castiglion Fiorentino, Chianciano, Chiusi (SI), Civitella, Cortona, Foiano, Laterina, Lucignano, Monte San Savino, Montepulciano, Ortignano Raggiolo, Sinalunga, Torrita), chiesero all’Autorità di Ambito maggiori investimenti per almeno 72 milioni di euro in più rispetto ai 46 previsti dall’attuale Piano, considerati assolutamente insufficienti rispetto ai bisogni evidenziati (portandolo quindi a 118 milioni).

Fu così richiesto alla società Nuove Acque di procedere con uno studio economico con l’obiettivo di incrementare in maniera importante gli investimenti e contestualmente ridurre le tariffe, anzi cercando di stabilizzarle al ribasso per tutta la durata della concessione.

Da queste esigenze il gestore Nuove Acque ha elaborato un Piano che prevede la possibilità di allungare la concessione al 31.12.2027 (rispetto alla scadenza naturale del 2024) che permette, oltre ai maggiori investimenti per 92 milioni di euro, la stabilizzazione della tariffa fino al 2027, con un aumento medio annuo dell’1/1,5% (quindi al di sotto dell'inflazione e soprattutto al di sotto del 5% contrattualmente previsto per gli anni a venire), con un risparmio per i contribuenti di almeno 2 milioni di euro all’anno fino al 2021.

Secondo i sindaci favorevoli alla proroga "L’allungamento della concessione permetterebbe la rinegoziazione dell’attuale finanziamento portando il tasso di interesse abbondantemente sotto il 2% mentre l’attuale supera il 4,5% , con un risparmio complessivo di interessi di almeno 4 milioni di euro (totali)".

Dietro alla proroga, dunque ci sarebbe la possibilità, valutata fin dall'inizio, di rinegoziare l'attuale finanziamento permettendo così un risparmio che sulla carta appare ingente.

Per quanto riguarda il mancato voto in Consiglio Comunale ad Arezzo i primi cittadini affermano:

"Non è stato possibile votare la proposta del Comune di Arezzo (che ha condiviso con noi tutto il percorso fino a 20 giorni fa), cioè il rinvio a dopo il 4 marzo, perché far slittare la Conferenza Territoriale a dopo le elezioni politiche, per poi andare in Assemblea Regionale il mese successivo e con i 90 giorni di tempo necessari all’ AEEGSI, l’Autorità Nazionale che ha l’ultima parola sul Piano, non ci sarebbero stati i tempi per partire con il progetto nel 2018. Ciò avrebbe fatto perdere il beneficio, già a partire dal 2018, e fatto pagare ai cittadini già da giugno, termine ultimo per l’elaborazione del Piano tariffario, almeno 2 milioni di euro in più e così negli anni a venire, con l’assenza di investimenti assolutamente necessari".

L'assemblea, si legge nella nota, ha anche accolto tre emendamenti ritenuti importanti dai sindaci. In sintesi quello di "non applicare nessun aumento tariffario fino alla definizione del percorso di proroga (1,5% in caso di proroga, 5% senza proroga)"; quello di "non riconoscere le prestazioni accessorie a favore del privato per gli anni di allungamento della concessione"; e di dare " priorità nel nuovo piano degli investimenti a quei territori che nel 2017 hanno avuto vere emergenze idriche".

La proroga servirebbe anche a scongiurare il rischio che il "gestore regionale" sia meno attento agli investimenti sui nostri territori, alla luce della previsione per cui dal 2021 la stazione unica appaltante per il rinnovo concessorio di tutta la Toscana sarà il Capoluogo Regionale. A quel punto, fatta la gara, alla scadenza dei singoli ambiti, tutti verranno incorporati in un unico gestore regionale e Nuove Acque, sano economicamente e avendo realizzato buona parte degli investimenti necessari, rischierebbe di essere fagocitato dagli altri territori e tutti noi contribuenti costretti a pagare gli investimenti degli altri e forse anche i debiti di altre società di gestione.

Quindi ancora una volta sono i Sindaci, in funzione istituzionale e sopra la politica, sopra le scelte elettorali del momento, che si sono presi la responsabilità per dare le risposte ai propri cittadini, in primis trovando le risorse per dare a quante più persone possibili una risorsa indispensabile e di altissima qualità come l’acqua di Montedoglio e calmierare la tariffa nei prossimi anni partendo già da quest’anno, di mettere in sicurezza gli acquedotti, di migliorare gli impianti di potabilizzazione, di investire sull’ampliamento dei collettori fognari per ampliare quanto più possibile la depurazione anche con nuovi impianti di depurazione. Quindi fare investimenti per proteggerci dall’emergenza idrica dettata dalla scarsità delle piogge come nello scorso anno e salvaguardare il nostro ecosistema.

Va poi ricordato che Nuove Acque è una società a controllo pubblico per il 54% e con un partecipazione privata del 46% di Intesa aretina. All’interno di Intesa aretina quasi 2/3 sono di proprietà di Suez e 1/3 di Acea con piccole quote di altri soggetti.

I Sindaci, nel rispetto delle normative vigenti, faranno il possibile negli anni a venire per aumentare quanto più possibile il controllo pubblico dell’acqua. Ma questo in maniera concreta, condivisa e trasparente e su questo che chiediamo di avviare un tavolo tra tutti i Comuni della CT4 per assumere decisioni che possano avere ricadute positive sul territorio e su tutti i cittadini.

Ricordiamo che il lavoro dei Sindaci è quello di tutelare i propri cittadini di cui sono i rappresentanti e questo avviene prima e dopo le elezioni politiche. Le falsità e le pressioni fatte in queste settimane di campagna elettorale mostrano il vero volto di chi si nasconde dietro slogan politici o decisioni prese dall’alto e chi ancora una volta deve mettere la propria responsabilità davanti a tutto.

Siamo disposti a collaborare e confrontarci con tutti ma il meglio per i nostri cittadini, che avranno una bolletta più leggera e infrastrutture migliori, non lo svendiamo per nulla al mondo.

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